Mafie

Antimafia, Conte: “Bullismo istituzionale contro Scarpinato e De Raho”. Familiari delle vittime: “Commissione operi fino in fondo”

La legge del centrodestra per allontanare i parlamentari conflitto d’interesse dalla commissione Antimafia? “Bullismo istituzionale“. I commissari in condizione d’inopportunità? “Non siamo disponibili ad assistere a questo dossieraggio istituzionale. Ci rivolgeremo ai presidenti delle Camere per fermare questo scempio e se serve al presidente della Repubblica”. Giuseppe Conte compare in conferenza stampa per difendere Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, gli ex magistrati che il M5s fatto eletteggere in Parlamento e che adesso il centrodestra vorrebbe allontanare dai lavori di Palazzo San Macuto. Conte e altri esponenti dell’opposizione hanno parlato in Senato, dopo una conferenza stampa convocata dai familiari delle vittime di mafia e terrorismo. “Da loro è arrivato un grande gesto di solidarietà nei confronti delle persone che siedono vicino a me e che sono sotto il fuoco della delegittimazione politica, per impedire loro di esercitare le prerogative costituzionali di ogni parlamentare. Esprimiamo loro forte solidarietà per contrastare ciò che sta accadendo”, ha detto il leader dei 5 stelle.

Conte: “Conflitto interessi non riguarda Colosimo?” – Conte ha spiegato che la posizione dei 5 stelle “è quella di dover ricercare tutta la verità e la piena giustizia per le stragi della mafia. Non stiamo dicendo che non si può approfondire nessuno specifico filone, ma non siamo disponibile a fare come Movimento 5 stelle è assistere a una tecnica ben precisa che, con la scusa di non voler istituire comitati, si opera la separazione, la frammentazione e l’isolamento e ci si preclude la possibilità di quello che Scarpinato e De Raho hanno detto il cuore, il sigillo delle potere, cioè risalire agli esecutori materiali, dove ci sono mandati occulti”. E ancora: “La presidente Colosimo ha annunciato che le forze di maggioranza porteranno avanti una norma sul conflitto d’interessi per neutralizzare a colpi di maggioranza parlamentari dell’opposizione che vengono giudicati scomodi, che danno fastidio”. Quindi l’ex premier si chiede: “Il conflitto d’interessi non riguarda innanzitutto la presidente Colosimo? Abbiamo visto la foto che mostra un rapporto molto amicale tra lei e Ciavardini, che è stato condannato con sentenze per aver ucciso il sostituto procuratore Mario Amato, per l’omicidio dell’appuntato Francesco Evangelista, per l’esecuzione della strage di Bologna. E loro si devono scusare di cosa?”.

Borsellino: “Vogliamo la verità sulle stragi” – Prima dell’ex premier, all’evento organizzato con gli altri familiari delle vittime, è intervenuto pure Sergio Amato, figlio del giudice ucciso da i Nuclei armati rivoluzionari. “Ciavardini prosegue i rapporti con Gilberto Cavallini, cha ha sparato alle spalle alla nuca di mio padre. Volete farci credere che come i Nar erano spontaneisti anche i corleonesi sono spontaneistì? No. Nel 1990 avevo 18 anni e mai avrei pensato di potere vedere magistrati saltare per aria”, ha dettim definendo come un “colpo all’anima” l’elezione di Colosimo a presidente dell’Antimafia. L’esponente di Fdi è stata attaccata anche da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, magistrato ucciso nella strage di via d’Amelio. “Ho letto con sconcerto la dichiarazione della presidente della Comissione Antimafia Chiara Colosimo, nella quale ha fatto appello affinché nessuno che si chiami con nessun nome che non siano i figli di Borsellino può dirle cosa fare. Mi ha sconcertato perché immediatamente successiva alla lettera aperta sottoscritta dalle associazioni dei familiari vittime di mafia. Noi non vogliamo dire cosa fare e cosa no, noi vogliamo verità e giustizia. A questo non si può arrivare circoscrivendo i lavori della commissione alla sola strage di via D’Amelio. Non si può cestinare la richiesta di Scarpinato su un approfondimento sul ruolo di apparati statali e di eversori di destra. Non si possono escludere parlamentari dalla Commissione con la scusa di pretese incompatibilità. Si vuole allontanare Scarpinato che ha speso la sua vita combattendo la mafia”, ha detto il fondatore dell’associazione Agende Rosse. “Non si può avere giustizia e verità – ha aggiunto Borsellino – continuando a non indagare fino a in fondo sulla sparizione dell’agenda rossa di Paolo, che rappresenta la scatola nera della strage di via D’Amelio. Si dovrebbe ripartire dal furto di quella agenda per arrivare alla verità. E non sto parlando della mafia. Non sono stati mani di mafia a sottrarre quella agenda. Noi, come familiari non possiamo fare altro che denunciare la vergogna di uno Stato che ritiene di allontanare i servitori dello Stato con la scusa di un supposto conflitto di interessi. Se c’è un conflitto di interessi è ascrivibile alla stessa presidente Colosimo, per i suoi atteggiamenti confidenziali con il terrorista Luigi Ciavardini“.

Bolognesi: “Giù le mani da Scarpinato e De Raho” – All’evento era presente anche Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980. “L’appello che facciamo oggi è che la Commissione Antimafia operi fino in fondo, anche se ha una Presidente come Chiara Colosimo. Questi collegamenti con Ciavardini sono una cosa incredibile. Lei stessa dichiara che le pose delle fotografie ‘non sono molto istituzionali‘. Ma questo è un dato. L’altro dato è il fatto del depistaggio Scarantino. Allora, giù le mani da Scarpinato e anche da Cafiero De Raho, tanto per capirci. In modo che tutti abbiamo capito che la Commissione lavori come deve lavorare e le persone capaci che possono dare un contributo positivo devono rimanere all’interno della Commissione”, ha sostenuto Bolognesi. “Se fossimo un paese serio dovremmo istituire una Procura nazionale centralizzata per le indagini sulle stragi, così come per la Dda, per quanto riguarda la mafia e la criminalità organizzata”, ha detto invece l’avvocato Federico Sinicato, presidente dell’associazione Familiari vittime della strage di Piazza Fontana. “Lo Stato ha un debito enorme con la mia famiglia, ha negato a due genitori quella verità e giustizia per le quali si sono battuti per più di trent’anni. Lo Stato ha un debito enorme con tutte le famiglie qui presenti, e mettendo alla pubblica gogna il senatore Scarpinato non fa altro che prolungare il nostro dolore e la nostra rabbia, dandoci solamente l’ennesimo schiaffo in faccia”, è stato l’intervento di Nino Morana, nipote di Vincenzo Agostino.

Scarpinato: “Ignorano le piste sulle stragi”- Dopo la conferenza stampa dei familiari delle vittime, sono stati i politici dell’opposizione a prendere la parola. A cominciare dagli stessi Scarpinato e De Raho. “Il tema delle stragi non riguarda il passato ma è di scottante attualità politica. Dietro le stragi neofasciste ci sono pezzi dello Stato italiano. Per decenni apparati dello Stato hanno operato per depistare e occultare. È drammatico che non possiamo raccontarci questa storia come una storia al passato. Il passato non passa. In una sala del Senato un esponente di vertice dell’attuale maggioranza ha celebrato il generale Maletti. Esponenti di vertice della maggioranza vogliono riscrivere la storia continuando a negare le responsabilità dei neofascisti ad esempio nella strage di Bologna. Inquietante che nel principale partito di maggioranza si indichino come guide responsabili della strategia della tensione. Si vuole utilizzare il bastone del comando per riscrivere la storia”, ha detto Scarpinato. “Sulle stragi del ’92 e del ’93 – ha aggiunto l’ex procuratore generale di Palermo – c’è una serie impressionante di depistaggi. E non ci sono solo i depistaggi a legare le stragi neofasciste a quelle mafiose. Le stragi del ’92 e ’92 non furono solo stragi di mafia“. Il senatore dei 5 stelle ha replicato alle accuse di conflitto di interesse: “Hanno tentato di buttarmi fuori. C’è una grave responsabilità politica della maggioranza che si rifiuta di occuparsi delle stragi. Non si interessano delle stragi, perché se si seguono queste piste si arriva a casa loro. Hanno tentato di screditare Falcone e Borsellino quando cercavano le stesse piste”.

Foti: “Ignobile attacco a Colosimo” – Anche Federico Cafiero De Raho è intervenuto. “Perché vengo attaccato? Evidentemente c’è qualcuno che si sente toccato, anche perché le indagini hanno portato in alcuni casi anche a condanne definitive per soggetti che hanno avuto ruoli esponenziali in determinati partiti politici. Non riesco a spiegarmi se non attraverso una finalità di vendetta il fatto di attaccarmi in questo modo”, ha detto l’ex procuratore nazionale Antimafia. “D’altro canto – ha aggiunto – la Commissione antimafia dovrebbe avere un ruolo di coesione per la finalità che si propone e dovrebbe essere comune a tutti: se questo non c’è un motivo ci sarà”. A difendere Colosimo ci hanno invece pensato gli esponenti di centrodestra. “Stupisce ma non troppo l’ignobile attacco mosso, ancora una volta, alla presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, a cui va la mia solidarietà. Accanirsi contro di lei per un foto con Ciavardini, che risale ad anni fa, appare oltremodo strumentale. Le bassezze dei grillini però non ci stupiscono più”, ha scritto in una nota Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.