“Andrea Orlando non avrebbe vinto le elezioni regionali in Liguria per colpa di Conte che ha detto ‘no’ a Renzi? Una scemenza. A parte il fatto che Renzi governava Genova con Bucci, ma il M5s avrebbe preso quel 4,6% di voti se si fosse alleato con uno che stava con Bucci? Ma, non dico la disciplina e l’onore, almeno la dignità avrà ancora un peso in politica in qualche partito? Ma meno male che c’è un partito che ha detto che non può combattere Bucci con un alleato di Bucci”. Sono le parole di Marco Travaglio, intervistato nella trasmissione 5 Notizie dal direttore di Radio Cusano Campus e di Cusano Italia Tv, Gianluca Fabi, sulle polemiche postume alla sconfitta del centrosinistra nelle elezioni ligure.
Il direttore del Fatto aggiunge: “Non è Conte che decide il 4,6 o il 12,8 o il 9,5%. Lo decidono gli elettori: se questi non votano il candidato che gli propini, puoi pure piangere in cinese ma non lo votano. Sta alla politica dare agli elettori una buona ragione per votare un candidato”.
Travaglio commenta, a riguardo, le parole del neo-presidente della Liguria, Marco Bucci, anche lui convinto che la sconfitta del centrosinistra sia imputabile a Giuseppe Conte e al M5s: “Questo è veramente fantastico, perché segnala il fatto che, alla fine, il vero nemico della destra e della sinistra sono i 5 Stelle. Sono tutti ossessionati. Bucci, invece di godersi la sua vittoria e pensare alla salute, su cui ha puntato con una narrazione forte, esprime la sua ossessione dicendo immediatamente che è colpa dei 5 Stelle, come a dire: ‘Quando vi decidete a liberarvi di quei barbari e importuni fastidiosi? Liberatevene, così possiamo cominciare a fare come facevamo prima quando mangiavamo tutti insieme‘ – continua – Prima che arrivassero i 5 Stelle, destra e sinistra in sostanza andavano d’amore e d’accordo: facevano affari e spesso anche i governi assieme. Da quando c’è il M5s la sinistra è costretta ad andare contro la propria natura consociativa. Quindi, questo ha detto Bucci, anche se poi è completamente falso il fatto che il centrosinistra abbia perso per colpa del M5s“.
E ribadisce: “I 5 Stelle uno come Orlando non lo votano, nemmeno se li torturano, non c’è niente da fare. Loro ora stanno discutendo se lasciare 2 mandati o metterne 3. Orlando è una brava persona ma si candidava per il sesto mandato, fa politica da 35 anni, da prima che cadesse il muro di Berlino. Quando si ha uno scandalo come quello della Liguria, che ha coinvolto i sistemi affaristici di sinistra e di destra, non puoi mettere la quintessenza della partitocrazia. Il centrosinistra avrebbe dovuto candidare un civico in modo da poter ottenere anche i voti dei 5 Stelle”.
Alla domanda di Fabi che espone la tesi di alcuni secondo cui il caso Toti non abbia influito sul voto e quindi ci sia una perdita di sensibilità da parte dei cittadini nei confronti delle inchieste giudiziarie, Travaglio risponde: “Le inchieste non servono mica a decidere come deve votare la gente o ad affossare i politici. I magistrati sono pagati per prendere i ladri. E se i giudici ti dicono che un politico è un ladro ma i cittadini vogliono votare lui o chi sta nella sua maggioranza, possono farlo. Il voto è sempre libero. Certamente le dimensioni dell scandalo Liguria sono estremamente inferiori a quelle di Tangentopoli“.
E spiega: “Rispetto quelli di Tangentopoli, questi sono dei rubagalline. Craxi non andava col cappello in mano sullo yacht di Romiti o di De Benedetti, ma li chiamava a Palazzo Chigi e li taglieggiava. Una volta l’imprenditore, se voleva favori dai politici, doveva dare fior di miliardi. Adesso li invita in barca, gli dà due flute di champagne, 10mila euro e un calcio in culo. Insomma, prima era molto diverso, quindi – chiosa – è chiaro che l’indignazione che ci fu per le cifre astronomiche di Tangentopoli non è la stessa per questi rubagalline, che mi fanno anche pena: tutti chini col cappello in mano a prendere la paghetta sulla passerella dello yacht di Spinelli“.