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“Allarme in ritardo”: a Valencia è polemica contro il governo regionale dei Popolari

L’allarme è stato ádato in ritardo, lo dico e lo ripetono un po’ tutti. E così il presidente della Comunità valenciana Carlos Mazón, esponente del Partito Popolare, si ritrova al centro della bufera. Nel giorno più nero per la regione, con oltre 60 morti e altre decine di dispersi a causa delle inondazioni, gli attacchi […]

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L’allarme è stato ádato in ritardo, lo dico e lo ripetono un po’ tutti. E così il presidente della Comunità valenciana Carlos Mazón, esponente del Partito Popolare, si ritrova al centro della bufera. Nel giorno più nero per la regione, con oltre 60 morti e altre decine di dispersi a causa delle inondazioni, gli attacchi sono generalizzati. Arrivano da Gabriel Rufián, deputato di Erc, la sinistra catalana, che sottolinea le “responsabilità politiche” per quanto accaduto: “C’è gente che è morta perché è andata a lavorare e c’è gente che è morta perché c’è chi non ha voluto avere unità di emergenza decenti”.

Le stesse critiche vengono fatte da Giuseppe Grezzi, consigliere comunale italiano di Valencia, ex assessore alla Mobilità della città: “L’allerta che la protezione civile della Regione di Valencia invia sui telefoni ieri è arrivata tardissimo, verso le 20.15, quando era già tutto allagato e le persone erano già bloccate”, ha spiegato a La Presse. “Mentre pioveva forte in alcuni paesi” della regione, “c’erano ancora bambini nelle scuole”, ha affermato il consigliere comunale del partito Compromis, ‘socio’ di Podemos, accusando le autorità regionali del Partito popolare di non aver preso le necessarie misure preventive poiché non credono veramente nei cambiamenti climatici.

Proprio da Podemos ricordano che l’Aemet, l’Agenzia nazionale meteorologica, ha “alzato il livello di allerta alle 1o” ma Mazón “a mezzogiorno ha invitato alla calma e ha assicurato” che la forza della tempesta “sarebbe stata ridotta”. Il messaggio di allerta, ha sottolineato María Teresa Pérez, è “arrivato con tutto già allagato alle 20 e il presidente è partito alle 21 per incolpare le bufale e la responsabilità dei cittadini”. Un comportamento che per il partito di sinistra definire “negligente è poco”.

Di fronte alla polemica politica, al Partito Popolare non è rimasto che gettare la palla in tribuna. Le critiche del leader Alberto Núñez Feijóo si sono concentrate contro la scelta del governo per aver fatto proseguire le attività del Parlamento, un “atteggiamento spregevole”, lo ha definito, denunciando la “turpitudine morale“. Il leader dell’opposizione ha chiesto a Pedro Sánchez di convocare un Consiglio dei ministri urgente e di dichiarare “lutto nazionale”. E si è lamentato del fatto che il Governo non gli ha dato “nessuna informazione”, arrivate proprio da Mazón.

Il governo Sánchez ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale e non è voluto entrare nella polemica: “Ci sarà tempo per rispondere e fare valutazioni pertinenti, ma non è questo il momento”, ha detto il ministro delle Politiche territoriali Angel Victor Torres limitandosi a ripercorrere gli orari dell’accaduto. “Da giovedì 24 sono state dichiarate varie allerte dall’Agenzia metereologica, il 29 l’Agenzia ha dichiarato allerta rossa alle 7:31 del mattino per la provincia di Valencia, alle ore 15 la regione ha aumentato a 2 il livello di allerta in alcune zone, e alle 17 quello di altre zone, verso le 20 la regione ha mandato l’allerta” sui cellulari e “alle 20:36 si è chiesto l’intervento delle unità militari di emergenza per la provincia di Valencia”, ha detto il ministro. Cronaca, che ricalca tuttavia esattamente gli orari previsti da chi ha fatto notare come le allerte del servizio meteo siano giunti con grande anticipo rispetto alla reazione della giunta Mazón.