Soluzione parziale, in manovra, per il noto problema dell‘assegno unico per i figli che innalza l’Isee facendo perdere alle famiglie altri benefici. L’articolo 32 del ddl di Bilancio prevede che la misura che ha sostituito assegni familiari e detrazioni per i figli a carico sia esclusa dal computo dell’Indicatore della Situazione Economia Equivalente, ma solo “per la determinazione del bonus asilo nido“. Vale a dire che il sostegno economico continuerà invece a cumularsi con gli altri redditi quando si tratterà di ottenere bonus sociale luce e gas, bonus trasporti, Card dedicata a te e altri aiuti. In realtà c’è anche una seconda eccezione, ma riguarderà esclusivamente i nati a partire dal 2025 beneficiari del bonus da 1000 euro ispirato a quello voluto vent’anni fa da Silvio Berlusconi.
Il problema, come sempre, è di risorse. Limitando la retroattività del correttivo – sollecitato più volte dal Forum delle associazioni familiari – ai casi di coloro che sono stati esclusi dal bonus nido a causa dell’Isee gonfiato dall’assegno unico, i nuclei coinvolti si fermano a 13.400. Ipotizzando un “rimborso medio aggiuntivo di circa 53 euro al mese con riferimento ad un numero medio di mensilità pari a 7″, la relazione tecnica della legge di Bilancio quantifica l’onere aggiuntivo in 5 milioni di euro. Decisamente poca cosa.
A far salire in modo più deciso gli oneri per la misura è invece l’eliminazione del requisito che in famiglia ci sia già almeno un figlio sotto i 10 anni per ottenere l’aumento del contributo a 3.600 euro annui concesso dalla precedente manovra nel caso ci fosse un nuovo nato nel 2024 e l’Isee non superasse i 40mila euro: il costo aggiuntivo è stimato per il 2025 in 97 milioni, poi a regime salirebbe a 200 l’anno. Aiuta il fatto che finora la spesa complessiva per il bonus, complice proprio il cumulo dell’assegno unico ai fini Isee, sia rimasta ben sotto il tetto massimo previsto: per quest’anno dovrebbe arrivare a 750 milioni a fronte di uno stanziamento di 815. L’anno prossimo il plafond salirà a 937.
L’altro caso di esclusione dell’assegno dall’Isee riguarderà le domande per il “Bonus nuove nascite” da 1000 euro che sarà riconosciuto per “ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025″ da cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o cittadini extra Ue con permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, permesso unico di lavoro o permesso di soggiorno per motivi di ricerca di durata superiore a 6 mesi. Il costo previsto è di 330 milioni nel 2o25 e 360 milioni dal 2026. Il Mef si basa sulle previsioni demografiche dell’Istat, secondo cui il 95% dei nuclei coinvolti rispetterà il tetto Isee di 40mila euro previsto per il bonus. Il 2% circa non presenterà dichiarazione Isee, altrettanti rientreranno in gioco per effetto dell’uscita dell’assegno unico dal calcolo. Si tratta di “5mila/6mila soggetti”. La novità, insomma, è a bassissimo costo per le casse pubbliche.
Speciale legge di bilancio
“Assegno unico fuori dall’Isee”. Ma la novità della manovra vale solo per 20mila famiglie che chiedono il bonus nido o il bonus nascita
Soluzione parziale, in manovra, per il noto problema dell‘assegno unico per i figli che innalza l’Isee facendo perdere alle famiglie altri benefici. L’articolo 32 del ddl di Bilancio prevede che la misura che ha sostituito assegni familiari e detrazioni per i figli a carico sia esclusa dal computo dell’Indicatore della Situazione Economia Equivalente, ma solo “per la determinazione del bonus asilo nido“. Vale a dire che il sostegno economico continuerà invece a cumularsi con gli altri redditi quando si tratterà di ottenere bonus sociale luce e gas, bonus trasporti, Card dedicata a te e altri aiuti. In realtà c’è anche una seconda eccezione, ma riguarderà esclusivamente i nati a partire dal 2025 beneficiari del bonus da 1000 euro ispirato a quello voluto vent’anni fa da Silvio Berlusconi.
Il problema, come sempre, è di risorse. Limitando la retroattività del correttivo – sollecitato più volte dal Forum delle associazioni familiari – ai casi di coloro che sono stati esclusi dal bonus nido a causa dell’Isee gonfiato dall’assegno unico, i nuclei coinvolti si fermano a 13.400. Ipotizzando un “rimborso medio aggiuntivo di circa 53 euro al mese con riferimento ad un numero medio di mensilità pari a 7″, la relazione tecnica della legge di Bilancio quantifica l’onere aggiuntivo in 5 milioni di euro. Decisamente poca cosa.
A far salire in modo più deciso gli oneri per la misura è invece l’eliminazione del requisito che in famiglia ci sia già almeno un figlio sotto i 10 anni per ottenere l’aumento del contributo a 3.600 euro annui concesso dalla precedente manovra nel caso ci fosse un nuovo nato nel 2024 e l’Isee non superasse i 40mila euro: il costo aggiuntivo è stimato per il 2025 in 97 milioni, poi a regime salirebbe a 200 l’anno. Aiuta il fatto che finora la spesa complessiva per il bonus, complice proprio il cumulo dell’assegno unico ai fini Isee, sia rimasta ben sotto il tetto massimo previsto: per quest’anno dovrebbe arrivare a 750 milioni a fronte di uno stanziamento di 815. L’anno prossimo il plafond salirà a 937.
L’altro caso di esclusione dell’assegno dall’Isee riguarderà le domande per il “Bonus nuove nascite” da 1000 euro che sarà riconosciuto per “ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025″ da cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o cittadini extra Ue con permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, permesso unico di lavoro o permesso di soggiorno per motivi di ricerca di durata superiore a 6 mesi. Il costo previsto è di 330 milioni nel 2o25 e 360 milioni dal 2026. Il Mef si basa sulle previsioni demografiche dell’Istat, secondo cui il 95% dei nuclei coinvolti rispetterà il tetto Isee di 40mila euro previsto per il bonus. Il 2% circa non presenterà dichiarazione Isee, altrettanti rientreranno in gioco per effetto dell’uscita dell’assegno unico dal calcolo. Si tratta di “5mila/6mila soggetti”. La novità, insomma, è a bassissimo costo per le casse pubbliche.
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Manovra avara con sanità e pensioni, ma il governo gonfia la spesa per la difesa: 3,8 miliardi in più per missioni e armamenti
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".