“Grillo che vuole l’estinzione del M5S? Lo deciderà la base, non lui dal suo salotto: quell’idea padronale non esiste più”. Così Marco Travaglio ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi a proposito della polemica scoppiata tra il fondatore del M5S e il suo presidente e leader. “Anche la leadership di Conte, come la durata del mandato di garante di Grillo e tutte le questioni che sono sul tappeto sono rimessi alla base. – ha spiegato il giornalista – Se la base deciderà che Conte non deve essere più leader, Conte se ne va a casa, ma non è un partito personale, altrimenti se fosse tale perché dovrebbe convocare un’assemblea per far decidere tutto, compreso il proprio ruolo, dagli iscritti e addirittura aprire la discussione ai non iscritti?”.
Secondo il direttore del Fatto Quotidiano “non c’entra niente il partito, semmai era personale un po’ prima, quando Grillo e Casaleggio facevano il bello e il cattivo tempo. Certo, il Movimento non è quello di 15 anni fa, è ovvio. Sono andati tre volte al governo, la prima volta con la Lega, la seconda volta col Pd e la terza volta Grillo li ha infilati in un governo suicida per loro, il governo Draghi”.
sull’accusa di aver fatto “evaporare” il Movimento, Travaglio ha detto ancora: “Quindi, se il M5S è evaporato, lo ha fatto a causa di Grillo. Se è rinato, è rinato grazie a Conte visto che quando erano nel governo Draghi, il Movimento cinque Stelle era dato dai sondaggi al 7-8 per cento. Conte ha raddoppiato in pochi mesi uscendo da quella camicia di forza e portandoli al 15 e mezzo. Stamattina il sondaggio di Pagnoncelli li dava al 13,9, quindi, ha un punto e sei dal risultato delle politiche che tutti considerarono un successo”.
E infine: “Io credo che lo decideranno gli iscritti, i non iscritti, i simpatizzanti e gli elettori se il Movimento deve sparire o deve evaporare, certamente non lo può decidere uno dal suo salotto, perché comunque la gente, se vuole votarli, continua a votarli. Se non avrà più motivo di votarli, non li voterà, ma non è che c’è una decisione di uno che chiude il rubinetto. Quello è il concetto di partito padronale che però non esiste più”, ha concluso Travaglio.