“Le notizie sulle violazioni delle banche dati istituzionali ormai si susseguono. Abbiamo letto dell’hacker che si è introdotto nei dati del ministero della Giustizia, poco dopo è emersa l’enorme inchiesta sul dossieraggio di Milano. Vogliamo sapere dal ministro Nordio se intende assumere personale specializzato e se vuole continuare a indebolire le intercettazioni, il sequestro degli smartphone e l’utilizzo dei trojan o se finalmente il governo cambierà strada”. Lo ha detto la deputata del Movimento 5 stelle, Elisa Scutellà, nel corso del question time alla Camera, rivolgendosi al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Nella replica, la deputata M5s Valentina D’Orso ha detto al ministro che “la sua risposta sembra una resa totale del governo. La cybersicurezza ha un costo, ve lo abbiamo ripetuto decine di volte in occasione dell’approvazione della legge su questo tema. Ma voi siete stati sordi e avete sfornato la solita scatola vuota buona solo per fare propaganda. E questi sono i risultati. E poi ministro, un governo che abbia a cuore davvero la sicurezza nazionale e dei cittadini, ci dovrebbe rassicurare sul rafforzamento degli strumenti investigativi in mano alla magistratura come le intercettazioni, i trojan, il sequestro di smartphone e tablet. Invece a causa delle scelte del centrodestra, nel nostro Paese si sta consumando un incredibile paradosso: mentre la criminalità incrementa e affina l’utilizzo degli strumenti tecnologici, il governo Meloni sottrae questi stessi mezzi alla magistratura. È come se il governo schierasse un esercito di fanti con la spada sguainata a combattere contro un avversario che bombarda con i droni. Una battaglia persa in partenza”.

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I cittadini non votano ma ai politici non interessa. C’è un limite a questa democrazia marcia?

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