Almeno 95 persone sono morte nella regione di Valencia a causa delle piogge torrenziali provocate dalla Gota frìa (cosa è) che si è abbattuta nelle ultime 48 ore sulla Spagna. Si tratta di un conto parziale: il numero delle vittime è destinato a diventare più pesante, poiché sono molti i dispersi a causa delle inondazioni che hanno isolato alcune località e provocato danni incalcolabili. Il disastro è tale che il governo non sa dare dati ufficiali su quante persone manchino all’appello. Trentaquattro delle 62 vittime erano a Paiporta dov’è straripato il fiume Poyo. Tra coloro che hanno perso la vita ci sono anche 4 bambini, due dei quali erano neonati. L’alluvione improvvisa che ha travolto le strade e interrotto il servizio ferroviario in vaste aree. Re Felipe VI si è detto “devastato” per le vittime e ha ringraziato i servizi di emergenza “per il lavoro titanico che hanno svolto fin dall’inizio”. Il capo del governo Pedro Sànchez ha presieduto l’unità di crisi e ha invitato i cittadini a “non abbassare la guardia” e a non andare in strada: il governo ha dichiarato 3 giorni di lutto. Ora l’allarme si sposta sulla Catalogna per la quale è stata data l’allerta massima, mentre restano in allarme le province, più a Sud, di Almería, Murcia e Alicante.

Nella Comunità Valenciana i corpi senza vita sono stati recuperati in gran parte nelle località di Torrent, Chiva, Cheste, Alfafar e Alcudia, le aree più colpite. Almeno 155mila persone sono senza luce. Le aziende telefoniche hanno anche avvisato che in diverse aree c’è anche un down della linea Internet. Decine di persone hanno trascorso la notte bloccate in auto, in aree di servizio o su ponti, a causa delle strade allagate. Molte si sono rifugiate sui piani alti di abitazioni in attesa dell’arrivo dei soccorsi. “All’inizio era normale come quando piove molto – racconta un’insegnante di 37 anni al Paìs – ma all’improvviso, quando il fiume è uscito, per strada è stato uno tsunami. Ho preso tutto quello che potevo, le macchine erano come barche e l’acqua è entrata nel nostro garage come una cascata. L’acqua era unita al fango, era tutto fango e ancora fango”. Il sindaco della città di Utiel Ricardo Gabaldon ha raccontato che le persone sono rimaste “intrappolate come topi”. I soccorritori stanno usando i gommoni per recuperare residenti intrappolati dopo le inondazioni che hanno trasformato le strade in fiumi. Si scandagliano le acque da ore. “Non siamo potuti arrivare alle vittime nel momento in cui più avevano bisogno”, ha detto il capo del consorzio provinciale dei vigili del fuoco di Valencia.

I supermercati registrano anche alcuni episodi di panico: c’è chi comincia a fare incetta di confezioni d’acqua per paura di restare senza acqua potabile a casa, scrive El Paìs. “C’è gente che ha preso la propria macchina per trasportare più acqua possibile, era incredibile, ti imbattevi in persone che trasportavano quante più bottiglie potevano”, dice Nuria Guaita, residente nella capitale. “Ci sono pallet di latte e riso completamente distrutti”, spiega Ana Furió, un’altra abitante di Mislata, un comune vicino. Il caos nei supermercati della provincia è tale che il Dipartimento dell’Ambiente della Generalitat è stato costretto a inviare un avviso secondo cui non vi è alcun rischio di contaminazione nell’acqua.

Le acque color fango hanno creato scompiglio non solo a Valencia ma anche nella provincia di Malaga. Un treno ad alta velocità con quasi 300 persone a bordo è deragliato proprio vicino a Malaga. Il servizio ferroviario ad alta velocità tra Valencia e Madrid è stato interrotto, così come diverse linee di pendolari e oltre 50 voli sono stati dirottati dall’aeroporto.

La forte perturbazione ha colpito anche altre zone della Spagna. In Castiglia-La Mancha si contano altre due vittime per allagamenti e tempeste. Tra queste una donna di 88 anni il cui appartamento è stato allagato. Una tromba d’acqua ha ad esempio colpito nel giro di pochi minuti Jerez de la Frontera, città situata vicino alla costa atlantica, in provincia di Cadice. Problemi si registrano anche a Siviglia, dove sono stati chiusi parchi e impianti sportivi per precauzione.

Amet, il servizio meteorologico statale, sui canali social segnala che il fenomeno della Dana, con piogge torrenziali e tornado, è paragonabile a due grandi temporali degli Anni ottanta – dell’ottobre 1982 e del novembre 1987 – che causarono decine di vittime e ingenti danni.

“I colleghi climatologi spagnoli mi dicono che fenomeni meteo come quelli di Valencia ci sono già stati, ma una violenza simile non si era mai vista in cent’anni – dice all’agenzia Ansa il fisico del clima del Cnr Antonello Pasini – Noi ricercatori non sappiamo ancora se a causa del riscaldamento globale gli eventi meteo estremi sono diventati più frequenti. Ma siamo sicuri che sono diventati più violenti”. “L’alluvione su Valencia è stata dovuta a quella che chiamiamo una ‘goccia fredda’ – spiega Pasini -: una depressione con aria fredda all’interno, che si stacca dal flusso delle correnti d’aria che vanno da ovest verso est e scende alla latitudine della Spagna. Non è un fenomeno rarissimo, ma con il riscaldamento globale diventa più intenso”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

“Così il Governo Meloni ha ingiustamente facilitato Eni e Snam per il progetto di cattura e stoccaggio di anidride carbonica a Ravenna”

next
Articolo Successivo

Cos’è la Gota frìa (o Dana), il fenomeno atmosferico che ha devastato Valencia

next