Politica

G8 mancato a La Maddalena: ora Todde risolva anni di macerie grazie a persone competenti

di Enza Plotino

Si chiama dossier, ma in realtà è un memoriale: un pesante faldone di documenti, atti, denunce che hanno accompagnato gli ultimi 17 anni dallo scoppio della vicenda del G8, prima concesso a La Maddalena poi spostato a L’Aquila in un batter d’ali. Una cinica furbata di Berlusconi che stabilì che, per acquistare consensi in Abruzzo sulla scia del terremoto, si potevano buttare all’aria soldi pubblici e privati (le tante imprese locali impegnate nei lavori dell’area dell’ex arsenale e mai risarcite) e andarsene bellamente da La Maddalena a pochi mesi dall’evento. Una “furbata” elettorale che è costata all’isola e all’intera Sardegna macerie su macerie e anni di cavilli giuridici, proclami elettorali, idee e soluzioni scomposte e illusorie.

Tanto si è detto, ma poco o niente si è fatto. L’unica questione che non è mai cambiata è l’utilizzo della tragedia delle bonifiche e del risanamento dell’area dell’Arsenale, come marchetta elettorale, come si è assistito in queste ultime elezioni regionali in cui il perdente Christian Solinas, nelle due ultime settimane di campagna elettorale, si è giocato la carta sub-commissario, con un povero prefetto usato (con il sindaco di La Maddalena in prima fila ad applaudire la trovata) per scopi eticamente poco edificanti e costretto, dopo le elezioni, a tornarsene da dove era venuto.

Dopo questa parentesi grottesca, nonché discutibile nei tempi e nei modi, ritorniamo oggi, dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna e Alessandra Todde presidente, a provare a mettere in fila le questioni e a dare un segnale e un sostegno a questa Giunta regionale per affrontare e sciogliere i nodi – e sono tanti – che fanno di questa vicenda una tragedia infinita.

Nel dossier che il Pd propone da tempo all’attenzione dei cittadini e che ha offerto come contributo alla presidente Todde, si indica come punto di svolta per avviare un nuovo corso di riconversione economica e turistica dell’intera area dell’Arcipelago la nomina di un Commissario ad acta o sub-commissario, non coincidente con il presidente della Regione, quindi senza commistioni tra ruolo politico-istituzionale e tecnico di chi governa la Sardegna, che si prenda il carico e la responsabilità di chiudere le bonifiche e avviare i progetti di riconversione dell’area. Un Commissario che dovrà rispondere solo a requisiti di competenza altamente qualificata tecnico-amministrativa nella materia e dovrà tenersi in stretto contatto con la cittadinanza che ha il pieno diritto di essere informata in ogni passaggio procedurale e di avere garantito il pieno risarcimento del danno subito.

A ben guardare, una procedura semplice, visto che tutti concordiamo sul fatto che le migliori menti possono portare facilmente alla risoluzione di problemi complessi. Un invito e un consiglio alla presidente Todde potrebbe quindi essere quello di non seguire i passi del suo predecessore (lasci i prefetti a fare il loro importante ruolo) e di rischiare, dando a La Maddalena persone autorevoli e competenti che vengano sull’isola per provare a risolvere i problemi anziché fare solo passerella. Lo show è finito!

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