Pizzino all’Italia da parte della Banca centrale europea. “Una ratifica del trattato Mes rappresenterebbe un approccio pro-Ue da parte dell’Italia, coerente con quello rivendicato sull’operazione Unicredit-Commerzbank”, ha detto il vice-presidente Luis de Guindos all’ agenzia Ansa. “Ho già parlato dell’importanza di far prevalere un approccio europeo su un approccio nazionale, dice, ma questo approccio deve […]
Pizzino all’Italia da parte della Banca centrale europea. “Una ratifica del trattato Mes rappresenterebbe un approccio pro-Ue da parte dell’Italia, coerente con quello rivendicato sull’operazione Unicredit-Commerzbank”, ha detto il vice-presidente Luis de Guindos all’ agenzia Ansa. “Ho già parlato dell’importanza di far prevalere un approccio europeo su un approccio nazionale, dice, ma questo approccio deve essere coerente da tutte le angolazioni e in ogni tipo di situazione. A mio avviso, un approccio pro-europeo all’integrazione dell’economia, del sistema bancario e dei mercati dei capitali dovrebbe prevalere per tutti gli aspetti in questione, inclusa la riforma del Mes”. L’Italia è l’unico paese che non ha ratificato la riforma del cosiddetto fondo salva stati, bloccandone di fatto l’attuazione.
In merito alle tante voci che si sono levate dalla politica italiana per chiedere una riduzione dei tassi più rapida e consistente, de Guindos sottolinea che la Bce ascolta “tutte le opinioni attentamente e con mente aperta”. “Ai cittadini italiani ed europei direi che è importante essere cauti e prudenti. Abbiamo ridotto i tassi d’interesse e la traiettoria della nostra politica monetaria è molto chiara, ma il livello di incertezza è enorme e non possiamo fare errori“.
Più in generale il banchiere centrale dice che “Non abbiamo buone notizie in termini di crescita, ma abbiamo buone notizie in termini di inflazione. Quanto alla crescita, abbiamo rivisto due volte al ribasso le nostre proiezioni: prima dell’estate e a settembre. Riscontriamo che i rischi verso il basso che avevamo individuato si stanno concretizzando, soprattutto perché i consumi non sono in ripresa come atteso”.
Quanto, infine, all’anticipo di denaro chiesto dal governo italiano alle banche, de Guindos osserva che le misure fiscali dei governi nei confronti delle banche non devono “pregiudicare la solvibilità delle banche o la trasmissione della politica monetaria nel senso di ostacolare il credito all’economia reale. Non abbiamo ancora visto la versione definitiva” ma “mi auguro che la solvibilità sia uno degli elementi di cui si terrà conto, la versione precedente era equilibrata, ad esempio in termini di compatibilità tra entrate fiscali e solvibilità delle banche”.