È rottura diplomatica tra Iran e Germania. Dopo l’esecuzione nella Repubblica Islamica del cittadino iraniano-tedesco Jamshid Sharmahd, che viveva negli Stati Uniti ed era stato catturato a Dubai nel 2020, Berlino ha deciso di chiudere i consolati iraniani di Francoforte, Amburgo e Monaco di Baviera. A darne notizia è stata la ministra degli Esteri, Annalena […]
È rottura diplomatica tra Iran e Germania. Dopo l’esecuzione nella Repubblica Islamica del cittadino iraniano-tedesco Jamshid Sharmahd, che viveva negli Stati Uniti ed era stato catturato a Dubai nel 2020, Berlino ha deciso di chiudere i consolati iraniani di Francoforte, Amburgo e Monaco di Baviera. A darne notizia è stata la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, che poi ha parlato di relazioni tra i due Stati “al livello più basso di sempre”.
Sharmahd, 69 anni, è stato messo a morte in Iran lunedì con l’accusa di terrorismo, come ha dichiarato la magistratura iraniana. La risposta del Paese europeo ha così colpito 32 funzionari consolari che perderanno il diritto di soggiorno e dovranno lasciare il Paese a meno che non abbiano anche la cittadinanza tedesca, mentre al momento rimane aperta l’ambasciata nella capitale. La reazione all’esecuzione di Sharmahd è più dura di quanto molti si aspettassero, sottolinea Die Welt ricordando che, finora, il governo federale è ricorso a tale misura punitiva solo una volta, dopo l’attacco all’Ucraina da parte della Russia alla quale sono stati chiusi, seppur a distanza di diversi mesi, quattro consolati generali.
Come detto, tutti i servizi consolari faranno adesso capo all’ambasciata presente a Berlino che dovrà occuparsi di tutte le esigenze dei circa 300mila iraniani in Germania. Il Paese europeo vuole sostenere ulteriori sanzioni contro l’Iran a livello Ue destinate a prendere di mira specificamente coloro che sono stati coinvolti nel processo, nell’incarcerazione e nell’esecuzione di Sharmahd. “L’omicidio di Sharmahd dimostra ancora una volta la terribile spietatezza del regime ingiusto dell’Iran – ha affermato Baerbock – Soprattutto, conosce il linguaggio del ricatto, delle minacce e della violenza. La dimostrazione che un regime dittatoriale e ingiusto come quello dei mullah non opera secondo la normale logica diplomatica”.
È partendo da queste considerazioni che il governo è arrivato a prendere una decisione così drastica: “Come nessun altro governo tedesco prima di noi, abbiamo definito chiaramente il comportamento disumano del regime iraniano negli ultimi anni, il suo ruolo destabilizzante e dannoso a livello regionale, le sue forniture di missili alla Russia, il suo sostegno a gruppi terroristici regionali come Hezbollah, Hamas e gli Houthi, i suoi attacchi diretti a Israele con droni e missili, il suo programma nucleare non trasparente e, ultimo ma non meno importante, la grave repressione contro la sua stessa popolazione, come durante le proteste ‘Donne, Vita, Libertà'”.