La foto con il saluto fascista scattata in aula da due studenti del liceo Montessori di Roma costerà dieci giorni di sospensione, lavori socialmente utili a scuola e soprattutto la lettura de Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, Il garofano rosso di Elio Vittorini; La ragazza di Bube di Carlo Cassola a cui aggiungere una serie di saggi critici sull’importanza della lotta nei tempi di oppressione e un intervento di Antonio Scurati su fascismo e populismo. È questa la punizione che il consiglio di classe ha deciso per la coppia di ragazzi che si è fatta uno scatto con il braccio teso, le magliette nere e lo striscione “Prendi nota, prendi atto. È ora di un riscatto”.
L’immagine è finita in Rete durante la campagna elettorale per l’elezione dei rappresentanti d’istituto e diventata presto virale tanto da coinvolgere la direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Paola Sabatini, e i media nazionali. Dopo qualche giorno di polemiche tra collettivi è intervenuta la Scuola con una sanzione senz’altro originale. A confermarla a ilfattoquotidiano.it è la dirigente del liceo, Anna Maria De Luca, che ha parlato anche con i ragazzi e analizzato la vicenda contestualizzandola: “Avremmo potuto optare per una punizione più dura ma questa è la scuola dove Maria Montessori ha insegnato. Dove sono seduta ora c’era lei che pensava certamente di includere non di escludere. Le letture (alcune avrebbero dovute averle già fatte la scorsa estate, ndr) sono un gesto educativo. Ci interessa che questi ragazzi riflettano non solo sulla mano tesa ma anche sull’uso dei social e la politicizzazione che se ne fa di essi, talvolta”.
Oltre a prendere in mano Scurati, Vittorini, Cassola e Calvino i ragazzi nelle ore extra scolastiche dovranno aiutare i docenti nella realizzazione della nuova biblioteca e il professore di scienze motorie a tracciare le linee del campo di pallavolo. Resta la preoccupazione della Rete degli studenti secondo cui non si tratta di un caso isolato: la stessa lista, infatti, sarebbe a detta loro riconducibile all’organizzazione giovanile neofascista Generazione Popolare e sarebbe presente anche in altri istituti della città con liste candidate alla rappresentanza d’Istituto che, apparentemente anonime e apolitiche, nascondono al loro interno una matrice neofascista. Ad escludere legami seri da parte dei due studenti con gli ambienti fascisti è la dirigente scolastica: “Ho parlato con loro e mi preoccupa più il fatto che possano essere strumentalizzati e che una foto in Rete possa avere una eco mediatica di questo genere. Dobbiamo proteggere i giovani anche da questo punto di vista”.