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Liguria, Cacciari a La7: “È allucinante, governerà un politico che rappresenta il 20% degli elettori. Pd e M5s lavorino seriamente per un’alleanza”

Il risultato incredibile della Liguria è l’aumento delle astensionismo, addirittura prepotente in alcune province. Questa è la cosa su cui tutti dovrebbero riflettere, perché qui chi ha vinto? Ma ci rendiamo conto che governerà una persona bravissima, per carità, che non rappresenta neanche il 20% degli aventi diritto al voto? Sono cose allucinanti“. È la valutazione del filosofo Massimo Cacciari, ospite di Dimartedì (La7), sull’esito delle elezioni regionali in Liguria.

Il conduttore Giovanni Floris chiede: “Quando i diversi leader del centrosinistra si oppongono all’alleanza dicono proprio che non ci può essere un piano unico che tenga insieme Renzi e Conte. Qua si ha un errore di ottica, nel senso che si confondono i leader con l’elettorato, o si dice che non c’è un elettorato che può stare insieme?”.
“Le diverse forze politiche dell’opposizione dovrebbero stabilire ognuno una propria strategia – risponde l’ex sindaco di Venezia – Su questa base si può misurare la compatibilità o meno, chi può stare insieme e chi no, senza prendere in giro gli elettori e fingendo di stare insieme semplicemente per cercare di vincere, poi chi più vive più vedrà e vediamo cosa fare. Non è possibile questo. Prima di tutto ognuno ha la responsabilità di definire una propria linea. Su queste linee è possibile un compromesso che tenga, altrimenti aumenterà la disaffezione, faremmo soltanto ammucchiate che durano lo spazio di un mattino“.

E aggiunge: “È inevitabile procedere così, non si può andare avanti semplicemente mettendo insieme i cocci del centrosinistra nel tentativo disperato di tenere. Questa, tra l’altro, è una politica puramente conservativa, che non potrà mai soddisfare un elettorato di sinistra o di centrosinistra. Dobbiamo tenere conto anche delle differenze nella politica estera all’interno dell’opposizione (chiamiamola così, senza tirare in ballo l’eterna sinistra che, a mio avviso, non esiste più). E sono differenze – conclude- che difficilmente potranno portare a un qualche compromesso perhé sono abbastanza radicali. Ma, in ogni caso, fintanto che Pd e M5s non lavorano seriamente sui loro programmi, sul loro ceto politico, sulle loro strategie, continueremo a perdere oppure a vincere con ammucchiate una tantum”.