Ormai “è probabilmente la principale causa di morte causata da un singolo agente infettivo”. La tubercolosi torna ad essere la minaccia numero 1 per la sanità globale, scalzando il Covid che aveva fatto saltare tutte le ‘classifiche’ dando vita alla pandemia più grave dei tempi moderni. Ora, archiviata l’emergenza mondiale legata a Sars-CoV-2, la Tbc torna a riprendersi il triste primato e nel 2023 si posiziona nuovamente come principale malattia infettiva mortale.
Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pubblicato oggi, nell’anno in questione circa 8,2 milioni di persone nel mondo hanno ricevuto una nuova diagnosi di Tbc. Mai così casi. Si tratta, evidenzia l’Oms nel report, del “numero più alto registrato da quando” l’Agenzia Onu per la salute “ha iniziato il monitoraggio globale nel 1995”. Il bilancio del 2023 è in “notevole aumento rispetto ai 7,5 milioni segnalati nel 2022”.
Il Global Tuberculosis Report 2024 dell’Oms evidenzia, spiegano dall’agenzia, “progressi contrastanti” nella lotta globale contro la Tbc, con “sfide persistenti” come un “significativo sottofinanziamento”. Mentre il numero di morti correlate alla Tbc è diminuito da 1,32 milioni nel 2022 a 1,25 milioni nel 2023, si stima che il numero totale reale di persone che si sono ammalate nel 2023 sia aumentato leggermente a circa 10,8 milioni. Nell’ultimo anno monitorato, quindi, il divario tra il numero stimato di nuovi casi di Tbc e quelli segnalati si è ridotto a circa 2,7 milioni, in calo rispetto ai livelli della pandemia di Covid di circa 4 milioni nel 2020 e nel 2021. Questo, spiegano gli esperti, è il risultato di notevoli sforzi nazionali e globali messi in campo per riprendersi dalle interruzioni dei servizi per la Tbc correlate alla pandemia di Covid.
A parte questo, però, i numeri parlano chiaro: la Tbc è tornata, secondo la valutazione contenuta nel report, “probabilmente la principale causa di morte causata da un singolo agente infettivo“, dopo 3 anni in cui era stata sostituita da Covid, e ha causato “quasi il doppio dei morti rispetto all’Hiv/Aids”. Nel mondo sono 30 i Paesi ad alto tasso di Tbc e pesano per l’87% dei casi. Nel dettaglio in 5 Paesi si concentrano il 56% di questi casi: India (26%), Indonesia (10%), Cina (6,8%), Filippine (6,8%) e Pakistan (6,3%).
Secondo il rapporto, il 55% delle persone che hanno sviluppato la Tbc erano uomini, il 33% erano donne e il 12% bambini e giovani adolescenti. “Il fatto che la Tbc uccida e faccia ammalare ancora così tante persone è uno scandalo, quando abbiamo gli strumenti per prevenirla, rilevarla e curarla”, osserva il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.- “L’Oms esorta tutti i Paesi a rispettare gli impegni concreti assunti per ampliare l’uso di tali strumenti e porre fine alla Tbc”, esorta il Dg Oms. La copertura del trattamento preventivo per la Tbc è stata mantenuta per le persone affette da Hiv e continua a migliorare per i contatti familiari di persone a cui è stata diagnosticata la Tbc. Tuttavia, la forma multiresistente agli antibiotici rimane una crisi di sanità pubblica. I tassi di successo del trattamento per la Tbc multiresistente o resistente alla rifampicina hanno ora raggiunto il 68%. Ma delle 400mila persone che si stima abbiano sviluppato questa super Tbc, solo il 44% è stato diagnosticato e curato nel 2023.
Un’altra criticità che viene evidenziata dall’Oms riguarda i finanziamenti globali per la prevenzione e la cura della malattia infettiva che sono “ulteriormente diminuiti nel 2023 e rimangono ben al di sotto dell’obiettivo. I Paesi a basso e medio reddito, che sopportano il 98% del carico della tubercolosi, hanno dovuto affrontare significative carenze di finanziamenti. Nel 2023 erano disponibili solo 5,7 miliardi di dollari Usa dell’obiettivo di finanziamento annuale di 22 miliardi, pari solo al 26%, un quarto dunque dell’obiettivo globale.
Il governo degli Stati Uniti rimane il più grande donatore bilaterale per questa malattia. Il rapporto sottolinea che un investimento finanziario sostenuto è fondamentale per il successo degli sforzi di prevenzione, diagnosi e trattamento. Anche la ricerca sulla Tbc rimane “gravemente sottofinanziata”, si legge, con solo un quinto dell’obiettivo annuale di 5 miliardi di dollari Usa raggiunto nel 2022. Ciò impedisce lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici, farmaci e vaccini.
Per la prima volta, il rapporto fornisce anche un’altra stima molto significativa che mette in evidenza come metà delle famiglie colpite dalla Tbc affrontino costi catastrofici. Un numero significativo di nuovi casi è causato da 5 principali fattori di rischio: denutrizione, infezione da HIV, disturbi da consumo di alcol, fumo (soprattutto tra gli uomini) e diabete. Affrontare questi problemi, insieme a determinanti critici come povertà e Pil pro capite, richiede un’azione multisettoriale coordinata, conclude l’Oms. “Siamo di fronte a una moltitudine di sfide formidabili: carenze di finanziamenti e un onere finanziario catastrofico per le persone colpite”, evidenzia Tereza Kasaeva, direttrice del Programma globale per la tubercolosi dell’Oms. “È fondamentale che ci uniamo in tutti i settori e le parti interessate, per affrontare queste questioni urgenti e intensificare i nostri sforzi“.
Salute
La tubercolosi scalza il Covid e torna ad essere la minaccia numero 1 per la sanità globale secondo l’Oms
Ormai “è probabilmente la principale causa di morte causata da un singolo agente infettivo”. La tubercolosi torna ad essere la minaccia numero 1 per la sanità globale, scalzando il Covid che aveva fatto saltare tutte le ‘classifiche’ dando vita alla pandemia più grave dei tempi moderni. Ora, archiviata l’emergenza mondiale legata a Sars-CoV-2, la Tbc torna a riprendersi il triste primato e nel 2023 si posiziona nuovamente come principale malattia infettiva mortale.
Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pubblicato oggi, nell’anno in questione circa 8,2 milioni di persone nel mondo hanno ricevuto una nuova diagnosi di Tbc. Mai così casi. Si tratta, evidenzia l’Oms nel report, del “numero più alto registrato da quando” l’Agenzia Onu per la salute “ha iniziato il monitoraggio globale nel 1995”. Il bilancio del 2023 è in “notevole aumento rispetto ai 7,5 milioni segnalati nel 2022”.
Il Global Tuberculosis Report 2024 dell’Oms evidenzia, spiegano dall’agenzia, “progressi contrastanti” nella lotta globale contro la Tbc, con “sfide persistenti” come un “significativo sottofinanziamento”. Mentre il numero di morti correlate alla Tbc è diminuito da 1,32 milioni nel 2022 a 1,25 milioni nel 2023, si stima che il numero totale reale di persone che si sono ammalate nel 2023 sia aumentato leggermente a circa 10,8 milioni. Nell’ultimo anno monitorato, quindi, il divario tra il numero stimato di nuovi casi di Tbc e quelli segnalati si è ridotto a circa 2,7 milioni, in calo rispetto ai livelli della pandemia di Covid di circa 4 milioni nel 2020 e nel 2021. Questo, spiegano gli esperti, è il risultato di notevoli sforzi nazionali e globali messi in campo per riprendersi dalle interruzioni dei servizi per la Tbc correlate alla pandemia di Covid.
A parte questo, però, i numeri parlano chiaro: la Tbc è tornata, secondo la valutazione contenuta nel report, “probabilmente la principale causa di morte causata da un singolo agente infettivo“, dopo 3 anni in cui era stata sostituita da Covid, e ha causato “quasi il doppio dei morti rispetto all’Hiv/Aids”. Nel mondo sono 30 i Paesi ad alto tasso di Tbc e pesano per l’87% dei casi. Nel dettaglio in 5 Paesi si concentrano il 56% di questi casi: India (26%), Indonesia (10%), Cina (6,8%), Filippine (6,8%) e Pakistan (6,3%).
Secondo il rapporto, il 55% delle persone che hanno sviluppato la Tbc erano uomini, il 33% erano donne e il 12% bambini e giovani adolescenti. “Il fatto che la Tbc uccida e faccia ammalare ancora così tante persone è uno scandalo, quando abbiamo gli strumenti per prevenirla, rilevarla e curarla”, osserva il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.- “L’Oms esorta tutti i Paesi a rispettare gli impegni concreti assunti per ampliare l’uso di tali strumenti e porre fine alla Tbc”, esorta il Dg Oms. La copertura del trattamento preventivo per la Tbc è stata mantenuta per le persone affette da Hiv e continua a migliorare per i contatti familiari di persone a cui è stata diagnosticata la Tbc. Tuttavia, la forma multiresistente agli antibiotici rimane una crisi di sanità pubblica. I tassi di successo del trattamento per la Tbc multiresistente o resistente alla rifampicina hanno ora raggiunto il 68%. Ma delle 400mila persone che si stima abbiano sviluppato questa super Tbc, solo il 44% è stato diagnosticato e curato nel 2023.
Un’altra criticità che viene evidenziata dall’Oms riguarda i finanziamenti globali per la prevenzione e la cura della malattia infettiva che sono “ulteriormente diminuiti nel 2023 e rimangono ben al di sotto dell’obiettivo. I Paesi a basso e medio reddito, che sopportano il 98% del carico della tubercolosi, hanno dovuto affrontare significative carenze di finanziamenti. Nel 2023 erano disponibili solo 5,7 miliardi di dollari Usa dell’obiettivo di finanziamento annuale di 22 miliardi, pari solo al 26%, un quarto dunque dell’obiettivo globale.
Il governo degli Stati Uniti rimane il più grande donatore bilaterale per questa malattia. Il rapporto sottolinea che un investimento finanziario sostenuto è fondamentale per il successo degli sforzi di prevenzione, diagnosi e trattamento. Anche la ricerca sulla Tbc rimane “gravemente sottofinanziata”, si legge, con solo un quinto dell’obiettivo annuale di 5 miliardi di dollari Usa raggiunto nel 2022. Ciò impedisce lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici, farmaci e vaccini.
Per la prima volta, il rapporto fornisce anche un’altra stima molto significativa che mette in evidenza come metà delle famiglie colpite dalla Tbc affrontino costi catastrofici. Un numero significativo di nuovi casi è causato da 5 principali fattori di rischio: denutrizione, infezione da HIV, disturbi da consumo di alcol, fumo (soprattutto tra gli uomini) e diabete. Affrontare questi problemi, insieme a determinanti critici come povertà e Pil pro capite, richiede un’azione multisettoriale coordinata, conclude l’Oms. “Siamo di fronte a una moltitudine di sfide formidabili: carenze di finanziamenti e un onere finanziario catastrofico per le persone colpite”, evidenzia Tereza Kasaeva, direttrice del Programma globale per la tubercolosi dell’Oms. “È fondamentale che ci uniamo in tutti i settori e le parti interessate, per affrontare queste questioni urgenti e intensificare i nostri sforzi“.
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Attenzione a aderire con fede alla razionalità: servono ragione e passioni, soprattutto oggi
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Con il 'ritocco' al rialzo annunciato dal Mef diventa più appetibile il Btp Più, il nuovo titolo di Stato a 8 anni, il cui collocamento si è chiuso alle 13 con quasi 15 miliardi raccolti. Rispetto ai rendimenti originari (2,80% i primi 4 anni e 3,60% i successivi 4) l'aumento annunciato - rispettivamente a 2,85% e 3,70% - rappresenta un incremento complessivo di oltre l'8% sul fronte interessi. Infatti, investendo 10 mila euro, e considerando la trattenuta del 12,5% (inferiore a quella del 26% applicata sui dividendi azionari) in 8 anni il risparmiatore può incassare 2422 euro netti, a fronte dei 2240 euro previsti con i rendimenti 'iniziali'. Un dato che rappresenta un rendimento netto del 3,03% annuo: è questo il dato di riferimento per giudicare la redditività del titolo a fronte dell'inflazione (che inevitabilmente erode il valore delle somme investite). Se la Bce dovesse riuscire nell'intento di mantenere stabilmente la crescita dei prezzi sotto il 2%, allora chi ha investito nel Btp Più potrà dire di aver fatto un buon affare. Ma sull'inflazione, come insegna la storia recente, è difficile fare previsioni.
(Adnkronos) - La letteratura fantastica in Italia si prende sempre più spazio. Questo fine settimana si tiene a Roma la prima edizione di ‘Oblivion, fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale', dedicata alla letteratura di genere horror, fantasy, fantascienza e weird.
"È nato tutto da una pizza a San Lorenzo insieme a Claudio Kulesko, Paolo di Orazio ed Edoardo M. Rizzoli", spiega all’Adnkronos Emmanuele Pilia, alla direzione editoriale dell’evento. "Volevamo ribadire il valore artistico letterario del mondo della letteratura fantastica, che in Italia ha poche piattaforme in cui fare rete e in cui avere dignità, e così ci siamo ispirati a eventi come ‘Stranimondi’ e ‘Marginalia’ che si svolgono a Milano, per creare qualcosa di simile", dice.
Alla Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio di Roma, il 22 e il 23 febbraio, 45 case editrici indipendenti italiane propongono i propri libri e un programma ricco di incontri, che si terranno tra le 10 e le 20 di sabato e domenica. "Niente presentazioni classiche, ma piccole conferenze sui temi in cui siamo riusciti a coinvolgere tutti gli editori", spiega Pilia. E così dalla crisi climatica al femminismo, dall’intelligenza artificiale alle relazioni affettive sono tantissimi gli argomenti che verranno affrontati da autori ed editori attraverso la lente della letteratura di genere.
Nell'anno che si è appena concluso si è registrato un calo del numero generale di lettori, eppure il fantasy è in controtendenza: le vendite nel 2024 sono cresciute del 27,1% da gennaio a ottobre, superando il milione di libri venduti. Gli italiani hanno riscoperto un genere considerato a lungo di ‘serie b’? “I lettori e le lettrici italiani – spiega Pilia – hanno sempre letto tanta letteratura fantastica, ma prima era meno monitorata. Pensiamo alla collana di successo ‘Urania’, che esce in edicola e non è tracciata. Però negli ultimi anni c’è stata sicuramente una crescita dell’ecosistema editoriale: ci sono più editor, più traduttori, sono nate molte case editrici di genere che hanno portato un ‘know how’ che prima era appannaggio di accademici. È aumentata la qualità, ma anche il discorso attorno al genere, con un grande lavoro di riscoperta del fantasy italiano".
Non c’è una motivazione unica dietro alla cresciuta di interesse registrata negli ultimi anni: da un lato ci sono il successo di saghe letterarie e cinematografiche/televisive come ‘Harry Potter’, ‘Hunger Games’ o ‘Il trono di spade’, dall’altro c’è chi ritiene che il fantasy, con le sue metafore, sia uno strumento utile a interpretare il tempo presente. Emmanuele Pilia ci tiene a sottolineare l’aspetto più importante quando si devono avvicinare nuovi lettori: "Credo che l’idea moralistica che leggere sia utile e necessario abbia danneggiato la letteratura. Leggere è divertente, è bello, è fico. Si può paragonare a una partita di calcio o una cena fuori. Bisogna desacralizzare la lettura per darle valore e noi, con il nostro evento, abbiamo puntato tutto su questo concetto anche per avvicinare chi non ha ancora scoperto il fantastico".
La manifestazione, che beneficia del patrocinio del Comune di Roma, dell’Assessorato alla Cultura e del I Municipio, è completamente gratuito e non sarà solo un'occasione per i lettori, ma anche per chi sogna di lavorare nel campo. Nel corso della fiera infatti verrà assegnato il Premio di Racconti Brevi, "dedicato agli autori e alle autrici che vogliono esplorare i temi dell’horror, del fantasy, della fantascienza e del weird", si legge sul sito ufficiale, e che avranno così l'opportunità di sottoporre il proprio scritto a una giuria di editori esperti, presenti alla fiera. Sono previste anche diverse menzioni speciali, con relativi premi e targhe, per le opere che si distingueranno per originalità e stile. (di Corinna Spirito)
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - "La prima richiesta che facciamo al ministro della Salute Schillaci è quella di valutare e concludere la questione medico-legale istituendo una commissione super partes, che valuti prima di ogni iter, di ogni pratica, la questione, in modo tale che il numero delle denunce venga ridotto. Questo accade negli Stati Uniti, accade anche in Francia, quindi crediamo che debba essere applicato anche in Italia. Seconda cosa", serve "intervenire sulla questione delle nuove tecnologie, che ha un peso rilevantissimo anche sul fronte economico, quindi legiferare a livello centrale sulla congruità e sul numero, per esempio, dei robot e delle nuove tecnologie importanti e costose che vengono, diciamo, proposte. L'altra cosa è incentivare l'intelligenza artificiale. Tuttavia sappiamo che soltanto il 26% delle Asl in Italia ha investito in intelligenza artificiale". Così all'Adnkronos Salute il presidente del Collegio italiano dei chirurghi, Maurizio Brausi, in occasione del secondo congresso Cic, momento di confronto sul presente e il futuro della chirurgia, promosso oggi a Roma.
"La formazione per i giovani chirurghi è importantissima - continua Brausi - A questo proposito abbiamo ideato un questionario che è stato spedito a tutte le scuole di specialità. Abbiamo già raccolto più di 600 risposte sulla soddisfazione o meno che i nostri specializzandi hanno nelle varie scuole". Per far fronte alla carenza di professionisti, poi, "dobbiamo fare una programmazione diversa. Sappiamo che 3mila medici all'anno vanno in pensione e non vengono sostituiti - ricorda - e abbiamo anche un problema contingente degli specializzanti stessi: per diventare un chirurgo occorrono 11 anni, cosa che non aiuta". A questo si aggiunge "il problema dello stipendio che in Italia non è equiparato a quello europeo", e quello "delle denunce: ne arrivano circa 35mila-40mila all'anno per i chirurghi. Questo ovviamente è un fattore un po' negativo", che rende "più difficile la scelta della specialità". La prova lampante è sui "concorsi, soprattutto per l'ortopedia e anche per chirurgia generale: vanno deserti".
Altra cosa che interessa molto il Collegio, che rappresenta circa 47 società chirurgiche e 45 mila chirurghi italiani, è "l'uso delle nuove tecnologie e la loro sostenibilità per il sistema sanitario nazionale - conclude Brausi - Possiamo fare qualcosa per ridurre i costi, però occorre essere molto determinati e prendere decisioni sia a livello centrale che a livello regionale per razionalizzare, ad esempio, il numero di robot in Italia o il numero delle nuove tecnologie. L'intelligenza artificiale può ridurre nettamente il lavoro e dovrebbe essere applicata nelle varie Asl, vista l'applicazione incredibile che c'è nell'imaging, della radiologia, con la velocizzazione degli esami radiologici e diagnosi molto più sicure in accordo con le linee guida".
Roma, 21 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Mary Modaffari, presidente nazionale della Confederazione nazionale esercenti (Cne), associazione sindacale datoriale italiana, iscritta al registro dei lobbisti del Parlamento Europeo, è stata l' unica italiana entrata a far parte del direttivo del Seri ( sindacato europeo dei rappresentanti di interessi ) e contestualmente nominata a responsabile della gestione dei rapporti istituzionali esteri del Seri.
"Il Seri, acronimo di Sindacato europeo rappresentanti interessi presso il Parlamento Europeo è un’organizzazione sindacale europea composta da presidenti di varie sigle sindacali datoriali di tutta Europa. Il Seri è stato istituito per rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi dei professionisti che operano al Parlamento Europeo come rappresentanti di interessi e dunque portavoce delle esigenze delle imprese associate presso le rispettive associazioni datoriali dei vari Paesi Europei. L' obiettivo è quello di fornire un supporto qualificato a livello istituzionale, promuovendo la valorizzazione delle competenze e delle specificità del lavoro che ogni rappresentante svolge al Parlamento Europeo. Le finalità principali includono la difesa dei diritti delle imprese, pmi e start-up in ambito parlamentare, la promozione di politiche di equità e sostenibilità nel mondo del lavoro e il rafforzamento delle relazioni tra il settore istituzionale europeo e partner internazionali presso Paesi extra Ue", afferma Modaffari.
"La mia priorità -continua- è consolidare e ampliare le relazioni internazionali del Seri coinvolgendo in primo luogo soprattutto l' Italia , dando dunque voce alle varie associazioni sindacali datoriali italiane aderenti al Seri creando nuove opportunità di collaborazione istituzionale e professionale. L’obiettivo è rendere il Seri un associazione sindacale europea dei rappresentanti di interessi autorevole e riconosciuta non solo a livello europeo ma globale. La prima tappa del mio programma è organizzare con lo staff del dipartimento del Seri che mi è stato assegnato, incontri con rappresentanti di istituzioni straniere, anche tramite tavoli tematici, su argomenti che hanno come obiettivo la crescita delle imprese e pmi tenendo conto dei punti di vista dei colleghi rappresentanti di interessi degli altri stati europei", spiega ancora.
"I punti centrali da trattare sono: commercio internazionale (limiti e prospettive future), sostenibilità, crescita economica, innovazione e tutela dei diritti umani, transizione digitale e particolare attenzione sull' utilizzo dell'Ia. In sostanza, il nostro obiettivo è quella di fungere da ponte tra le istituzioni europee e le imprese degli stati membri , promuovendo uno scambio continuo e costruttivo su temi di particolare rilevanza sociale, economica e culturale. Altresì attraverso l’internazionalizzazione sarà possibile consolidare nuove partnership, rendendo il Sindacato europeo dei rappresentanti di interessi un organo "influente" nei processi decisionali che riguardano il mondo del lavoro e delle imprese", spiega ancora.
"Sono davvero onorata ed orgogliosa di questo importante incarico che mi è stato conferito e ringrazio la presidenza nazionale per la fiducia accordatami. Da anni lavoro nel mondo sindacale, ho svolto l' attività di politica sindacale con grande responsabilità ed impegno, e pertanto metterò a disposizione il mio bagaglio di esperienze. Sono certa che riusciremo a portare benefici concreti ai nostri iscritti nonché il nostro obiettivo finale è poter dare supporto con le nostre proposte alle istituzioni europee ed alle rispettive commissioni", conclude Mary Modaffari.
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Si è chiuso alle 13, come annunciato, il collocamento del nuovo Btp Più che ha registrato nel quarto e ultimo giorno di raccolta 39.759 contratti per un controvalore di 1.096.376.000 euro. Il dato porta il totale del collocamento a oltre 14,9 milioni di euro. L'attenzione adesso è per il dato definitivo sul rendimento che, nelle speranze dei sottoscrittori, potrebbe portare a qualche ritocco al rialzo.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sul portale Eurofocus.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sul portale Eurofocus.