Il gigantesco fondo sovrano dell’Arabia Saudita (Public Investment Fund), in cui sono accumulati mille miliardi di dollari proventi della vendita del greggio, ha annunciato un disimpegno dagli investimenti internazionali per concentrarsi maggiormente su progetti domestici. Il fondo punta a ridurre gli investimenti globali dal 30% al 18% del suo portafoglio, ha detto il governatore Yasir Al Rumayyan in occasione del Future Investment Initiative in corso a Riad.
Tra le numerose partecipazioni del fondo in società estere ci sono il 5% di Uber, l’8% di Nintendo, l’1,9% di Total Energies, oltre ad ingenti investimenti in Citigroup, Bank of America, Pfizer, Boeing, Berkshire Hathaway, Facebook, Booking, Starbucks. Possiede il club di calcio inglese Newcastle.
Al Rumayyan ha anche parlato delle ambizioni dell’Arabia Saudita nell’Intelligenza Artificiale. “Abbiamo discussioni per investire nell’AI e il motivo per cui stiamo investendo è che l’Arabia Saudita è molto ben posizionata per essere un hub globale, non solo un hub regionale”, ha affermato. L’obiettivo del paese è di diventare una delle prime 15 nazioni al mondo per l’intelligenza artificiale adottando la tecnologia a livello nazionale nei prossimi cinque anni e poi esportandola dopo il 2030.
Il numero uno del fondo ha affermato che l’intelligenza artificiale potrebbe aggiungere quasi 20 trilioni di dollari all’economia globale entro il 2030. “L’intelligenza artificiale generativa rappresenta la prossima frontiera, promettendo macchine in grado di risolvere problemi e migliorare la produttività in ogni settore, dall’assistenza sanitaria all’energia”.