L’uomo che nel 2022 aggredì con un martello il marito di Nancy Pelosi, ex speaker democratica della Camera, è stato condannato all’ergastolo senza condizionale da un tribunale della California. Questa nuova sentenza, che si aggiunge a quella di 30 anni inflitta da un tribunale federale a maggio, conclude il processo nel Golden State, dove è […]
L’uomo che nel 2022 aggredì con un martello il marito di Nancy Pelosi, ex speaker democratica della Camera, è stato condannato all’ergastolo senza condizionale da un tribunale della California. Questa nuova sentenza, che si aggiunge a quella di 30 anni inflitta da un tribunale federale a maggio, conclude il processo nel Golden State, dove è avvenuto il reato. Il 28 ottobre di due anni fa, David De Pape, carpentiere canadese e cospirazionista dichiarato, si era introdotto nella casa di San Francisco dei coniugi Pelosi e aveva fratturato il cranio di Paul Pelosi, che allora aveva 82 anni, gridando: “Dov’è Nancy?”. La leader democratica, al momento dell’aggressione, non si trovava in casa perché impegnata negli ultimi giorni di campagna elettorale prima delle elezioni di Midterm dell’8 novembre 2022.
Pelosi aveva riportato ferite alla testa, tra cui una frattura del cranio che era stata riparata con placche e viti. L’imputato ha ammesso durante il processo di aver pianificato di tenere in ostaggio Nancy Pelosi, di registrare il suo interrogatorio e di “romperle le rotule” se non avesse ammesso le bugie che secondo lui aveva detto sul “Russiagate”, un riferimento all’indagine sulle interferenze russe nella campagna presidenziale del 2016. Depape, dopo l’arresto, era stato definito all’epoca un “prolifico blogger di contenuti antisemiti e complottisti, un seguace di QAnon, è no vax” e una persona che nega il risultato delle elezioni presidenziali del 2020. Tra le teorie del complotto che sosteneva c’è anche quella sui brogli elettorali delle elezioni Presidenziali, nelle quali Joe Biden aveva sconfitto Donald Trump, che scatenò l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
Intanto uscito oggi di prigione, Steve Bannon è tornato subito a diffondere teorie cospirative infondate. Nel suo primo podcast ‘War Room’ dopo il rilascio, ha esortato i sostenitori di Donald Trump ad assicurarsi che i democratici “non possano rubare le elezioni come nel 2020”. Bannon ha anche accusato proprio l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi di essere dietro la sua incarcerazione.