Cinema

È morto David Harris, l’attore aveva recitato ne “I guerrieri della notte”. Stroncato dalla critica, poi il successo popolare: “La gente mi fermava ovunque”

Il personaggio di Cochise, uno dei più riconoscibili del film, era contraddistinto dai gioielli tipici dei nativi americani e dai capelli afro con una bandana legata intorno

Il cinema americano è in lutto. David Harris, che ha interpretato Cochise nel film cult “The Warriors – I guerrieri della notte” (1979) di Walter Hill, è morto venerdì 25 ottobre a 75 anni nella sua casa di New York per un tumore. La figlia Davina Harris ha annunciato la scomparsa al New York Times.

Nella pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Sol Yurick, Harris vestiva i panni del valoroso Cochise, uno dei membri della banda dei Guerrieri, che affronta un’odissea di una notte dal Bronx a Coney Island, schivando gang votate alla violenza, dopo che i Guerrieri sono stati ingiustamente accusati di aver ucciso il capo di una banda rivale. Il personaggio di Cochise, uno dei più riconoscibili del film, contraddistinto dai gioielli tipici dei nativi americani e dai capelli afro con una bandana legata intorno, viene scelto per andare nel Bronx.

Il film venne stroncato dalla critica dopo la sua première, ma in seguito è stato accolto con entusiasmo dai fan. “Quando sono andato a Hong Kong, nelle Filippine e a Tokyo è cambiato qualcosa. – ha detto Harris in un’intervista del 2019 – Ho fatto un sacco di film, ma quando scendevo dall’aereo la gente iniziava a indicarmi e a dire: ‘È il tizio di The Warriors“.

Se “The Warriors – I guerrieri della notte” è stato il ruolo più famoso di David Harris, l’attore è apparso anche in serie televisive come “Hill Street giorno e notte”, “Il tenente Kojak”, “MacGyver”, “Crime story”, “L’ispettore Tibbs”, “Un giustiziere a New York”, “E.R. – Medici in prima linea”, “Law & Order – Unità speciale) e in 17 episodi come agente di polizia in “New York Police Department”. Al cinema ha recitato in “Brubaker” (1980), “Quicksilver – Soldi senza fatica” (1986) e “James White” (2015).