I sondaggi negli swing states evidenziano vantaggi minimi per i candidati che, non essendo significativi, li pongono in una situazione di sostanziale parità. Ma quello che potrebbe essere decisivo nella notte elettorale americana è il risultato nel distretto di Omaha, in Nebraska. Lo Stato, tradizionalmente repubblicano, assegna infatti solo 2 dei cinque Grandi elettori al voto popolare, mentre gli altri tre corrispondono ai vincitori degli altrettanti distretti elettorali. E in quello di Omaha, la più importante città dello Stato che nel 2008 andò a BarackObama e nel 2020 a Joe Biden, potrebbe spostare a favore della candidata dem il risultato finale del collegio elettorale. Questo perché, a differenza di quasi tutti gli altri Stati, che utilizzano il sistema del ‘winner takes all’ (dove il candidato che vince la maggioranza dei voti popolari prende tutti i voti elettorali), dal 1991 il Nebraska (assieme al Maine) adotta un sistema semi-proporzionale “per distretto”. E in una gara sul filo del rasoio come quella che si prospetta a novembre, ogni voto può essere quello cruciale.
Consapevole dell’anomalia, la campagnarepubblicana ha montato un intenso pressing sui parlamentari statali per cambiare in extremis le regole del gioco: si è attaccato al telefono lo stesso Donald Trump, che ha mandato in Nebraska il suo luogotenente Lindsay Graham, ma a sbarrare la strada alle aspirazioni dell’ex presidente si è interposto Mike McDonnell, un oscuro senatore statale che solo pochi mesi fa è passato dalle file dem a quelle del Gop. Il voto di McDonnell era cruciale: aveva dato al partito di Trump la super-maggioranza dei due terzi necessaria ad emendare la carta statale. “Rispetto il desiderio di alcuni colleghi di esaminare la questione e ho ascoltato elettori e leader nazionali di entrambi i punti di vista”, ha detto il senatore, ma “mi è chiaro che a una quarantina di giorni dal voto non è il momento di fare questo cambiamento”.
Per conquistare la Casa Bianca un candidato deve ottenere almeno 270 dei 538 voti elettorali. Uno scenario possibile vede la Harris vincere gli Stati ‘campo di battaglia’ della Rust Belt (Wisconsin, Michigan e Pennsylvania), mentre Trump conquista gli altri quattro Stati contesi: North Carolina, Georgia, Arizona e Nevada. La Harris arriverebbe così a 269 voti contro i 268 di Trump, che includono i quattro del Nebraska solidamente repubblicani. Il distretto di Omaha diventa così decisivo: se dovesse andare a Trump, il pareggio tra i candidati rimetterebbe la decisione nelle mani della Camera dei Rappresentanti, dove il candidato del Gop è favorito; se fosse invece la Harris a fare il bis di Obama e Biden, le chiavi della Casa Bianca sarebbero nelle sue mani.
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La Redazione
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - "Quattro anni fa il centrosinistra perse per 17 punti percentuali, non c'era proprio partita. Ora si sta ragionando di qualche centinaio di voti differenza. Il Pd molto bene, è al 28 per cento, il doppio di Fdi". Così Dario Nardella a 4 di Sera su Rete4.
"Il tema riguarda gli alleati del Pd, noi la nostra parte l'abbiamo fatta. La responsabilità di guidare il centrosinistra è nostra e noi lo dobbiamo fare con un progetto per il Paese".
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - "Auguro buon lavoro a Marco Bucci, nuovo presidente della Liguria. Spero di cuore che faccia bene, perché questa regione ha bisogno di una leadership forte e credibile dopo gli scandali e le polemiche. Saluto la battaglia di Andrea Orlando: ha combattuto una partita equilibrata e ha perso per un pugno di voti". Così Matteo Renzi sui social.
"Oggi ha perso soprattutto chi concepisce la politica come uno scontro personale, come un insieme di antipatie e vendetta. Ha perso chi mette i veti. Ha perso chi non si preoccupa di vincere ma vuole solo escludere e odiare. Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva".
"Solo le mie preferenze personali delle Europee sarebbero bastate a cambiare l’esito della sfida, solo quelle. Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta. Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione"
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - "Dispiace molto per la vittoria per un soffio di Bucci in Liguria anche perché Più Europa è stata tenuta inspiegabilmente fuori dalla corsa di Orlando. Io non credo che al centrosinistra manchino i voti per vincere su questa destra. Manca un metodo e manca una visione comune che si crea solo con un confronto vero sui temi, non sui veti di qualcuno. Solo così si recupera da quella fascia enorme di persone che a votare non ci vanno proprio più. Spero che questa lezione sia utile per tutti per il futuro”. Lo scrive sui social il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - Secondo i dati elaborati da Youtrend, Marco Bucci sarà il nuovo presidente della Regione Liguria. Il suo vantaggio su Andrea Orlando non è infatti colmabile, alla luce del numero e della geografia delle sezioni che ancora devono comunicare i dati dello scrutinio.
(Adnkronos) - All'ordine del giorno del preconsiglio convocato alle 12 non figura lo stato di emergenza dei comuni colpiti da alluvione, atteso comunque sul tavolo del Cdm, ma c'è l'esame definitivo di vari decreti legislativi: uno riguarda il testo unico delle sanzioni tributarie amministrative e penali, un secondo il testo unico dei tributi erariali minori e un terzo il testo unico della giustizia tributaria. È previsto anche l'esame definitivo di un decreto legislativo, in attuazione della riforma Cartabia, in materia di efficienza del processo civile e risoluzione alternative delle controversie, nonché di un decreto del Presidente della Repubblica che modifica criteri e procedure per l'utilizzo della quota dell'otto per mille dell'Irpef devoluta alla diretta gestione statale, e un Dpcm con il regolamento di organizzazione del ministero dell'Istruzione e del merito. È previsto inoltre l'esame preliminare di un decreto legislativo per adeguare la normativa nazionale al regolamento europeo sui dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività e la prevenzione dell'uso del sistema finanziario per riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - Durante l'incontro tra la premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, oggi a Palazzo Chigi, si sarebbe parlato anche del caso dossieraggi alla luce di quanto emerso dall'inchiesta di Milano. Lo riferiscono fonti di governo.
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - A quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni ha ricevuto nel pomeriggio a Palazzo Chigi il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
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