“Se dicessi che sono andato solo per giocare e divertirmi senza pensare ai soldi, mentirei. Alla fine ogni persona lavora per quello. Alla fine è ciò che si fa nella vita. Ovviamente amo giocare a tennis e il più delle volte non penso ai soldi. Gioco perché amo farlo e perché mi diverto. Ma devo essere realista: pensi anche che vuoi guadagnare dei soldi. In Arabia hanno messo in palio il prize money più alto della storia del tennis e penso che questa fosse una buona motivazione per andarci, almeno per me”. Senza giri di parole, Carlos Alcaraz ha rivelato i motivi che l’hanno convinto a partecipare al Six Kings Slam, l’esibizione con il montepremi più alto di sempre. Dichiarazioni che non vanno di pari passo con quelle pronunciate da Jannik Sinner riguardo al torneo di Riyadh (tra l’altro vinto in finale contro Carlos Alcaraz): “Non gioco per vincere”, aveva detto. Un’uscita che aveva scatenato diverse reazioni e polemiche, anche tra i colleghi (vedi lo svizzero Stan Wawrinka che su X aveva commentato con grandi risate).

Six Kings Slam: la celebrazione saudita del denaro
Cifre folli e dove trovarle. L’esibizione in Arabia Saudita è stato il perfetto esempio di sportwashing. Tutta una questione di denaro: basti pensare che partecipare anche a una sola partita, come accaduto Medvedev gli è valsa un milione e mezzo di dollari. Per un match durato poco più di un’ora. E Sinner? Il vincitore del torneo ha guadagnato ben 6 milioni di euro, ovvero circa 5,5 milioni di dollari.

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