Partita la mobilitazione nazionale indetta da Cgil e Uil contro le scarse risorse previste dalla manovra di bilancio per i pensionati. Chi riceve la minima se la vedrà aumentare di soli 3 euro al mese e per gli altri tornerà in vigore una rivalutazione all’inflazione parziale a fasce: 100% per gli assegni d’importo fino a 4 volte il trattamento minimo, 90% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e 75% per le pensioni d’importo superiore.

In tutta Italia si sono riunite Spi (Sindacato Pensionati Italiani della Cgil) e Uilp (Unione Italiana Lavoratori Pensionati) per protestare contro il governo. A Roma sono diverse centinaia le persone accorse in piazza Santi e Apostoli per unirsi al grido di denuncia. “Dobbiamo spiegare ai nostri pensionati di non darsi alla pazza gioia per non spendere 10 centesimi al giorno”, ironizza il segretario generale UILP Carmelo Barbagallo: “I pensionati italiani pagano il doppio delle tasse degli altri pensionati, ma poi si lamentano se se ne vanno all’estero”.

Secondo Barbagallo, quindi, “i pensionati devono recuperare il potere d’acquisto”, anche per il loro valore sociale, in quanto “perdere soldi, per i pensionati, vuol dire non aiutare le famiglie e perdere quell’ammortizzatore sociale che serve per i figli e per i nipoti”. Tania Scacchetti, segretaria generale SPI, aggiunge: “La denuncia di questa piazza è che ancora una volta si pensa che i pensionati possano essere il bancomat di questo paese”. I 10 centesimi al giorno in più previsti dalla manovra “hanno il senso della presa in giro di una parte del paese che questo paese l’ha costruito e che consuma. Non sono in questa piazza i privilegiati che si dovrebbero colpire”.

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