“Siamo nel mezzo di una guerra contro il Libano. Una guerra iniziata con l’episodio dei cercapersone di settembre. Anche se abbiamo sempre detto che non vogliamo la guerra”, ha proseguito Qassem. “Non stiamo combattendo per nessun obiettivo se non per proteggere il nostro Paese, per sostenere i palestinesi e per impedire la presa del controllo israeliana e americana del nostro Paese. L’Iran ci sostiene nel nostro progetto e non vuole nulla in cambio. Accoglieremo con favore qualsiasi sostegno da parte di qualsiasi Paese arabo per condurre la nostra lotta”.
Nel conflitto in atto con Israele, ha proseguito il neo-leader i Hezbollah, “noi prendiamo di mira solo caserme e militari, mentre loro uccidono civili innocenti. Provano a farci del male, ma noi facciamo loro del male di rimando e siamo potuti arrivare fino a lanciare un missile sulla camera da letto di Netanyahu, che secondo le nostre informazioni è morto di paura”. Il riferimento è al fatto che il 19 ottobre un drone proveniente dal Libano ha colpito la residenza del premier a Cesarea mentre Netanyahu e la sua famiglia non erano a casa. L’attacco è stato rivendicato alcuni giorni dopo da Hezbollah.
Riguardo a possibili trattative per la fine delle ostilità Qassem ha annunciato che il suo movimento accetterà un cessate il fuoco con Tel Aviv, ma a certe condizioni: “Se Israele decide di fermare la guerra, lo accetteremo alle condizioni che ci vanno bene. Finora, nessuna proposta accettabile per Israele e adatta a noi è stata messa in discussione”. In questo contesto “sembra che le elezioni americane (il 5 novembre, ndr) saranno un punto di svolta nella guerra”.
Intanto il mediatore americano Amos Hochstein e Brett McGurk, consigliere diplomatico di Joe Biden, sono attesi domani in Israele. Secondo ambienti dell’esercito, Tel Aviv segnalerà all’amministrazione americana che è pronto a negoziare un accordo diplomatico con il Libano.
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La Redazione
Roma, 31 ott. (Adnkronos/Labitalia) - "Knorr BuonCibo nasce con l’obiettivo di facilitare la riscoperta del piacere autentico della cucina italiana. In un mondo in cui il tempo è sempre meno e spesso si perde il contatto con le cose semplici, vogliamo assicurarci che tutti possano permettersi un'esperienza a tavola che sia ricca di gusto e del portato emozionale dei sapori di sempre e resti allo stesso tempo accessibile. Al centro di tutto, c'è la tradizione. In Italia, il cibo non è mai solo nutrimento, ma rappresenta un vero patrimonio culturale. Piatti come la lasagna, il risotto, la pasta al forno, il minestrone, non sono solo ricette, ma autentici simboli di storia e di famiglia. Con Knorr BuonCibo, ci proponiamo di riportare questi sapori al centro dell’esperienza quotidiana, celebrando quei piatti che raccontano le nostre radici. Mangiare non è solo un gesto meccanico: è rivivere ricordi, evocare emozioni e condividere momenti, di generazione in generazione". Così Mariangela Capolupo, Head of Marketing Nutrition, Unilever Italia.
"Attraverso Knorr BuonCibo, vogliamo incoraggiare questo scambio di saperi, affinché le ricette del cuore continuino a vivere e ad evolversi con le nuove generazioni. Le nonne, in particolare, sono le custodi dei segreti della cucina italiana, quelle figure che con amore e pazienza hanno tramandato ricette e tradizioni. La cucina italiana è un vero e proprio ponte tra le generazioni, e questo legame è qualcosa che vogliamo preservare e continuare a promuovere", continua.
"Non meno importante -spiega- è il tema della sostenibilità. Oggi più che mai, è essenziale fare scelte consapevoli anche in cucina. La sostenibilità è sempre stata un pilastro centrale del programma di Knorr, e crediamo che ognuno di noi, con piccoli gesti quotidiani, possa fare la differenza. . Quest'anno celebriamo la sesta edizione del programma, un traguardo importante che ci rende orgogliosi del percorso fatto finora. Guardando al futuro, ci auguriamo che sempre più persone possano unirsi a noi in questo viaggio. L’impegno di Knorr è continuo nel miglioramento delle confezioni, delle ricette e della coltivazione delle materie prime per contenere il proprio impatto ambientale e permettere ai consumatori di agire concretamente attraverso le proprie scelte d’acquisto. L’idea dietro l’intero programma Knorr BuonCibo in questi sei anni è che ognuno, nel proprio piccolo, possa contribuire a fare la differenza, anche attraverso il cibo, per migliorare non solo la nostra vita, ma anche quella delle generazioni che verranno", conclude.
Roma, 31 ott. (Adnkronos/Labitalia) - “Knorr nasce nel 1838, quando Carl Heinrich Knorr sperimenta per la prima volta come disidratare verdure da consumare fuori stagione, preservandone il sapore e i valori nutrizionali. Da quel momento nasce il nostro impegno per garantire alle persone la massima qualità dei prodotti e il rispetto e la valorizzazione delle tradizioni locali; Knorr, infatti, simboleggia una cucina “glocale”, una sinergia tra il globale e il locale, fatta e ispirata dunque al territorio in cui opera ma con un respiro più ampio e sempre guidata dal gusto e dalla sua ricerca, per aiutare le persone a preparare piatti buoni in modo semplice e veloce. L’unione fra tradizione e continua spinta all’innovazione è quindi quello che ha sempre caratterizzato, oggi come un tempo, Knorr. Ed è anche grazie a questi valori, fondati sull’importanza di mangiar bene e sul buon cibo, che siamo cresciuti, diventando un brand internazionale che ogni giorno offre a più di 320 milioni di persone brodi, minestre, condimenti, zuppe e tanti altri prodotti". Così, Paolo Armato, general manager nutrition, Unilever Italia, su Knorr, giunta alla sesta edizione del progetto BuonCibo, che ha messo a confronto quattro generazioni con una ricerca di Ipsos.
"Oggi, dopo tre anni di crescita storica, Knorr è il secondo marchio più grande di Unilever, ha raggiunto la soglia dei 5 miliardi di euro ed è leader nel mercato globale dei brodi, un settore che vale 13 miliardi di dollari", conclude.
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Il M5S si è astenuto in Aula sul ddl per le zone montane perché sono tante le criticità del provvedimento. Non basta il titolo per promuovere lo sviluppo di oltre 4mila comuni montani. Servono investimenti reali, non illusioni". Così il senatore M5S Roberto Cataldi in dichiarazione di voto al Senato.
"Siamo tutti d’accordo - ha aggiunto - sulla necessità di promuovere lo sviluppo delle zone montane, peccato però che a remare contro questi buoni propositi sia proprio il governo quando si tratta di definire le risorse economiche. Pensate davvero che 200 milioni di euro per una platea di oltre 4mila comuni montani (praticamente mezza Italia) possano garantire servizi essenziali come sanità, istruzione, infrastrutture tecnologiche e trasporti? Smettetela di dire che la colpa è dei governi precedenti. Siete arrivati alla terza legge di bilancio ed è ancora colpa degli altri? L’unica colpa che ci possiamo dare è avervi lasciato nelle mani più di 200 miliardi del Pnrr, che non sapete spendere per rilanciare l’economia del Paese".
"Mentre il governo limita le risorse per la montagna, non si fa scrupoli a spendere centinaia di milioni di euro per l'operazione Albania per fare finta di aver risolto il problema dell'immigrazione. Insomma, abbiamo un governo che spende i soldi degli italiani per fare propaganda. Se si vuole valorizzare la loro vocazione turistica, allora si possono creare comprensori di sport di montagna. Ma servono investimenti massicci, servono infrastrutture adeguate. E serve un progetto organico, altrimenti sarà un altro vostro fallimento", ha concluso Cataldi.
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Non si era mai visto fino ad oggi lo sciopero dei commercialisti, ci voleva la Manovra finanziaria di Meloni e Giorgetti. La scelta di questa categoria nasce da un mancato ascolto che è metodo di Governo con la conseguenza che montano proteste e indignazione in tutti i comparti del sistema. Una débâcle". Lo afferma il vicepresidente di Avs alla Camera, Marco Grimaldi.
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Ibrahimovic è stato un grande giocatore, ma come dirigente è piuttosto modesto. Aveva detto che Antonio Conte non corrispondeva ai criteri del Milan, e ha avuto torto. Quando ha detto 'io sono il boss' si è preso una responsabilità, e infatti il problema è che comanda lui. Giocare e dirigere sono due mestieri differenti. Come nel giornalismo: dirigere la baracca è diverso che starci dentro. I grandi giornalisti che hanno fallito come direttori non erano cretini: il fatto è che il loro mestiere era un altro". Così Vittorio Feltri ai microfoni di Radio Libertà.
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Apocalisse di pioggia, strage climatica, alluvione del secolo, catastrofe. A leggere i titoli dei giornali di oggi e a vedere le immagini del disastro provocato dall'alluvione Dana a Valencia vengono i brividi. Ci stringiamo alle famiglie delle 95 vittime registrate ieri a causa delle piogge torrenziali cadute nelle ultime ore in Spagna. Non possiamo però che constatare, e invitiamo tutti a farlo, quanto questi fenomeni siano sempre più frequenti in tutto il bacino del Mediterraneo, così come sta accadendo anche nel nostro Paese con il maltempo che si sta abbattendo in gran parte delle nostre regioni. Invece di perderci in polemiche fuori tempo sulla crisi climatica in atto, sforziamoci tutti piuttosto per trovare le soluzioni più efficaci per combatterla". Così in una nota congiunta i parlamentari del M5S nelle commissioni Ambiente di Camera e Senato.
Roma, 31 ott (Adnkronos) - "Le difficoltà della montagna richiederebbero scelte meno propagandistiche mentre il provvedimento del Governo ha le sembianze di un sacco vuoto e come tale non sta in piedi". Lo ha detto il senatore del Pd Dario Parrini, vice presidente della commissione Affari costituzionali, nel corso del suo intervento in aula sul Ddl montagna.
"Sono assolutamente assenti gli stanziamenti adeguati alle esigenze esistenti e agli obiettivi dichiarati dal Governo stesso. Siamo consapevoli delle fragilità e dei problemi delle aree montane e quindi della necessità di un intervento organico. Purtroppo la misura, presentata dal Governo come legge quadro, sembra solo una legge 'bandiera' - ha spiegato Parrini - Il ministro Calderoli ha sostenuto meglio qualcosina che niente: il problema è che il Governo cerca di far passare, come sempre, il “qualcosina” come l’inizio di una grande svolta mentre Il provvedimento in realtà interviene su una percentuale minima dei problemi esistenti".
"Il racconto del Governo è sempre lontano dalla realtà: spacciare 100mln lordi in più per la montagna come una grande operazione quando si tagliano 4mld per i Comuni in tre anni, rende benissimo l’idea di come opera l’esecutivo. Oltre la carenza di risorse vi sono altre criticità: i criteri per la definizione di comune montano che sono troppo ristrettivi, è assente una disciplina dei servizi ecosistemici, al pari di una fiscalità di vantaggio che viene rimandata alla delega fiscale che è un fantasma", ha detto ancora Parrini.
(Adnkronos) - "Infine nel provvedimento è assente anche un'idea di riordino complessivo degli enti locali e delle aree montane. Siamo consapevoli della necessità di una legge sulla montagna per cui il Pd asterrà. Se non ci saranno correttivi il nostro atteggiamento, da quello di una dubbiosa apertura, alla Camera sarà di netta contrarietà; ci aspettiamo quindi una terza lettura al Senato”, ha concluso il senatore dem.
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