La commissione elettorale di Tbilisi ha proclamato la vittoria del partito filorusso di governo, Sogno georgiano, che ha conquistato il 55% dei voti alle elezioni parlamentari di sabato 26 ottobre, considerate decisive per le prospettive di adesione del Paese caucasico all’Unione europea. Ma a contestare il risultato e a puntare il dito contro la manipolazione di Mosca è la presidente Salome Zurabishvili. Questo voto, ha detto, rende gli elettori “testimoni e vittime di un’operazione speciale russa, una forma moderna di guerra ibrida contro il popolo georgiano”. Si è trattato di una “falsificazione totale, un furto totale dei vostri voti”, ha spiegato, motivo per cui ha indetto per domani 28 ottobre alle 19 una manifestazione “pacifica” nella capitale. “Voglio evidenziare episodi di violenza profondamente preoccupanti che si sono verificati in vari seggi elettorali”, ha affermato dopo che sui social media sono circolate delle riprese che mostravano scontri fisici in diversi seggi elettorali. A segnalare brogli è stata anche la ong Isfed (International society for fair elections and democracy) e anche gli osservatori elettorali europei hanno dichiarato che le elezioni si sono svolte in un contesto “divisivo”, caratterizzato da intimidazioni e casi di violenza fisica che hanno compromesso l’esito del voto. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha invitato le autorità georgiane a “indagare e giudicare in modo rapido, trasparente e indipendente le irregolarità elettorali e le relative accuse. Queste presunte irregolarità – ha detto – devono essere seriamente chiarite e affrontate”.
I risultati ufficiali – Sogno georgiano, fondato dall’ex primo ministro Bidzina Ivanishvili e considerato più vicino agli interessi della Russia (che occupa militarmente circa il 20% del Paese), ha ottenuto il 54,08% dei voti, contro il 37,58% della coalizione delle opposizioni filo-Ue. Che però rifiutano l’esito come fraudolento, definendo i dati “falsificati” e le elezioni “rubate”, e parlando di “usurpazione di potere” e di “un golpe costituzionale“. Accuse respinte dal primo ministro Irakli Kobakhidze, che le riduce a un tentativo di nascondere un fallimento politico: “È impossibile, tecnicamente impossibile, fare qualsiasi trucco quando le elezioni si svolgono con il voto elettronico”, ha affermato il premier.
Le denunce di brogli – La ong Isfed (International society for fair elections and democracy), che ha dispiegato un migliaio di osservatori in tutto il Paese, ha però segnalato “diverse violazioni” nelle operazioni di voto, tra cui casi di espulsioni di osservatori e violazioni del segreto elettorale. “Tra le tendenze degne di nota vi sono i casi di distribuzione di più di una scheda per elettore, le violazioni relative alla procedura di inchiostrazione, alla segretezza del voto e all’urna mobile, nonché le restrizioni ai diritti degli osservatori e la loro espulsione dai seggi. In diversi seggi sono stati registrati casi di malfunzionamento delle tecnologie elettorali”, ha segnalato l’organizzazione. E ancora: “Nei pressi dei seggi elettorali, entro un raggio di cento metri, si continuano a osservare assembramenti non autorizzati, tra cui la mobilitazione di coordinatori di partito, nonché il trasporto organizzato di elettori e la raccolta di informazioni su di loro da parte di tali coordinatori. Queste attività sono svolte principalmente da individui associati al partito al potere, Sogno georgiano”.
Le reazioni alla vittoria – I dirigenti di Sogno georgiano avevano iniziato a festeggiare già poco dopo la chiusura dei seggi, in base agli exit poll della televisione filogovernativa Imedi, secondo cui il partito aveva ottenuto il 56% dei voti: una ricostruzione data subito per buona dal premier ungherese Viktor Orbán, che su X ha fatto le “congratulazioni al primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze e al partito Sogno georgiano per la loro schiacciante vittoria alle elezioni parlamentari di oggi. Il popolo della Georgia sa cosa è meglio per il suo Paese e oggi ha fatto sentire la sua voce!”, esulta. La tv indipendente Formula, però, accreditava uno scenario del tutto diverso: il suo exit poll, commissionato a Edison Research, dà Sogno georgiano al 40,9%, superato dalla coalizione anti-governativa al 51%. Molto simile la rilevazione della tv Mtavari Arkhi, condotta da HarrisX, secondo cui il partito di Kobakhidze si fermava al 42%.
Congratulations to Prime Minister @PM_Kobakhidze and the Georgian Dream party on their overwhelming victory at the parliamentary elections today. The people of #Georgia know what is best for their country, and made their voice heard today!
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 26, 2024