Una geografia stravolta quella dell’area di Valencia devastata da piogge torrenziali e tornado. E quanto sia stato disastroso la Dana, il fenomeno atmosferico che ha colpito il Paese iberico, è visibile nelle immagini del Servizio Cambiamenti Climatici Copernicus, che fa parte del Programma di Osservazione della Terra dell’Unione Europea. Nelle immagini satellitari si può vedere come si è trasformata la provincia di Valencia. “L’enorme quantità di sedimenti scaricati nel Mar Mediterraneo dai fiumi della Comunità Valenciana si può vedere chiaramente in questa immagine del 30 ottobre. Copernicus si è attivato per fornire valutazioni sull’entità delle inondazioni e dei danni”, si legge su X.

Paesi sepolti dal fango – Non si ha un numero di dispersi, elemento questo che desta preoccupazione sulla possibilità che il bilancio delle vittime si aggravi ulteriormente. Oltre 120.000 gli sfollati, almeno 500 persone hanno pernottato in alberghi della regione di Valencia, dove sono impegnati oltre mille militari dell’Unità di emergenza dell’esercito per liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. Oltre 250 persone sono state salvate da elicotteri e 70 via terra. Ci sono però ancora interi paesi sepolti dal fango, come Paiporta, dove si registrano 40 morti e continua da martedì l’interruzione delle forniture idriche ed elettriche.

“Dramma di magnitudo enorme” – Non c’è ottimismo come ha confermato alla radio Cadena Ser la ministra della Difesa, Margarita Robles, sul numero finale dei morti. “È un dramma di una magnitudo enorme che ha commosso tutti noi”, ha aggiunto la ministra, spiegando che l’Unità militare di emergenza (Ume) si sta “buttando a capofitto” nelle operazioni di soccorso e sottolineando che il numero totale dei dispersi è una “grande incognita”. Restano sospesi anche oggi i collegamenti ferroviari dell’alta velocità da Madrid a Valencia e nell’intera regione Valenciana. Interrotto anche il corridoio mediterraneo autostradale dalla Catalogna alla regione a sudest della Spagna.

La polemica – Il governatore della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, si difende dalle accuse di aver sottovalutato la portata della devastante alluvione che ha devastato la sua regione. “Abbiamo avvisato della situazione già da domenica”, è stata la sua risposta ai cronisti ripresa da El Mundo. “Le allerte sono state gestite dal 112”, ha aggiunto, precisando anche che “ci sarà tempo per parlare di queste cose” e che adesso non è il momento per “la cattiva politica”. Mazón ha annunciato lo stanziamento di 250 milioni di euro per aiuti diretti alle popolazioni colpite dalle inondazioni.

Gli italiani – “Al momento non abbiamo notizie di italiani coinvolti” ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, parlando alla trasmissione ReStart su Rai3. “La nostra unità di crisi, il nostro consolato a Barcellona, la nostra ambasciata di Madrid sono al lavoro. Abbiamo messo anche dei numeri speciali però al momento fortunatamente non abbiamo notizie, nell’ambito di questa tragedia, di italiani coinvolti”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Quanto accaduto in Spagna è “una tragedia che ci ha ferito profondamente perché il popolo spagnolo è un popolo fratello, un popolo vicino agli italiani, abbiamo partecipato con particolare preoccupazione al dramma che ha ferito Valencia e la sua regione e qualche altra parte della Spagna meridionale”, ha detto ancora Tajani.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Alluvione Spagna, si cercano i dispersi tra fango e macerie. Nuova allerta rossa in due province. Sanchez e Feijóo nelle zone colpite

next
Articolo Successivo

Sfide ecologiche e mobilità sostenibile: l’ottava puntata della sesta stagione di Ecofuturo Tv

next