Mentre sale il numero delle vittime per l’alluvione in Spagna (105 i morti per ora), i soccorritori lavorano contro il tempo per cercare i dispersi. Anche perché ci sono anche ancora interi paesi sepolti dal fango, come Paiporta, dove si registrano almeno 45 morti e continua da martedì l’interruzione delle forniture idriche ed elettriche. Una città di circa 25mila abitanti nell’area metropolitana di Valencia sommersa da fango e detriti. Quindi quasi la metà di tutte le vittime ufficialmente registrate vivevano nella cittadina che viene attraversata dal fiume Poyo. Tra i deceduti sei erano ospiti di una casa di riposo della cittadina come ha riferito la sindaca Maribel Albalat all’agenzia di stampa Efe: “È l’ultima cifra che ho, ma non è ancora aggiornata”.
Tra le prime immagini più impressionante della catastrofe, e circolate molto sui social network, c’è quella di un ponte pedonale a Picanya che viene travolto dalla forza della corrente del fiume. Le piogge torrenziali e le conseguenti inondazioni – mai viste in 100 anni e per gli esperti evidenti conseguenze del cambiamento climatico – hanno colpito in particolare località situate a sud e a est di Valencia. In quella zona sono caduti in otto ore circa 490 millimetri d’acqua, ovvero la quantità media abituale di un anno.
La storia di Antonio – Il fiume impazzito ha sorpreso Antonio Tarazona, la moglie Lourdes María García e la figlia di pochi mesi Angeline mentre erano in auto proprio a Paiporta. Nel giro di pochi istanti, il mezzo è stato travolto dall’acqua. Antonio ha cercato di scendere e mettersi in salvo insieme alla famiglia, ma è stato trascinato via. E, già da una distanza impossibile da coprire, ha dovuto assistere alla tragedia peggiore. “Lourdes e la bimba sono rimaste nella macchina. Sembrava stabile, ma poi la corrente ha iniziato a portarsela via e l’ultima cosa che ho visto è stato come chiedevano aiuto dal tettuccio”, ha raccontato l’uomo, 59 anni, a El País. Ieri sera, a circa 24 ore dalla scomparsa della moglie e della figlia, gli è stato notificato il ritrovamento dei loro corpi.
Sedavì – “La necessità più urgente è che vengano a recuperare i cadaveri. Ci sono ancora persone rimaste sotto le macchine. È tutto un disastro indescrivibile” dice Javier, abitante di Sedaví (Valencia), uno dei comuni spagnoli più colpiti dall’alluvione delle scorse ore. “Sarebbe prioritario che non si lascino lì cadaveri in decomposizione”, ha aggiunto l’uomo, un ex militare, parlando a una reporter di Rtve in mezzo a uno scenario di distruzione, con fango nelle strade e auto abbandonate e accatastate l’una sull’altra. “In molti stanno anche chiedendo rifornimenti di cibo, perché i centri commerciali della zona sono stati presi d’assalto nelle ultime ore”, ha aggiunto.
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La Redazione
(Adnkronos) - La causa delle esplosioni, secondo quanto ricostruito dalla procura, "è stata individuata in un errore del conducente del furgone", che avrebbe messo nell'abitacolo un recipiente criogenico di ossigeno liquefatto senza riporlo nel modo corretto e che, nel momento in cui il mezzo ha svoltato a sinistra - da via Vasari in via Pier Lombardo - "si rovesciava sul pavimento dell’abitacolo e perdeva ossigeno criogenico, che già solo venendo a contatto con i materiali combustibili presenti generava un incendio nell'abitacolo". Le fiamme si espandevano quindi nel retro del furgone e l'alta temperatura ha portato a "una sequenza di esplosioni di diverse bombole di ossigeno". L'incendio ha danneggiato cinque stabili, due studi professionali, tre negozi e la scuola delle suore Mantellate che ospita oltre 200 bambini. Solo per fortuna non si sono registrate vittime o feriti gravi, una suora di 86 anni è rimasta ferita per scappare dall'incendio.
La stessa Linda Medicale srl, pochi giorni dopo il fatto, aveva depositato un esposto in procura relativo agli esiti di un'indagine interna secondo cui l'incendio "sarebbe addebitabile a un errore del conducente". I risultati delle indagini, affidate dalla procura al Nil (Nucleo ispettorato del lavoro), al Nia (Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco della Lombardia) e ai carabinieri, sono "ineludibili" si legge nella nota della procura: "Linde Medicale srl non si era assicurata di scegliere un autotrasportatore dalle caratteristiche adeguate al tipo di merce da affidare per il relativo trasporto, né aveva mai, successivamente, vigilato sulle modalità operative della stessa; quest'ultima non aveva curato la formazione del conducente in relazione al trasporto di merce così pericolosa - se non in modo meramente formale e del tutto insufficiente -. Peraltro, presso il piazzale di carico gestito da Linde Gas srl, pur monitorato con telecamere, la società non aveva previsto che ai monitor un addetto vigilasse sulle modalità di carico".
Ai tre indagati viene contestato il reato di incendio in cooperazione colposa, per colpa anche specifica in relazione alla violazione di norme del Regolamento europeo Adr sl trasporto di merci pericolose, recepito nel nostro ordinamento con appositi decreti del ministero dei Trasporti, del Codice della strada e del Testo unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. I due rappresentanti legali delle società, in separato procedimento e in attesa della compiuta acquisizione di documentazione medica, sono accusati anche il reato di lesioni colpose ai danni del conducente.
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - In occasione della 100ª Giornata Mondiale del Risparmio prende il via “Il Risparmio che fa Scuola”, il progetto di Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti. L’obiettivo dell’iniziativa, alla sua seconda edizione, è formare le nuove generazioni alla cittadinanza economica, attraverso la promozione della cultura del risparmio, sia dal punto di vista strettamente finanziario sia come salvaguardia dell'ambiente.
Dopo il successo della prima edizione (2018/2021), che ha visto il coinvolgimento di circa 600.000 studenti di oltre 18.000 scuole, la nuova proposta si svilupperà nell’arco di cinque anni (fino al 2029) e si rivolgerà a studenti, docenti di tutti e tre i gradi di istruzione e alle famiglie. Il programma prevede l’ideazione di percorsi didattici trasversali e multidisciplinari che aiuteranno i giovani ad agire come persone responsabili, consapevoli e impegnate in una società sempre più complessa e in costante mutamento.
A tal fine sono già in corso le interlocuzioni con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) per rinnovare la collaborazione già avviata nell’edizione precedente.
“Il Risparmio che fa scuola” offre così la possibilità di familiarizzare in maniera semplice e divertente con i concetti alla base di ogni strategia di investimento e gestione del patrimonio. Ciò attraverso attività che vanno da quelle ludiche dedicate ai più piccoli fino a corsi in coerenza con la fascia d’età da coinvolgere, grazie anche al portale online ilrisparmiochefascuola.com. Per tutti i gradi scolastici verranno messi a disposizione kit didattici e materiali digitali (quali album di giochi e quiz per le famiglie, videogiochi, un magazine per gli studenti). I docenti, tramite il portale, potranno a loro volta seguire in modalità e-learning un corso di formazione gratuito sul risparmio.
I contenuti del progetto saranno quelli prescritti dalle Linee guida 2024 per l’insegnamento dell’educazione civica previste dal MIM: centralità dello studente, trasversalità delle proposte, riscontro delle attività nell’esperienza reale, riferimento costante alla Costituzione come fondamento della convivenza e del patto sociale nel nostro Paese, attenzione al lavoro come diritto, dovere e valore, nel rispetto e in coerenza con i processi di crescita degli studenti nei diversi gradi di scuola.
Sui temi dell’educazione finanziaria e assicurativa e della pianificazione previdenziale l’attenzione sarà indirizzata anche verso l'utilizzo delle nuove tecnologie digitali di gestione del denaro e la valorizzazione e tutela del patrimonio privato (finanza personale, risparmio, investimento). I giovani potranno così maturare comportamenti indipendenti, attivi e responsabili nei confronti del futuro individuale, sociale e del pianeta, in linea con quello che attualmente è anche un obiettivo strategico dell'Unione Europea.
Milano, 30 ott. (Adnkronos) - Con 2100 brand, 770 espositori internazionali e 10 padiglioni torna a Milano, dal 7 al 10 novembre, Eicma. L’81esima edizione dell’Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori sarà “l’edizione migliore di sempre” dice all'Adnkronos l’amministratore delegato della società e vicepresidente di Ancma Paolo Magri. L'Esposizione vanta una longevità "incredibile" e pochi eguali nel mondo, rappresenta "la storia della mobilità da più di 100 anni". Inaugurato nel 1914 al Kursaal Diana di viale Piave a Milano, la manifestazione si è svolta ogni due anni a partire dal 1950 e fino al 1997, tornando alla cadenza annuale con l'edizione numero 56 (1998). Un evento che negli anni è diventato specchio di un mercato dove la competizione è sempre più agguerrita tra le aziende del Vecchio Continente e Giapponesi che si vedono a fronteggiare la crescita di nuovi brand cinesi. Costruttori che, grazie a tante collaborazioni sul territorio europeo, tecnologie quasi al pari e aiuti da parte dello Stato, sono molto competitivi. “Ci sono – spiega l'ad - tanti marchi che hanno successo, ma il Made in Italy di Ducati, Piaggio, Fantic e Beta ad esempio, e il Made in Europe rappresentano il punto di riferimento nell’alta gamma”. Per i modelli top l’Europa è il mercato di riferimento a livello mondiale; mentre l’Italia, a livello europeo, è “il mercato più importante, sia in termini di produzione che di quote”. Secondo Magri è però meglio non addormentarsi sugli allori anche se il settore gode di tutti gli elementi per far sì che il Made in Italy abbia successo.
Per permettere a più persone possibili di accedere all’evento, la società ha realizzato un piano, in sinergia con Comune di Milano, Atm e Trenord, che prevede 10mila posti auto gratuiti distribuiti su dieci parcheggi di interscambio Atm (come Molino Dorino, Abbiategrasso e Famagosta), una tariffa agevolata per raggiungere dalla Lombardia il quartiere espositivo in treno e l’introduzione di un titolo aggiuntivo d’ingresso valido solo per il pomeriggio. Testimonianza “di una particolare attenzione verso il pubblico” per l'ad. L’accordo siglato con Trenord permetterà di acquistare il biglietto “Trenord for Eicma” a 13 euro che permetterà ad un adulto e ai ragazzi fino a 14 anni di raggiungere la stazione di Rho FieraMilano da tutta la Lombardia e tornare indietro. Il biglietto pomeridiano, dal costo di 14 euro, punta invece a diluire l’afflusso della mattina. “È il prezzo del successo che vogliamo pagare” sottolinea Magri.
Il vicepresidente di Ancma affronta poi il tema della mobilità elettrica e del suo futuro, sottolineando come la differenza con l’endotermico stia nella tipologia di utilizzo. Sostanziale è la differenza tra mobilità urbana ed extraurbana, nel primo caso l’autonomia richiesta è limitata e “l’elettrico ha senso”. Discorso diverso per l’extraurbano dove è “impossibile” pensare all’elettrico per il turismo. È possibile che il futuro degli spostamenti cittadini sia green, ma, a meno di grossi balzi tecnologici nei prossimi anni, questa resta “l’unica possibilità di espansione vista la limitata autonomia”. Magri vede poi positivamente le modifiche al nuovo codice della strada, che arriverà in Senato il prossimo 20 novembre. Tra le modifiche, l’associazione si è battuta per la possibilità delle motociclette di cilindrata di 125cm3 di percorrere le autostrade e le strade extraurbane principali, un adeguamento delle norme di quello che è già lo standard in Europa. La stortura di costringere l’industria delle due ruote a realizzare veicoli di 150cm3 di cilindrata solo per l’Italia è una “stupidaggine” che l'amministratore delegato di Eicma spera venga rimossa presto.
Palermo, 31 ott. (Adnkronos) - "Lo Stato ha un debito enorme con la mia famiglia, ha negato a due genitori quella verità e giustizia per le quali si sono battuti per più di trent'anni. Lo Stato ha un debito enorme con tutte le famiglie qui presenti, e mettendo alla pubblica gogna il senatore Scarpinato non fa altro che prolungare il nostro dolore e la nostra rabbia, dandoci solamente l’ennesimo schiaffo in faccia. Mi rivolgo a voi, uomini e donne delle istituzioni, continuando con le vostre insensate e becere azioni contro il senatore Scarpinato non fate altro che uccidere di nuovo mio zio, uccidete nuovamente Nino, Ida, Paolo, Attilio, Antonio, Mario, Bruno, Umberto e le tantissime altre vittime che noi familiari stiamo rappresentando qui oggi". Così Nino Morana, nipote di Vincenzo Agostino, intervenuto al Senato alla conferenza stampa organizzata da alcuni familiari di vittime delle stragi.
"Mio nonno diceva sempre che voleva una reale verità su un triplice massacro che uno Stato complice e spietato ha permesso per coprire sé stesso e i suoi uomini deviati e corrotti- dice -Non deve importare se, per dire queste verità, si toccheranno sepolcri imbiancati e si diranno nomi impronunciabili. Parlo anche in qualità di studente universitario, noi giovani, noi studenti, come possiamo fidarci di uno Stato, che, avvalendosi della parola “antimafia”, non persegue le verità, ma piuttosto cerca di epurare e mortificare chi cerca di far emergere le complicità Statali nelle stragi e negli omicidi eccellenti? Come possiamo avere fiducia completa nello Stato, se parte collusa di esso che ha contribuito nel fare queste atrocità, gode ancora di coperture istituzionali? Come possiamo affidarci ad uno Stato nel quale tutt'ora sono presenti soggetti impresentabili, che hanno avuto e hanno rapporti con la criminalità organizzata e con apparati neofascisti?".
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi". Così, in un post su Facebook, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato replica agli attacchi delle opposizioni per il caso Therapia Srl, società che gestisce tre poliambulatori a Bitonto e che sul sito propone di affidarsi ai suoi servizi "senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio Sanitario Pubblico".
"Le polemiche stanno a zero" si difende l'esponente di Fdi, che spiega: "Ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione (figuriamoci poi dei contenuti del sito internet); non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza; con il governo Meloni e il ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al governo", conclude Gemmato allegando la lettera con il parere dell'Autorità garante della concorrenza e del marcato.
Palermo, 31 ott. (Adnkronos) - "Esattamente un anno fa, ad ottobre 2023, io e mio nonno eravamo tra queste sale, gli era stato promesso da esponenti della Commissione antimafia che si sarebbe fatta luce sui depistaggi istituzionali che hanno seguito il triplice omicidio di mio zio Nino, mia zia Ida e della creatura che lei portava in grembo. Nonno Vincenzo, non si sarebbe mai aspettato, che ad un anno di distanza dalla sua venuta in Senato, si sarebbe mossa una così vergognosa e terribile campagna Statale volta a distruggere il senatore Roberto Scarpinato, andando così a denigrare l’eccellente operato di tutti i suoi decenni di carriera di Magistrato e di Procuratore Generale". Così, Nino Morana Agostino, nipote di Vincenzo Agostino, morto pochi mesi fa senza avere mai tagliato la barba dopo l'uccisione del figlio Nino e della nuora Ida. "La famiglia Agostino sarà per sempre grata al senatore Scarpinato, che, avendo attorno un terreno bruciato, ha proseguito con le indagini ponendo massima fiducia nei miei nonni- dice ancora Morana intervenendo alla conferenza stampa al Senato organizzata dai familiari delle vittime delle stragi-Grazie alla sua grandissima caparbietà siamo riusciti a ottenere due importanti risultati: la condanna in primo e secondo grado per Nino Madonia e la recente condanna di Gaetano Scotto in primo grado, non solo due boss affiliati a cosa nostra, ma due veri e propri ibridi a cavallo tra mafia e apparati dello Stato".
"Non è un caso che nelle motivazioni della condanna in Appello per Madonia ci sia scritto che in questo delitto ci sono state e ci sono inquietanti depistaggi istituzionali, e nonostante queste condanne permangono zone d'ombra tipiche delle stragi.- denuncia Nino Morana - Non è neanche un caso che questo attacco nei confronti del senatore Scarpinato sia avvenuto dopo la condanna di Gaetano Scotto".
Palermo, 31 ott. (Adnkronos) - "L'appello che facciamo oggi è che la Commissione Antimafia operi fino in fondo, anche se ha una Presidente come Chiara Colosimo. Questi collegamenti con Ciavardini sono una cosa incredibile. Lei stessa dichiara che le pose delle fotografie 'non sono molto istituzionali'. Ci sarebbe stato anche un problema di correttezza della persona nominata. Ma questo è un dato. L'altro dato è il fatto del depistaggio Scarantino. Allora, giù le mani da Scarpinato e anche da Cafiero De Raho, tanto per capirci. In modo che tutti abbiamo capito che la Commissione lavori come deve lavorare e le persone capaci che possono dare un contributo positivo devono rimanere all'interno della Commissione". Lo ha detto Paolo Bolognesi, Presidente dell'Associazione vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, intervenendo al Senato alla conferenza stampa 'Vogliamo tutta la verità sulle stragi' organizzata dai familiari delle vittime di mafia e terrorismo.
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