di Michele Sanfilippo

Secondo i mezzi d’informazione di primo piano il maggior responsabile della sconfitta di Andrea Orlando alle elezioni regionali della Liguria, è Giuseppe Conte, colpevole di aver posto un veto nei confronti di Italia Viva di Matteo Renzi che senza dubbio avrebbe portato una valanga di voti.

Conte ha sicuramente i suoi problemi e fatto i suoi errori ma, a parte il fatto che governare con Renzi credo che sia la cosa meno di sinistra che si possa immaginare, vorrei soffermarmi su un aspetto del voto che, a mio avviso, è assai più significativo. Credo che una coalizione che si presenta come alternativa a quella del centrodestra, che è stata oggetto di indagini della magistratura che hanno portato prima alle dimissioni di Toti dalla carica di presidente della regione e poi al patteggiamento della pena, dovrebbe darsi pena di sembrare diversa da quella che vuole andare a rimpiazzare.

Ma, il fatto che sia andato a votare meno del 50% degli aventi diritto parrebbe indicare che la maggior parte degli elettori non abbia percepito alcuna differenza tra le due coalizioni e non si sia neppure presentata al voto. Questa è la vera sconfitta della coalizione di centrosinistra.

Se a destra abbiamo visto una classe politica avvezza a mescolare affari e politica con una disinvoltura che, secondo quanto emerso dalle indagini, ha varcato non solo i confini dell’etica politica ma anche quelli della legalità, ci si sarebbe potuto aspettare che a sinistra venissero proposte persone ma, soprattutto, un programma, che dessero il segno di un cambiamento.

Questo non è avvenuto; a partire dalla scelta di un politico come Orlando, che in passato ha già ricoperto incarichi politici di rilievo senza destare particolare entusiasmo. È evidente che la sua candidatura non è stata percepita come discontinua rispetto, per fare un esempio, a Burlando che, durante la sua presidenza, si è distinto per essere un grande consumatore di suolo (ma si sa la Liguria abbonda di luoghi ove costruire) e non ha neppure mai rifiutato qualche giro in barca con lo stesso Spinelli che di giri in barca a Toti ne ha offerti molti.

È probabile che non aver portato Italia Viva nella coalizione di sinistra abbia limitato i danni ma è certo che, per riguadagnare il voto dei tanti delusi che non votano a sinistra perché è troppo simile alla destra, sarebbe meglio proporre persone che non abbiano così tanta fretta di occuparsi di affari e presentino programmi in grado rispondere alle aspettative dei più giovani e dei più deboli. Programmi, per esempio, che tengano conto del degrado ambientale che, in Liguria, tra cementificazioni selvagge, frane e fiumi inquinati, è un problema enorme o come direbbe Bersani: una vera mucca nel salotto di casa.

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