Economia

La Commissione Ue avvia un’indagine sulla cinese Temu: sotto accusa anche la presunta vendita di prodotti illegali

La Commissione Europea ha avviato un procedimento formale per accertare se la piattaforma di e-commerce Temu, fondata nel 2015 da Colin Huang Zheng e controllata dalla Pdd Holdings, ha violato la legge sui servizi digitali (Dsa).

La Commissione ha motivato l’avvio della procedura sostenendo di voler valutare se la piattaforma abbia o meno violato la legislazione sui servizi digitali in settori legati alla vendita di prodotti illegali, alla progettazione del servizio, che potenzialmente crea dipendenza all’acquisto nei consumatori, ai sistemi utilizzati per consigliare gli acquisti agli utenti, nonché all’accesso a dati per i ricercatori.

Dopo l’avvio formale del procedimento, la Commissione continuerà a raccogliere prove inviando richieste di informazioni aggiuntive alla stessa piattaforma di e-commerce o a terzi, o effettuando azioni di monitoraggio o interviste. Vogliamo garantire che Temu rispetti la legislazione sui servizi digitali. In particolare garantendo che i prodotti venduti sulla loro piattaforma soddisfino gli standard dell’UE e non danneggino i consumatori”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per “Europa pronta per l’era digitale“.

La casa madre di Temu, Pin DuoDuo Holdings – quotata al Nasdaq – proprio lo scorso anno ha trasferito la propria sede da Shanghai a Dublino. La Commissione si basa anche sulle informazioni condivise attraverso il meccanismo di cooperazione con le autorità nazionali, nell’ambito del Comitato europeo dei coordinatori dei servizi digitali, in particolare con il coordinatore irlandese dei servizi digitali.

L’avvio di un procedimento formale conferisce alla Commissione il potere di adottare ulteriori misure di esecuzione, compresa l’adozione di una decisione di non conformità. La Commissione ha inoltre il potere di accettare gli impegni assunti da Temu per porre rimedio alle questioni oggetto del procedimento.

La decisione dell’esecutivo europeo arriva in seguito alle analisi preliminari della relazione di valutazione dei rischi fornita da Temu alla fine di settembre. Ai sensi della Legge sui Servizi Digitali dell’Unione Europea, le aziende con più di 45 milioni di utenti sono designate come “piattaforme online di grandi dimensioni” (VLOP) e sono tenute a elaborare sistemi avanzati volti a combattere i contenuti illegali e i prodotti contraffatti sulle loro piattaforme. La Commissione – riporta Bloomberg News – ha designato Temu come VLOP a maggio. A settembre la piattaforma ha dichiarato la registrazione di 92 milioni di utenti mensili.

Nello specifico l’indagine si concentrerà: sui sistemi messi in atto da Temu per limitare la vendita di prodotti non conformi nell’Unione Europea. Si tratta, tra l’altro, di sistemi volti a limitare la ricomparsa di commercianti disonesti già sospesi e noti per aver venduto in passato prodotti non conformi, nonché di sistemi volti a limitare la ricomparsa di prodotti non conformi; sul rispetto degli obblighi previsti dalla legislazione sui servizi digitali, legato al modo in cui Temu consiglia contenuti e prodotti agli utenti. Ciò include l’obbligo di divulgare i principali parametri utilizzati nei sistemi di raccomandazione di Temu e di fornire agli utenti almeno un’opzione facilmente accessibile che non si basi sulla profilazione.