di Enza Plotino
Ma cosa sa un ricco, privilegiato, di come si vive fuori dal proprio mondo dorato e perfetto? Cosa sa un ricco, maschio, bianco di sanità universalistica, di salario minimo, di risparmio energetico, di welfare, di fame, fatica, vergogna? Nulla! E se un ricco, maschio, bianco decide di comprarsi un Paese, candidandosi alle elezioni politiche, cosa ci aspettiamo possa fare per tutte quelle fasce di popolazione di cui non ha nessuna esperienza né conoscenza? Nulla! Continuerà ad arricchire sé stesso e quelli della sua cerchia, a considerare le donne prede e non soggetti di diritto e a ritenere gli ultimi della terra degli “scrocconi” e profittatori.
La cosa peggiore è che oggi questi personaggi arrivano al potere politico (quello che manca loro per chiudere il loro cerchio dorato) con il voto pesante di una “massa” di cittadini che sono stati “acculturati” da decenni di programmi televisivi (la televisione è il vero oggetto universale) e da un sistema mediatico che ha introdotto la visione e poi l’assuefazione ad una società diseguale, volgare, disumana, in cui sono cambiate le parole d’ordine e in cui i ricchi, privilegiati, maschi, bianchi somigliano più a benefattori seriali che non a sfruttatori e speculatori.
Le vittime diventano così artefici del loro destino, affidandosi e affidando il proprio Paese di nascita o di adozione a personaggi inqualificabili, quando non palesemente disonesti.
E’ ciò che rischia di succedere negli Stati Uniti se dovesse diventare presidente Donald Trump, con ripercussioni nefaste in tutto il mondo, ma che, nel piccolissimo sta succedendo anche da noi, nell’altra parte dell’Occidente “civilizzato”. In Italia, grazie al berlusconismo che ha permeato la cultura di “massa” di volgarità, disumanità, annichilita dalla ricchezza (degli altri) e dove tutto è diventato plausibile, tutto è diventato possibile.
I poveri, i reietti sono ritornati nel cono d’ombra, nelle periferie più abbiette del sistema, dal quale i movimenti di sinistra hanno cercato in passato di farli uscire, le donne sono ridiventate oggetti di piacere di maschi fragilissimi, perversi e violenti e quando giovanissimi, dei disadattati e disturbati a tal punto, da pensare di “gettare” da un balcone e uccidere la propria fidanzatina di 13 anni.
Se a questo diffuso stato di disordine si aggiunge un governo reazionario, oscurantista, impegnato contro ogni libertà (dei poveri, delle donne, dei giovani studenti, dei single, degli omosessuali) e il fatto che una parte degli elettori (della Liguria, per esempio) ha deciso che la corruzione non è più un’infamia di politici “dichiaratamente” disonesti, ma è stata derubricata a elemento di contorno di un’offerta politica, elettorale che punta al mantenimento del potere, il quadro è completamente fuori controllo.