La scuola Massaua di Milano è ormai un fantasma. Nel 2016 era stata presentata ai residenti come un progetto innovativo, polifunzionale, ma dal 2021 l’istituto in zona Bande Nere è stato persino dichiarato inagibile e da allora in quell’edificio non ci ha più messo piede nessuno. Né i docenti né gli alunni, in parte trasferiti in via Scrosati e altri in via Cardarelli. Uno spostamento che fino all’anno scorso avveniva grazie a dei bus navetta messi a disposizione dell’amministrazione comunale ma che da settembre è diventato ancora più faticoso, sono spariti pure quelli: “A luglio abbiamo ricevuto – ci spiega Umberto Di Bonaventura, presidente dell’associazione genitori primaria Massaua – una lettera del Comune che ci comunicava il mancato servizio. Un ulteriore problema per noi che ci troviamo da anni ormai senza il plesso di quartiere”.

La storia è delle peggiori. Nel 2016 viene soppressa la secondaria di primo grado. Addio alla continuità didattica tra ordini di scuola. Chi dalla primaria passa alle medie deve andare in un’altra sede. Restano in via Massaua solo i più piccoli fin quando tre anni fa il Comune decide che quell’edificio è inagibile, senza informare le famiglie sul futuro dell’istituto. Dall’oggi al domani le classi vengono chiuse, lasciate al degrado con tanto di incursioni notturne da parte di vandali. Agli alunni non resta che adeguarsi e così alle loro famiglie che diventano dei pendolari. Un nomadismo che ora non piace più a Di Bonaventura e agli altri genitori perché da settembre i due chilometri e mezzo per andare a lezione si devono fare a piedi oppure bisogna arrangiarsi.

Nei giorni scorsi a lanciare l’appello all’amministrazione e soprattutto all’assessore all’Istruzione Anna Scavuzzo sono stati i docenti insieme ai genitori: “In questi anni – dicono al Fatto Quotidiano.it – abbiamo perso un importante presidio per il quartiere. Le classi dei nostri figli sono state smembrate. L’assenza di una scuola di zona riduce i momenti di aggregazione anche al di fuori delle lezioni stesse; riduce le occasioni di partecipazione dei genitori alle iniziative della scuola, impoverisce il confronto, lo scambio, in sostanza tutta la comunità. Avere la sede della scuola distante dal quartiere di abitazione dell’utenza non consente di proseguire con il percorso radicato nel quartiere e aperto al territorio”. In questi anni sono venute meno anche le iscrizioni alla “Massaua” proprio perché non vi sono certezze e gli stessi docenti spesso hanno chiesto il trasferimento. Mamme, papà e insegnanti chiedono solo chiarezza all’amministrazione Sala. Vogliono solo sapere che ne sarà della loro scuola e per quanto tempo dovranno fare i pendolari per poter andare a lezione. “Chiediamo – spiegano gli organizzatori della manifestazione – che si possa avere almeno il bus come avveniva fino allo scorso anno”.

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