Ai miliardari americani piace Donald Trump, molto più di quanto piaccia Kamala Harris. Lo dimostrano chiaramente i dati sulle donazioni raccolti dal Financial Times, che stila l’elenco dei ricchi che hanno versato milioni di dollari a favore dei due candidati. Alla vicepresidente sono arrivati da loro “solo” 127 milioni di dollari, ovvero circa il 6 percento dei suoi finanziamenti complessivi, mentre i gruppi pro-Trump hanno ricevuto almeno 568 milioni di dollari dalla platea dei ricchi, che corrispondono al 34 percento di quanto raccolto in tutta la campagna del tycoon. Circa 432 milioni di dollari sono arrivati da soli quattro donatori. In totale, “i miliardari hanno donato almeno 695 milioni di dollari, ovvero circa il 18 per cento del denaro totale raccolto durante questa campagna elettorale”. Da gennaio 2023 a metà ottobre 2024, scrive il quotidiano finanziario, “i gruppi che sostengono Joe Biden e Harris hanno raccolto oltre 2,2 miliardi di dollari rispetto ai gruppi pro-Trump, contro i 1,7 miliardi di dollari. Nel complesso, almeno 144 degli 800 miliardari statunitensi (elenco elaborato da Forbes) stanno usando la loro ricchezza per influenzare le elezioni del 2024″. Un elemento, considera il giornale, che evidenzia il grande flusso di denaro privato che confluisce nel finanziamento delle campagne elettorali. Si tratta di un sistema reso possibile da una sentenza della Corte Suprema che dal 2010 consente a singoli individui di donare cifre illimitati ai super Pac (gruppi di sostegno ai candidati), ma non direttamente alle campagne elettorali ufficiali.
I donatori di Kamala Harris – Tra i miliardari che hanno deciso di sostenere la campagna della vicepresidente c’è Dustin Moskovitz, cofondatore di Facebook e fortemente critico nei confronti di Elon Musk, che con un patrimonio netto di 15 miliardi di dollari ha deciso di donare ai gruppi che fanno riferimento a Harris 39 milioni. Il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman ha donato 16 milioni di dollari, mentre Michael Bloomberg, ex sindaco di New York con un patrimonio di 104 miliardi di dollari, ha fatto un’importante donazione privata della quale però non si conosce l’importo. Bill Gates, fondatore di Microsoft, secondo quanto scrive il New York Times, pare abbia versato a Harris 50 milioni di dollari.
I donatori di Donald Trump – Tim Mellon, “rampollo di una delle più venerabili dinastie bancarie americane”, è quello che in questa campagna elettorale ha donato di più con “150 milioni di dollari versati al super Pac di Trump, Make America Great Again Inc, ovvero circa il 45 percento del suo finanziamento totale”. Nel 2020 aveva inoltre “donato più di 50 milioni di dollari al governatore repubblicano del Texas Greg Abbott per costruire un muro lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, ma questa cifra è stata eclissata dalla sua donazione ai gruppi di Trump di quest’anno”. Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, fino a metà ottobre risultava avesse donato oltre 118 milioni di dollari e ha lanciato una lotteria, ora sospesa dopo gli avvertimenti del governo federale, che prevedeva di donare un milione ad alcuni elettori degli stati chiave. Miriam Adelson – proprietaria “del casinò Las Vegas Sands, del Las Vegas Review Journal e dei giornali Israel Hayom, oltre che della squadra di basket Dallas Mavericks” – ha un patrimonio stimato in 34 miliardi e ha donato 100 milioni di dollari. Adelson ha definito la strage di Hamas del 7 ottobre “il peggior attacco terroristico nella storia del mondo”. Convinta sionista, sostiene gli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Infine ci sono i miliardari fondatori della società di spedizioni e imballaggi Uline, Liz e Dick Uihlein che “hanno donato quasi 70 milioni di dollari al loro Restoration Pac pro-Trump e altri 10 milioni di dollari a Maga Inc.”