Diciannove anni (ne avrebbe dovuti compiere venti il prossimo 15 novembre), un futuro davanti e una passione da coltivare. Se n’è andata nel modo più tragico e crudele, facendo quello che più amava. Sopra quelle Alpi dov’era solita godersi i tramonti e il panorama. “La montagna è un posto dove sentirsi liberi e lasciarsi andare. Mi piace anche senza neve, per correre e andare in bici”. Ognuno di noi ha un luogo dove potersi rifugiare nei momenti di sconforto e apparente caos, Matilde Lorenzi ritrovava l’equilibrio proprio lì, nello stesso luogo dove ha perso la vita il 29 ottobre dopo essere caduta durante un allenamento nel comprensorio Alpin Arena Senales, in Alto Adige. Un talento da coltivare e una velocità estrema con cui fare i conti, già all’età di 13 anni Matilde ne era consapevole: “Il rapporto con la velocità non è ancora molto solido. Io ho ancora paura di andare più veloce del solito. Talento? Penso di avercelo, me l’hanno detto fin da piccola. Il talento si coltiva provandoci in continuazione e ci vuole anche per sapersi rialzare. Credendoci sempre”, aveva detto in una vecchia intervista a Rai Gulp. Ambizioni e sogni, abbandonati a qualcosa di più grande che non le ha lasciato scampo.
Un talento da coltivare
Dall’asilo fino all’ultima discesa, lo sci aveva sempre fatto parte della sua vita. Matilde aveva debuttato quattro anni fa nelle gare junior, da lì aveva iniziato a coltivare la sua passione più grande nonostante il 57esimo posto in classifica. “Si ha un bel rapporto nel momento in cui si vince. Ma quando sei seconda a pochi centesimi si è arrabbiati”. Ecco, i primi titoli. Lo scorso marzo aveva ottenuto un doppio titolo Italiano in superG nelle categorie Assoluto e Giovani. Si era classificata al 6° posto in discesa e all’ottavo in supergigante nei Mondiali juniores di Chatel, in Francia. Vantava anche un undicesimo posto in supergigante a St. Moritz nel dicembre 2023 come migliore piazzamento in Coppa Europa.
I tramonti e la cucina
Disciplina e sano divertimento. Sciava per il Centro Sportivo Esercito e nel tempo libero amava scattare foto. “Lo sci è andare avanti e correre contro il tempo, al contrario la fotografia ferma un momento“. Da quelle montagne ne ha scattate davvero tante di istantanee: soprattutto i tramonti, custoditi gelosamente nella sua cameretta. Insieme a una scattata al mare, insieme alla sua famiglia. Leggeva, amava cucinare per la gente che le stava accanto e fare l’uncinetto.
Sopra quelle cime, in cui stava costruendo il suo futuro, il destino ha giocato un bruttissimo scherzo. Guardava il sole calare da lontano prima che si potesse rifugiare dietro il manto nevoso. Matilde è andata avanti e ha corso contro il tempo. Questa volta, più veloce del previsto, lasciando il fidanzato Federico e una famiglia che come Matilde, sognava per lei e per la sua vita.