Una bella sorpresa per l’Europa ed una brutta per l’Italia. Il nostro è l’unico paese dell’area euro in cui nel terzo trimestre è rimasto fermo, una variazione nulla rispetto ai tre mesi precedenti. L’intera zona euro registra invece, a sorpresa, un progresso dello 0,4%. Persino la Germania, accreditata di una incombente recessione, fa meglio dell’Italia segnando un progresso dello 0,2%. La Francia registra una crescita dell’economia dello 0,4% (anche grazia all’effetto Olimpiadi), la Spagna dello 0,8%. Il dato migliore è quello dell’Irlanda che tra luglio e settembre è cresciuta del 2% sul trimestre precedente.
La frenata italiana è riconducibile all’industria, settore in forte sofferenza. Piccolo arretramento per l’agricoltura (che però incide solo per il 5% sul valore complessivo del Pil) mentre crescono i servizi. Il trimestre è stato caratterizzato anche da un andamento deludente del commercio con l’estero. Dopo la diffusione del dato il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi (spread) si è ampliato di 4 punti base.
Soddisfazione da Berlino per la scampata recessione. “L’economia tedesca è più robusta delle attese”, ha detto il ministro dell’economia Robert Habeck. “Non è assolutamente ancora quello di cui abbiamo bisogno, ma è almeno una luce nel tunnel”, ha aggiunto. “L’economia tedesca si mostra più robusta di quanto pronosticato e la recessione prevista da molti non si verifica”, ha aggiunto il vicecancelliere. Anche dalla Francia , il ministro dell’Economia e delle Finanze, Antoine Armand, accoglie la “buona notizia” che mostrano “la solidità della nostra economia”. Il ministero dell’Economia spagnolo rimarca come il + 0,8% sia il “tasso più elevato nell’ultimo anno e mezzo”, rileva il ministero di Economia.
Nessun commento ufficiale, per ora, in Italia. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sottolinea che “Il Paese è fermo. Con una variazione acquisita per il 2024 pari allo 0,4% l’obiettivo di avere una crescita per l’anno in corso dell’1% è diventato ormai un miraggio. Peraltro a salvarci da un ribasso del Pil è solo il settore terziario, probabilmente trascinato dal turismo e, quindi, destinato a ridimensionarsi nel quarto trimestre”. Secondo le ultime previsioni del Fondo monetario italiano il Pil italiano dovrebbe crescere quest’anno dello 0,7% e dello 0,8% nel 2025.
“L’economia italiana è in frenata, e a pochi giorni dalla diffusione del Documento Programmatico di Bilancio, i risultati di crescita indicati dal governo sembrano sempre più difficili da conseguire”. Così Confesercenti.