“La matematica non è un’opinione. Può darsi che a sinistra siano scarsissimi in matematica, gli regaleremo una calcolatrice”. Così parlava, il 25 ottobre, Giorgia Meloni a Genova all’evento di chiusura della campagna per Marco Bucci. Sullo stesso tema, i tagli alla sanità, Giorgia Meloni ha rimediato una gaffe a Porta a Porta, proprio mentre provava davanti a Bruno Vespa a fare i conti calcolatrice alla mano. Quando il conduttore ha chiesto a Meloni di questo capitolo della manovra, la presidente del Consiglio ha tirato fuori il telefonino facendo i conti a favore di telecamera per mostrare, come sta ripetendo da giorni, che non ci sono “tagli alla sanità” in manovra. Ma dopo vari tentativi che non davano l’esito sperato, compreso un lapsus in cui ha involontariamente detto che lo stanziamento pro capite per la sanità è inferiore oggi rispetto al 2019, la premier ha dovuto ammettere: “198 euro. No fa 398, sto sbagliando tutti i conti, ho fatto un casino“. Con Vespa che ha cercato di sdrammatizzare offrendo di prestarle il suo telefonino per rifare il calcolo. Alla fine Meloni ha mostrato alle telecamere il risultato di 398 euro, ottenuto – secondo quanto ha detto – dalla differenza tra i “1919 euro a cittadino” che si spendevano “nel 2019 e i “2317 del 2025”.
Politica
“Sto sbagliando tutti i conti, ho fatto un casino”. L’imbarazzo di Meloni a Porta a Porta, calcolatrice alla mano, sui numeri della sanità
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- 14:59 - Senato: La Russa riceve membro Politburo partito comunista cinese Li Xi
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ricevuto a Palazzo Giustiniani il membro permanente del Politburo del Comitato centrale del partito comunista cinese e segretario della Commissione Centrale della Disciplina e Ispezione del Partito Comunista Cinese, Li Xi. Lo rende noto la presidenza del Senato.
- 14:55 - Cancro al retto, Siena (UniMi): "Un 1 caso su 4 si può evitare la chirurgia"
Roma, 31 ott. (Adnkronos Salute) - Nel momento in cui c'è una diagnosi di carcinoma del retto localmente avanzato, cioè o molto grosso o con linfonodi contigui interessati dal tumore, "la prima cosa da fare è assicurarsi che venga verificato se si tratta di tumore Msi o Mss, perché se è Msi (dall'inglese, instabilità dei microsatelliti) devo fare l'immunoterapia, ma se si tratta di tumore al retto localmente avanzato Mss (stabilità dei microsatelliti) ci sono delle novità da considerare". Come dimostrano "i risultati dello studio 'No-Cut', recentemente presentato al Congresso europeo di oncologia (Esmo), nel tumore del retto localmente avanzato Mss una persona su 4 può avere remissione completa senza chirurgia del retto". Così Salvatore Siena, direttore del Dipartimento Oncologico dell'Ospedale Niguarda e professore di Oncologia medica all'Università degli Studi di Milano, spiega all'Adnkronos Salute, come principal investigator dello studio, le ultime novità nella cura di uno dei tumori più diffusi.
Le neoplasie "del grosso intestino, cioè del colon e del retto, sono le seconde neoplasie più frequentemente diagnosticate in Italia - ricorda Siena - Ogni anno, nel nostro Paese, ci sono circa 38mila nuovi casi di carcinoma del colon e 14mila nuove diagnosi di carcinoma del retto, più o meno equamente distribuiti fra uomini e donne. Se tempo fa la malattia si manifestava negli anziani, ultimamente si registra un aumento dell'incidenza per il tumore del grosso intestino in giovani con meno di 40 anni". Attualmente queste neoplasie "rappresentano la seconda/terza causa di morte", nonostante "i progressi nei trattamenti e delle campagne di diagnosi precoce, di screening: se non ci fossero, sarebbe molto peggio". Per capire l'impatto delle patologie nella vita delle persone, si deve ricordare che, se il colon "è deputato principalmente alle funzioni fisiologiche della digestione e del mantenimento del metabolismo - precisa lo specialista - il retto è costituito da una serie di strutture sfinteriche per svolgere la funzione di evacuazione. L'intervento chirurgico per l'eliminazione del tumore a questo livello è quindi molto più invasivo, con sequele più invalidanti sulla qualità di vita, anche dal punto di vista sociale, specie nel caso in cui si debba amputare il retto e si debba posizionare una stomia, noto come 'sacchetto'".
E' possibile fare una prevenzione primaria, "che consiste nel miglioramento degli stili di vita, nel preferire la dieta mediterranea, evitando le carni conservate e l'eccessivo consumo della carne rossa, che non deve essere tolta dalla dieta - chiarisce l'oncologo - Esiste poi una prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce con le campagne di screening organizzate dalle autorità regionali con analisi del sangue occulto delle feci, tra i 50 e 69 anni. In base all'esito si può prevedere la colonscopia per indagare la presenza di tumori maligni o di adenomi, noti come polipi, che sono benigni, ma che si possono asportare per evitare che diventino maligni".
Oggi, illustra Siena, i trattamenti del cancro al retto sono "la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l'immunoterapia e le terapie a bersaglio molecolare. Vengono utilizzate a seconda che si tratti di tumore Msi o Mss e dello stadio, cioè dell'estensione della malattia. Nello stadio iniziale (1-2), la terapia di scelta è la chirurgia. Negli stadi 3 cosiddetti localmente avanzati, ossia per tumori molto grossi, quelli che noi chiamiamo T4, o con interessamento linfonodale loco regionale, cioè vicino al retto, la terapia dipende dalle caratteristiche del tumore. Se ha una instabilità microsatellitare (Msi), condizione che interessa il 5-7% delle diagnosi, si può ricorrere all'immunoterapia, perché tale condizione rende il cancro suscettibile a questa cura. Nel caso la caratteristica molecolare sia di stabilità microsatellitare (Mss), il 95% dei casi, il trattamento è multimodale e consiste in radioterapia, chemioterapia e chirurgia. Ma ci sono delle novità perché nel 26% dei casi si può evitare l'intervento chirurgico, come dimostra lo studio No-Cut che ha coinvolto 4 istituti italiani - il Niguarda di Milano come capofila, l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, l'Istituto oncologico veneto (Iov) di Padova e il Giovanni XXIII di Bergamo - ed è stato finanziato da Airc Ets e Fondazione Oncologia Niguarda Ets".
Scopo dello studio, "che ha interessato 180 persone con carcinoma del retto medio e basso - prosegue lo specialista - era di verificare quanto osservato a livello di casistica retrospettiva e cioè che, in presenza di remissione clinica dopo radio-chemioterapia, l'omissione della chirurgia non pregiudicasse la recidiva a distanza. In questi pazienti, dopo i primi 2 trattamenti, invece di procedere con la chirurgia, si è fatta una rivalutazione. In presenza di remissione clinica completa", valutata con opportuni test, "non si è proceduto alla chirurgia. Tale situazione si è verificata in un paziente su 4 e, attualmente, abbiamo pazienti in remissione da 5 anni". Un simile risultato è stato possibile "grazie all'alleanza fortissima tra medici, ricercatori e pazienti - sottolinea l'oncologo - Senza il loro coraggio non sarebbe stato possibile verificare che l'omissione della chirurgia non mette in pericolo la persona per una recidiva a distanza". La ricerca ora "è focalizzata nell'identificare, attraverso la biopsia liquida, la presenza nel sangue di marcatori che possono individuare le persone che vanno in remissione completa e che non necessitano della chirurgia".
Ci sono però novità anche per i tumori Msi. "Uno studio recente ha infatti mostrato che l'impiego di 9 iniezioni di immunoterapia con dostarlimab, che è disponibile in Italia, determina una remissione completa. In questi pazienti non c'è bisogno né di chemio, né di radio, né di chirurgia - rimarca Siena - Appena abbiamo saputo di questi risultati, un lavoro americano del 2022, abbiamo subito attivato uno studio real-world, quindi dalla vita reale, pubblicato su 'Esmo Open', che evidenzia un 96% di remissioni complete, senza chemio, senza radio e senza chirurgia". Alla luce di questi risultati diventa sempre più importante, "in fase di diagnosi, conoscere le caratteristiche del tumore - Msi o Mss - ma anche recarsi in centri altamente specializzati - conclude - per una presa in carico completa".
- 14:54 - **Giustizia: Lega a Md, 'tribunali non sono un centro sociale'**
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Ennesimo intervento di Magistratura democratica. Ricordiamo che i tribunali non sono un centro sociale e gli italiani si aspettano meno chiacchiere e più lavoro". Così una nota della Lega.
- 14:52 - Sanità: M5S, 'Gemmato chiarisca su possibile conflitto interessi, pronta interrogazione'
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Secondo quanto emerso da alcuni organi di informazione e come documentato sul sito della Camera dei deputati, il sottosegretario alla Salute Gemmato è socio di minoranza di Therapia srl, una società pugliese che gestisce tre poliambulatori a Bitonto in provincia di Bari. Sul sito della struttura, come riportato dal Fatto quotidiano, si legge: 'Noi ci prendiamo cura di voi. È possibile effettuare in loco accertamenti diagnostici ed avere così un quadro completo della situazione clinica. Senza i lunghi tempi del servizio sanitario pubblico'. Tempi ragionevoli quindi, come quelli che il governo Meloni ha il dovere di ridurre per il Servizio sanitario nazionale e su cui in diversi provvedimenti, come il decreto liste di attesa del 7 giugno 2024, ha fornito varie soluzioni tra le quali spicca proprio l'incremento delle prestazioni che il Ssn può acquistare da privati. Non è quindi un caso che a queste 'soluzioni' siano seguiti incrementi del fatturato dei soggetti privati che come emerso dai media riguarderebbero anche la Therapia srl". Così in una nota i deputati M5S Leonardo Donno e Andrea Quartini.
"È evidente come la posizione del sottosegretario, che ha una delega sulle farmacie ed è egli stesso un farmacista ex titolare di farmacia ora ceduta in gestione a suoi familiari, sia caratterizzata da un imbarazzante conflitto d'interesse. Al di là delle questioni societarie e gestionali che lo tutelerebbero in punta di diritto, c'è una questione di opportunità politica e istituzionale. Per questo motivo - annunciano - presenteremo un'interrogazione al ministro della Salute per fare chiarezza e chiedere se ritiene che ci siano ragioni per riconsiderare le deleghe del sottosegretario e che azioni intenda mettere in campo per rimuovere il potenziale conflitto di interessi scongiurando qualsiasi opacità che rischia di compromettere ulteriormente la fiducia dei cittadini nei confronti della politica, oltre che del servizio sanitario pubblico e universalistico", concludono i pentastellati.
- 14:50 - Webuild, accordo con Bologna Fc per riqualificazione stadio Dall’Ara
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Bologna FC 1909 e Webuild hanno firmato un accordo di partnership con diritto di esclusività fino al 31 dicembre 2027 per lo svolgimento degli ulteriori approfondimenti di fattibilità tecnica e per la ristrutturazione e riqualificazione in modalità EPC (Engineering, Procurement and Construction) dello stadio Dall’Ara. L’iniziativa è parte di un più ampio progetto in PPP (Partenariato Pubblico Privato) sviluppato dal club con il Comune di Bologna. Con il nuovo Stadio Dall’Ara, la città si candida ad essere selezionata tra quelle che ospiteranno gli Europei di calcio del 2032.
Forte dell’expertise mondiale delGruppo Webuild nel settore stadi, il progetto, che prevede un investimento complessivo stimato in euro 200 milioni, ha l’obiettivo di ristrutturare e valorizzare le aree dello stadio, inaugurato nel 1927, mantenendone la proprietà pubblica. Il Dall’Ara si trasformerà così in un’infrastruttura attiva 7 giorni su 7 con un alto livello di servizi in tutti i settori, in linea con le migliori best practice diffuse in ambito internazionale.
Elemento fondamentale della riqualificazione sarà la copertura dello stadio, a forma di guscio e in grado di permettere il passaggio di luce e aria. Saranno inoltre eliminate le strutture metalliche aggiunte in occasione dei campionati mondiali di calcio di Italia '90, salvaguardando la cinta muraria originale. L’impianto sarà realizzato secondo gli standard UEFA categoria 4 e avrà una capienza di oltre 30mila posti dalla visibilità ottimale, con tutte le tribune vicinissime al campo a circa 7 metri dalla linea di gioco.
Parte del progetto è anche la riqualificazione dell’area a nord di via Andrea Costa, nota con il nome “Antistadio”, a cui si aggiungerà la costruzione dello “Stadio Temporaneo” in un’area ad est di Bologna (zona F.I.C.O.), per ospitare le gare casalinghe del club durante i lavori. La progettazione è stata effettuata e curata dallo Studio Gau Arena dell’architetto Gino Zavanella di Roma.
Il Gruppo Webuild ha già realizzato 9 grandi stadi nel mondo. Tra questi il Meazza di Milano, tempio del calcio italiano costruito nel 1926 e noto anche come Stadio San Siro, ristrutturato alla vigilia dei mondiali di calcio di Italia ’90 da un pool di aziende guidato dalla Lodigiani, poi confluita nel Gruppo. L’intervento di allora sul Meazza è stato radicale, con la realizzazione del terzo anello di gradinate, sorretto dalle 11 torri cilindriche in cemento armato che sono oggi il segno distintivo dello stadio a livello mondiale. Per gli stessi mondiali, il Gruppo ha rimesso a nuovo anche lo Stadio Olimpico di Roma, con interventi sostanziali di ristrutturazione e copertura. Per i Mondiali FIFA 2022 ha poi costruito in Qatar l’Al Bayt Stadium, struttura innovativa e sostenibile dalla forma della tradizionale tenda qatariota, simbolo di accoglienza e ospitalità. Nel corso degli anni, ha realizzato inoltre lo Stadio di Rugby de L’Aquila in Italia, lo Stadio Nazionale “Lia Manoliu” di Bucarest, in Romania, così come i complessi sportivi di Chiang Mai e a Sud di Songkla in Thailandia, lo Stadio nazionale di Lagos in Nigeria e lo Stadio Omnisport Omar Bongo in Gabon.
- 14:48 - Medicina, Nappi (Agui): "Università a congresso ginecologi per ricerca e didattica"
Roma, 31 ott. (Adnkronos Salute) - "Anche la componente universitaria partecipa all'organizzazione del prossimo congresso Sigo. Sarà fondamentale l'apporto dell'università, ossia la ricerca e la didattica. Saranno naturalmente presentati quelli che sono i risultati più aggiornati sulla letteratura scientifica della nostra disciplina, in tutti gli ambiti: in oncologia, in ginecologia, in medicina della riproduzione, in ostetricia, con tutte quelle che sono le innovazioni relative all'intelligenza artificiale". Così Luigi Nappi, presidente eletto Agui, Associazione ginecologi universitari italiani, alla vigilia del 99° Congresso nazionale della Sigo, Federazione italiana di ginecologia e ostetricia (Aogoi-Agui-Agite), previsto a Firenze dal 3 al 6 novembre, anticipa all'Adnkronos Salute che ci sarà "la partecipazione di una importante componente relativa agli specialisti in formazione, gli specializzandi".
Questi "stanno vivendo un momento importante nel nostro Paese - sottolinea Nappi - perché stanno già lavorando attivamente sul territorio anche nel corso della loro specializzazione. Con il decreto Calabria hanno la possibilità di svolgere un'attività quali dirigenti medici". Quello congressuale è quindi "un momento di confronto importante per creare" un dialogo costruttivo "attraverso le tre componenti che costituiscono la società italiana di ginecologia e ostetricia, ossia la componente universitaria, quella ospedaliera e quella territoriale".
- 14:44 - Umbria, ricerca Adnkronos, Di Gregorio: "Made in Italy e innovazione forti a Perugia"
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Per commentare la ricerca Adnkronos realizzata sulla piattaforma SocialData sui temi più importanti per i cittadini dell’Umbria, in vista delle elezioni regionali, l’agenzia ha chiesto un commento a Luigi Di Gregorio, docente all’Università della Tuscia e alla Luiss. “Le conversazioni online in Umbria rivelano alcune differenze prevedibili tra Perugia e Terni”, spiega l’esperto di comunicazione. “Se il tema dell’agroalimentare fa segnare numeri simili (e molto alti), quelli del Made in Italy e dell’innovazione sembrano più centrali nelle discussioni perugine, nonostante Terni abbia il tema delle acciaierie e il primo (e finora unico in Italia) Festival degli influencer. Complessivamente poche le conversazioni sulla disoccupazione (buon segno), ma con un sentiment fortemente negativo”.
“Andando nel dettaglio delle singole città si scoprono “microcosmi”, ognuno con le sue priorità, all’interno dei quali forse la variabile più interessante è il “fenomeno Bandecchi” a Terni. Un sindaco e una personalità pubblica sui generis che costituisce di fatto un argomento di discussione”, conclude.