Dopo 7 anni di processi e sentenze, i due conduttori si sono riuniti nel salotto di Silvia Toffanin, dove hanno parlato della vicenda giudiziaria che li ha visti coinvolti
Dopo sette anni di processi e sentenze, Giancarlo Magalli e Adriana Volpe si sono riuniti a Verissimo, dove hanno raccontato la vicenda giudiziaria che ha coinvolto entrambi: dagli screzi in tv durante una puntata di Fatti vostri al post con cui Magalli attaccò Volpe, dicendo “le donne si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni”. Da lì, la querela della conduttrice ha dato inizio a 3 processi fino alla definitiva sentenza, con la condanna per diffamazione a Magalli, che ha chiuso una battaglia legale durata sette anni.
“Quella frase mi colpisce come donna, mamma, professionista. Era doveroso farne una battaglia legale, era giusto. La vicenda giudiziaria non è nata da un capriccio. Era giusto reagire a questa calunnia, a questa offesa, e mettere la parola fine a questo attacco che mi ha sconvolto la vita. I rapporti in trasmissione si sono rotti, io ho ricevuto una lettera di richiamo per aver sollevato il problema e averlo reso pubblico. Con la seconda pugnalata, sono stata allontanata. Lui ha continuato a condurre il suo programma, io sono stata spostata. Ho trovato la forza per condurre una battaglia per me e per tutte le donne che come me hanno bisogno di avere una strada per arrivare alla giustizia”, spiega Volpe a Toffanin.
Un periodo, quello giudiziario, lungo ed estenuante, in cui, Volpe sente di aver dovuto rinunciare a qualcosa: “In questi 7 anni, lui più volte ha ribattuto la notizia: diceva che non rilasciava interviste ma tornava sulla storia. Tanti colleghi gli hanno dato la possibilità di dire qualcosa e chiudere la questione, magari scusandosi con me. Giletti gli chiese se avesse qualcosa da dire alla Volpe e lui rispose ‘non parlo con le bestie’. Sono stata ferita, umiliata, messa in ginocchio. I processi sono diventati 3, ho sempre vinto sia a Milano che a Roma: ci sono 3 sentenze, la vicenda si è chiusa da questo punto di vista. In tanti ambienti lavorativi, quando viene riconosciuto che ti è stato fatto un torto vieni reintegrato. Nel mondo dello spettacolo non è così. Mi auguro che le cose oggi siano diverse e ci sia sensibilità”, aggiunge la conduttrice.
Poi, però, Adriana rivela un aneddoto sull’ultima udienza prima della sentenza: “Non mi ha mai chiesto scusa – spiega Volpe a Toffanin -. Ma in tribunale è successa una cosa importante dopo 7 anni di pianti, notti insonni, udienze rimandate. Lui era seduto affianco a me, abbiamo iniziato a parlare e ci siamo raccontati di come sia cambiata la nostra vita in questi sette anni. Siamo cambiati, anche umanamente. Siamo entrati in aula consapevoli che sarebbe stato l’ultimo appuntamento. Il giudice lo ha condannato, io ho pensato che tutto questo non avrebbe dovuto inquinarmi. Mi sono avvicinata e gli ho detto: ‘posso darti un abbraccio?’, per dire a me stessa che non provo più rancore. Ci siamo abbracciati, lui all’inizio era un po’ rigido. La parola ‘scusa’ non l’ha mai detta”, conclude la conduttrice.
A quel punto, però, è Toffanin a prendere la parola: “Lui è qui”, rivela annunciando l’ingresso di Giancarlo Magalli. Volpe lo abbraccia prima che il conduttore esprima la sua opinione sulla vicenda giudiziaria: “Abbiamo buttato sette anni della nostra vita, ho scritto una cosa ma non l’ho offesa come donna o come madre. Ho pagato e ripagato“, racconta Magalli. Poi, alla fine, arrivano le scuse: “Le chiedo scusa, non è un problema”, conclude, infine, il conduttore.