“Il centrodestra in Liguria ha vinto perché ha candidato Bucci, uno che è un politica da pochissimi anni, un civico, uno che ha sempre fatto politica in loco. Il centrosinistra invece ha sbagliato candidato: un politico di vecchissima scuola e che votano solo quelli del Pd, cioè quelli del suo partito”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta l’esito delle elezioni in Liguria, soffermandosi in particolare sui 5 Stelle: “Orlando per gli elettori del M5s ha funzionato come un diserbante, li ha lasciati tutti a casa. Gli elettori dei 5 Stelle non si considerano la ruota di scorta del Pd e non vanno a votare soltanto perché il Pd gli chiede di dare una mano. Vanno a votare a precise condizioni, che sono un altro modo di fare politica”.
Travaglio aggiunge che Orlando è una bravissima persona che tuttavia non è riuscito a trasmettere un forte segnale di discontinuità rispetto ai sistemi di poteri consolidati in Liguria (il sistema Scajola, il sistema Pd e il sistema Toti). E alla domanda della conduttrice Lilli Gruber che gli chiede se il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha sbagliato qualcosa in queste elezioni, il direttore del Fatto risponde: “Credo che abbia sbagliato ad entrare in una coalizione guidata da un candidato che i suoi elettori non avevano alcun motivo di votare e infatti non hanno votato”.
“Ma i Cinque Stelle non possono entrare in coalizione col centrosinistra solo se il candidato è loro – obietta Gruber – altrimenti che coalizione è?”.
“No, in realtà stanno entrando in coalizioni dove il candidato non è mai dei 5 Stelle, tranne il caso della Sardegna“, risponde Travaglio, che mostra un grafico di Youtrend coi dati relativi alle elezioni regionali degli ultimi 5 anni in cui Pd e M5s hanno corso insieme. Su 10 competizioni elettorali regionali, la coalizione ha perso 9 volte vincendo solo in Sardegna con Alessandra Todde.
Travaglio spiega: “In Sardegna anche il Pd, come il M5s, è andato molto bene, perché Alessandra Todde era un candidato nuovo e innovativo, non un dinosauro. Noi purtroppo continuiamo a pensare che i leader vadano a prendere la gente a casa e la portino a votare. I leader possono decidere quello che vogliono ma gli elettori non si muovono da casa se non sono convinti”.
Gruber ribatte: “Ma allora ha ragione Grillo. Conte non è il leader giusto per i 5 Stelle”.
“Ma cosa c’entra Conte? – replica Travaglio – Sto parlando del fatto che i Cinque Stelle devono rifondarsi e devono abbandonare completamente queste ammucchiate col Pd e altri partiti. Devono aprirsi alla società, come stanno iniziando a fare adesso a novembre con l’Assemblea Costituente. Non devono presentarsi affatto alle amministrative e prepararsi alle politiche. Ed è ovvio che dovranno fare un contratto col Pd, non un’alleanza organica, perché il M5s non è un movimento di sinistra e non potrà mai essere la ruota di scorta“.