I familiari delle vittime delle stragi tornano a schierarsi al fianco di Roberto Scarpinato e contro la norma del centrodestra che porterebbe all’esclusione dell’ex magistrato dai lavori della Commissione Antimafia. Dopo la lettera aperta diffusa nei giorni scorsi, i parenti delle persone uccise negli attentati di mafia e terrorismo entreranno in Parlamento per ribadire la […]
I familiari delle vittime delle stragi tornano a schierarsi al fianco di Roberto Scarpinato e contro la norma del centrodestra che porterebbe all’esclusione dell’ex magistrato dai lavori della Commissione Antimafia. Dopo la lettera aperta diffusa nei giorni scorsi, i parenti delle persone uccise negli attentati di mafia e terrorismo entreranno in Parlamento per ribadire la loro posizione.
All’incontro parteciperà Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nell strage di via d’Amelio, Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 Agosto 1980, Federico Sinicato, numero uno dell’associazione tra i parenti delle persone uccise nella strage di Piazza Fontana a Milano. E ancora Daniele Gabrielli, vice presidente Associazione familiari delle vittime della strage via dei Georgofili a Firenze; Sergio Amato, fratello di Mario, il magistrato ucciso a Roma nel 1980; Brizio Montinaro, fratello di Antonio, agente di scorta di Giovanni Falcone, assassinato nella strage di Capaci. Interverranno anche Nino Morana, familiare di Nino Agostino, il poliziotto ucciso da Cosa Nostra insieme a sua moglie Ida Castelluccio e Daniela Marcone di Libera. Presenti anche Paola Caccia, figlia di Bruno, magistrato ucciso dalla ‘ndrangheta a Torino; Stefano Mormile, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Falange Armata. A moderare l’incontro, titolato “Vogliamo tutta la verità sulle stragi“, sarà la giornalista Stefania Limiti.
Già nei giorni scorsi Borsellino, Bolognesi e gli altri avevano definito la nuova legge sui conflitti d’interesse interni a Palazzo San Macuto come una “vergogna di uno Stato” che “ritiene di poter allontanare i suoi più valorosi servitori con la scusa di un supposto conflitto di interessi”. In una lettera aperta avevano attaccato la presidente Chiara Colosimo ricordando i suoi rapporti, emersi nel maggio 2023, con il terrorista nero Luigi Ciavardini. Il conflitto d’interessi, secondo i familiari delle vittime, “non fu ritenuto così insidioso – nonostante fosse stato cristallizzato con tanto di prova fotografica – quando ad averlo è la presidente stessa”.