La mia collaborazione con l’Euro Balkan Film Festival, festival dedicato al cinema balcanico (e più in generale al fermento culturale di quel crocevia straordinario di popoli e tradizioni rappresentato dai Balcani), promosso dall’associazione Occhio Blu e ispirato dalla visione appassionata e travolgente dell’Ambasciatore Mario Bova, mi ha dato la possibilità di visitare spesso quei paesi, da sempre meta ambita del mio immaginario poetico.

In particolare, negli ultimi tempi ho frequentato spesso Tirana per vari eventi culturali, in compagnia di valenti intellettuali (quali Ludovico Cantisani) e personalità dello sport (Daniele Ercolani e Simone Angilletta). Ciò che colpisce della capitale albanese è la vivacità architettonica che espone senza soluzione di continuità la giustapposizione continua di palazzi mussoliniani, piazze di ispirazione sovietica, moschee, chiese, ruote panoramiche, teatri e night club a pochi centimetri di distanza.

Chiaramente, tutto ciò ha rappresentato l’occasione per esplorare più profondamente l’arte e la letteratura albanesi.

Tra le varie letture degli ultimi mesi, consiglio un romanzo molto interessante, appena tradotto in italiano, L’estate senza ritorno (edizioni Bibliotheka). L’autore, Besnik Mustafaj, figura rilevante della cultura albanese (non è soltanto uno degli scrittori più importanti, ma ha avuto una prestigiosa carriera politica e diplomatica come ministro e primo ambasciatore a Parigi dell’era postcomunista), già era stato pubblicato in Italia da Castelvecchi (Piccola saga carceraria e Albania tra crimini e miraggi).

In quest’opera Mustafaj riesce a immergere il lettore in un’atmosfera psichica ambigua e straniante (un lettore italiano non può non pensare a Pirandello). Un racconto romantico e perturbante, dal finale straziante quanto liberatorio. Un viaggio allucinato e commovente all’interno della memoria, nel labirinto psichico della rielaborazione del trauma della guerra (perdonate la vaghezza, ma sarebbe un crimine rivelare il colpo di scena). Una narrazione ipnotica e sognante che trova il suo compimento e il suo senso nella rivelazione finale: si tratta, incredibilmente, di una storia vera.

Un romanzo, oltretutto, che finalmente possiamo leggere nella sua versione originale, dopo esser stato per anni vivisezionato dalla censura del regime e che possiamo leggere anche grazie ai consigli, strategici, del grande Ismail Kadare, il più grande scrittore albanese del Novecento. E proprio alla memoria di Ismail Kadare verrà dedicato un premio, durante la prossima edizione dell’Euro Balkan Film Festival, che si terrà dal 6 al 12 novembre a Roma.

La serata dedicata a Kadare si terrà il 10 novembre al Maxxi. Seguirà un talk di approfondimento sulla vita e l’opera dello scrittore con ospiti del livello di Francesco Altimari (Università della Calabria), Matteo Madalà (Università di Palermo), la scrittrice Diana Çuli e il grande maestro della fotografia cinematografica Luciano Tovoli, autore del film Il generale dell’Armata Morta (1983) tratto dall’omonimo capolavoro di Kadare. Il film verrà proiettato dopo il dibattito.

Ma molti altri sono gli appuntamenti di grande interesse di una kermesse cinematografica che quest’anno moltiplica gli appuntamenti, le iniziative e le sedi (Maxxi, Casa del Cinema e Nuovo Cinema Aquila). Tra i molti appuntamenti segnaliamo: l’incontro con Mario Martone per il suo Teatro di Guerra, il Focus sul cinema femminile (tra gli ospiti internazionali la nostra Cristina Comencini), mentre tra i dieci film in concorso grande interesse ha destato Do Not Expect Too Much From The End of The World di Radu Jude.

Sarà anche l’occasione per incontrare i nuovi protagonisti del cinema balcanico contemporaneo, quali Una Gunjak, Selman Nacar, Vladimir Perišić, Luana Bajrami, Vanja Juranić e Aida Begić.
Segnalo anche tra le proiezioni fuori concorso la coproduzione italo-jugoslava di Francesco Rosi Uomini Contro, dall’opera di Emilio Lussu, Un anno sull’Altipiano, con Gian Maria Volontè.
Personalmente, all’interno del festival avrò il piacere di presentare il film M del regista macedone Vardan Tozija lunedì 11 novembre alle ore 18.30 alla Casa del Cinema.

Per consultare il ricchissimo programma della manifestazione si possono seguire i social dell’Euro Balkan Film Festival o il sito dell’associazione. Concludo ricordando che l’ingresso a ogni evento è gratuito.

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