Il travel blogger salva sostanzialmente solo il cibo. Gli italiani insorgono, ma non notare lo stato di degrado delle nostre grandi città è quantomeno da miopi
Le città italiane sempre più bersaglio di critiche sui social. O almeno questo è ciò che emerge da alcuni video. Se in passato era stata Milano a suscitare polemiche (“Ci sono truffatori ovunque“, lamentava una turista), poi Roma (criticata per i numerosissimi cantieri in vista del Giubileo), adesso tocca a Napoli. La città partenopea, in particolare, è stata descritta come una “favela” da @passportpapi.usa, un influencer americano seguito da 117 mila follower tra Instagram e TikTok. Un paragone impietoso che sta facendo parlare. Per esempio c’è un video, pubblicato 5 giorni fa, in cui il travel blogger (ovvero un influencer che condivide sul web esperienze di viaggi) ha scritto: “Molti quartieri di Napoli, in Italia, sembrano essere molto simili a quelli delle favelas a Rio De Janeiro“. Quindi ha ripreso una stradina partenopea con automobili parcheggiate ovunque e cassonetti della spazzatura straripanti. Effettivamente lo scenario è desolante, ma allo stesso modo va detto che alcuni particolari ripresi con la telecamera dal vlogger (i balconi con i panni stesi, per dirne una) sono in realtà tratti caratteristici della città che non hanno a che fare con il degrado. Le risposte, neanche a dirlo, sono arrivate a stretto giro: “Ma quali favelas! Quelle sono baracche, povera gente. Questi sono tutti palazzi del settecento, spesso anche nobiliari. Ridotti malissimo sì, perché la maggior parte sono stati tenuti male da chi ci abita. […] Come si fa a essere così super superficiali e non dire altro?”, le parole di un’utente italiana. Sono numerosi i commenti stizziti, ma non manca la replica dell’autore, che ha voluto precisare: “Io ho visitato le favelas brasiliane e posso permettermi questo paragone. Voi, invece?”.
C’è un ulteriore filmato di @passportapapi.usa dove viene mostrata Piazza Dante, con adolescenti che sfrecciano sui motorini, il più delle volte senza casco. Azioni non solo chiaramente illegali, ma effettivamente anche pericolose perché mettono a rischio sia chi guida il motorino sia i numerosi pedoni che affollano la piazza. “Napoli è una città interessante da osservare – ha scritto l’influencer a corredo del filmato -. Non mi fa impazzire, ma sicuramente ha carattere“. Poi a voce ha aggiunto: “C’è bisogno della presenza militare qui solo per mantenere le cose in ordine. Le persone sono gentili, ma vedere i bambini fumare e bere… È un po’ caotica, anche quando non sei per strada devi schivare le cose. Vieni a Napoli, in Italia e questo è quello che vedrai”.
Anche in questo caso molti utenti sono insorti: “Campione, prova a camminare di notte a Chicago o nei vari bronx del tuo ce**o di nazione“, “Per te è tutto una favela”, “Non capisci questa incredibile città e quindi la odi”. Insomma, lodevole il senso di appartenenza e l’orgoglio partenopeo ma attenzione a non passare dalla parte del torto. A ogni modo, per il travel blogger non è tutto da buttare. A colpirlo positivamente è stato il cibo (su questo effettivamente c’è poco da obiettare): “Pesce fresco e piatti ben bilanciati”, ha commentato. Stessa cosa per un locale a Sorrento, di cui ha apprezzato anche l’atmosfera e il servizio. Per concludere, il racconto dell’influencer americano su Napoli non è certo positivo. Se da un lato è evidente che non sia riuscito a cogliere i tratti più caratteristici della città, apprezzandola quasi esclusivamente per il cibo, dall’altro solleva una riflessione più grande – e che dovrebbe essere oggettiva – sullo stato di degrado che affligge le grandi città italiane, non solo Napoli.