Debutto di fuoco per la cancelliera Rachel Reeves, prima donna alla guida del Tesoro del Regno Unito, che a tre mesi dall’ingresso dei laburisti a Downing street ha presentato la sua finanziaria, anticipata come ‘di lacrime e sangue’. Sciolto finalmente il complesso dilemma del governo Starmer, che era stato eletto sulla priorità di far tornare a crescere un’economia in frenata cronica, attrarre investimenti e stabilizzare i mercati finanziari e si è trovato a fare i conti con un buco in bilancio di 22 miliardi di sterline da sanare, l’eredità di 14 anni di amministrazione Tory.
Soluzione? La manovra del Tesoro britannico prevede uno storico aumento delle tasse da 40 miliardi di sterline (quasi 50 miliardi di euro all’anno). “Abbiamo fatto scelte difficili ma responsabili”, ha detto Reeves che in una presentazione fiume alla Camera dei Comuni la descrive come ‘una finanziaria che aggiusta le fondamenta dell’economia, realizza il cambiamento promesso in campagna elettorale e ricostruisce il paese ed i servizi pubblici’, a partire dalla sanità.
La cancelliera laburista, sotto pressione per mantenere la promessa di non toccare le tasse base per i lavoratori, ha spostato però i nuovi oneri fiscali sulle classi più abbienti. Il governo farà cassa ad esempio sui miliardari non domiciliati (una era anche la moglie dell’ex premier Rishi Sunak) per cui verrà abolito lo speciale status di ‘non-dom’ consentendo al Tesoro di recuperare circa 12 miliardi di sterline in tasse. Saranno poi aumentate le tasse sui Capital Gain per circa 2,5 miliardi di sterline, mentre saranno le grosse aziende ad assorbire l’1,2% di aumento per i contributi dei dipendenti (per un totale di 25 miliardi). I salari minimi da aprile saliranno del 6,7% a 14,5 euro all’ora a beneficio principalmente dei lavoratori più giovani che a fine anno si ritroveranno in tasca 1400 sterline in più.
“Investimenti, investimenti, investimenti”, è il mantra della Cancelliera dello Scacchiere, ex economista della Banca d’Inghilterra, perché il Paese possa permettersi di sostenere le uscite necessarie per migliorare le condizioni di scuola (annunciato un aumento del 19% di investimenti pari a 6,7 miliardi di sterline) e sanità pubblica, affossata da logoranti liste d’attesa, che riceverà un budget di 22,6 miliardi di sterline per i prossimi due anni.
Il piano per la crescita economica del paese con le priorità di stabilità, investimenti e ricostruzione passa anche dalla riforma del sistema di valutazione del debito pubblico per gli investimenti a lungo termine (fiscal rule) che consentirà di contrarre più prestiti sciogliendo così qualche ansia da austerità.
La ripresa dell’economia britannica, con previsioni di crescita al rialzo dallo 0,8 all’1,1% quest’anno e al 2% nel 2025, si poggerà su sette pilastri tra cui investimenti in nuove infrastrutture, lotta all’inattività lavorativa, crescita delle PMI e spinta sulle tecnologie come intelligenza artificiale e produzione da fonti energetiche sostenibili.
A finanziare la manovra saranno anche quelli come Rishi Sunak a cui la Reeves si è rivolta direttamente sorniona e tagliente annunciando l’aumento del 50% delle tasse sui jet privati e poi giro di vite sui vizi come fumo e alcolici che porteranno nelle casse dello stato 1 miliardo di sterline. In una mossa che salva i ‘pub emblema della nazione’, aumenteranno però le imposte sulle bevande alcoliche in bottiglia o lattina ma non sulle birre alla spina che da ora costeranno un penny in meno.