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Liguria, Conte ha fatto perdere la sinistra: ora basta veti. L’analisi migliore? Quella di Bucci

E anche le elezioni Regionali in Liguria sono terminate. E indovinate un po’: ha vinto Marco Bucci. Il sindaco di Genova, sostenuto da un centro-destra unito ha vinto per poco più di 8 mila voti contro Andrea Orlando, sostenuto da una coalizione poco convinta guidata dal Pd con i veti di Giuseppe Conte, colui che a questo giro non è arrivato oltre il 4%.

Queste elezioni aprono tante riflessioni politiche ma la chiave di lettura più genuina e sintetica l’ha trovata lo stesso vincitore Bucci, dicendo: “Se fossi Orlando dopo il veto di Conte a Renzi e lo strappo con Grillo prenderei tutti i miei amici e gli farei un mazzo così”. E ha aggiunto: “Se in una coalizione si permettono di comportarsi in questo modo, non ci siamo. Una coalizione dev’essere dura, coesa e soprattutto i panni si lavano in casa. Se fossero state con me, persone che si comportano così, o sarei andato via io o la coalizione”.

Ecco in queste poche parole sincere la semplice motivazione per cui il centrodestra vince e la sinistra perde. E’ la regola basilare di chi dovrebbe fare politica o anche ogni semplice associazione. Fatto sta che il Pd ha perso anche questa importante sfida.

Quelle liguri erano elezioni anticipate a seguito delle dimissioni obbligate dell’ex Presidente Toti. Colui che ha chiesto di patteggiare per i reati contestati di corruzione e finanziamento illecito. Insomma, un clima pesante che vedeva il centro sinistra avvantaggiato dai primi sondaggi. Ed invece, nonostante lo scandalo giudiziario, il Pd non è riuscito a creare una valida alternativa di governo alla Liguria.

E veniamo al nocciolo del problema. Al momento e ancor oggi è la stessa grande questione che esiste a livello nazionale, ossia: non esiste il centrosinistra. Sì, non esiste da tempo una coalizione di centro sinistra e che sia di conseguenza credibile per una alternativa di governo.

La segretaria Pd dopo le Europee aveva dato le sue indicazioni per aprire a tutte le forze di opposizione senza porre veti. A queste aveva subito seguito Matteo Renzi dicendo di prendere atto finalmente di questa nuova impostazione e che sarebbe stato disponibile alla costruzione di un nuovo centro sinistra. Ma dopo i primi segnali positivi è arrivato il solito Conte a porre veti e minacciare rotture. E lo dico una volte per tutte: ma chi è Conte? Quale credibilità ha? Quale partito guida? Che idee di centro sinistra rappresenta?

A queste domande la risposta per il momento l’hanno data gli elettori liguri e Grillo. I primi ormai non lo votano più, un misero 4,6%, e il secondo, ossia il Fondatore dei 5Stelle, ha lanciato la sua intifada contro Conte e rivendicando il diritto di far estinguere il Movimento.
Ecco questo Conte è colui che ha messo i veti ad Italia Viva e che ha fatto perdere le elezioni ad Orlando. Questo è il vero dramma: un signor nessuno della politica che continua a sabotare la nascita di una nuova coalizione di centrosinistra.

E non mi stancherò mai di ricordarlo. Il Movimento 5Stelle non ha mai fatto parte realmente della coalizione di centro sinistra e di certo non ha mai rispecchiato i suoi valori. Aver dato credibilità a questi personaggi, in cerca di visibilità e poltrone, ha snaturato il Pd e tutta la coalizione.

E’ giunto quindi il momento di azzerare tutto e ripartire dalle basi. Prima cosa mettere a tacere chi ancor oggi parla di persone e veti. Poi bisogna parlare di programmi, progetti, ideali e spirito di collaborazione. Il tutto con umiltà e ritornando nel paese reale. Poi basta lotte tra possibili alleati: impariamo dalle parole di Bucci.

E poi, anche ieri, alcuni commentatori tv e giornalisti all’improvviso si accorgevano dell’importanza dell’unità di una eventuale coalizione di centrosinistra. Ci sarebbe, invece, da incazzarsi con loro che ad ogni occasione hanno delegittimato ed irriso a chi voleva riunire il centrosinistra. Quel mondo dell’informazione che si atteggia da sempre come cultore e portatore delle ideologie della sinistra dovrebbe, invece, fare un grosso mea culpa e imparare a raccontare i fatti e le notizie senza rancore personale.

Per creare un nuovo progetto di centrosinistra di governo è il tempo che tutti facciano la propria parte e inizino realmente a remare nella stessa direzione. Altrimenti difficilmente si potrà avere una alternativa alla Meloni. Ad ognuno la propria responsabilità.