Mentre la Dana continua a causare piogge intense nel Sud della Spagna, non si ferma la mobilitazione per trovare i dispersi e portare gli aiuti a chi si trova in zone isolate. Al momento sono 205 le vittime accertate della catastrofe metereologica aggravata dagli effetti del cambiamento climatico, ma tante sono ancora le persone non rintracciate. Secondo la ministra della Difesa Margarita Robles, intervenuta alla Tve, “molte potrebbero essere ancora vive”. Secondo quanto riporta El Diario le denunce sui dispersi riguardano 1300 persone (1900 le denunce, 600 rintracciati). Sempre secondo il quotidiano spagnolo sono 70 corpi localizzati in attesa di essere recuperati. Probabilmente si tratta delle persone rimaste intrappolate nelle auto in un tunnel a cui i soccorritori sono arrivate nelle scorse ore.
Le zone ancora isolate: oltre 300mila persone senza acqua potabile – L’emergenza resta alta dopo che circa 366.000 abitanti di una ventina di municipi sono ancora senza acqua potabile mentre 50.000 sono al buio. Per la mancanza di acqua a causa delle condotte scoppiate per l’inondazione, in alcuni Comuni non è possibile procedere con la pulizia del fango che nel frattempo si è seccato. Altri 500 soldati si uniranno oggi agli oltre 1.200 impegnati nell’emergenza nella Regione dove è previsto anche l’arrivo del ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska. La priorità è garantire beni di prima necessità, come acqua, cibo e medicine, alle popolazioni colpite.
La mobilitazione – Grande la mobilitazione dei cittadini. Sono migliaia coloro che stanno provando a dare una mano e stanno formando, come raccontano La Vanguardia e altri media, carovane a piedi per raggiungere le zone più colpite. La direzione principale è da Valencia città verso le zone dell’hinterland devastate dalle inondazioni degli scorsi giorni: tra queste Sedaví, Alfafar, Paiporta, Picanya, Albal e Catarroja. “Grazie a tutti i servitori pubblici e alle migliaia di volontari che, in tragedie come quelle che stiamo vivendo, sono un esempio di solidarietà e dedizione”, ha scritto su X il premier Pedro Sánchez. Al tempo stesso però, il centro di coordinamento dei servizi d’emergenza regionali ha chiesto di evitare alcune zone perché “il traffico si sta collassando e i servizi d’emergenza non possono accedere”,
Per questo il presidente della Regione valenciana Carlos Mazón ha chiesto ai cittadini che si recano nelle zone colpite di “tornare alle loro case” perché “le strade di cui hanno bisogno le squadre di soccorso rischiano di essere bloccate”. Ha spiegato che verranno istituiti centri di accoglienza dei volontari per organizzare coloro che sono già in strada, ma chiede che non arrivino più persone. Il presidente valenciano ha spiegato che gli “obiettivi fondamentali” in questo momento sono aprire canali di accesso per lo spostamento dei veicoli e il salvataggio delle vittime e anche sfruttare questi canali per l’approvvigionamento di acqua, cibo e beni di prima necessità.
Il tunnel – I soccorritori continuano a lavorare per cercare dispersi ma anche recuperare i corpi delle vittime. “Abbiamo lavorato tutta la notte in un tunnel, lungo l’arteria che va da Alfafar e Benetuser. Era totalmente allagato, ora è completamente ripulito dall’acqua. Dentro ci sono circa 30, 40 macchine con diverse vittime al loro interno” ha raccontato ai media andalusi Salvador Olivas, capo di una squadra di 14 dei vigili del fuoco di Malaga arrivati a Valencia subito dopo le inondazioni.
Infrastrutture crollate – La Comunità Valenciana resterà isolata dai collegamenti ferroviari con Madrid e in parte dalla Catalogna per almeno 2 settimane dopo i danni notevoli alla ferrovia. Inoltre, 150 arterie della rete stradale sono devastate, mentre restano interrotti vari tratti dell’autostrada A7 di collegamento con Madrid, con colonne di decine di campion e auto fermi ai margini dell’autostrada. “Oltre 80 km di rete stradale è stata danneggiata”, ha detto a Tve il ministro dei Trasport Oscar Puente, “e la priorità è riattivare con urgenza l’autostrada A7 interrotta e impossibile da percorrere”, per il quale “ci vorranno 10 o 12 giorni per entrare nuovamente in funzione”. E ha ammesso: “La situazione è estremamente grave”.
Il ministro ha segnalato che si è riusciti a “ristabilire il collegamento nord-sud”. Per quanto riguarda i trasporti ferroviari, Puente ha confermato che la linea della Tav Madrid-Valencia sarà ripristinata “in due al massimo 3 settimane”, dopo la ricostruzione di due tunnel in due dei municipi colpiti di Torrent e Chive. Mentre i treni regionali, dopo la distruzione di 3 delle 5 linee ferroviarie nella catastrofe, “tarderanno mesi per essere completamente operative”. Il ministro ha segnalato che “per ora non è stato possibile stabilire un piano alternativo di mobilità” per le migliaia di pendolari che si muovono fra Valencia e l’hinterland, che non sarà possibile “fino a quando le strade non saranno liberate e percorribili”. Intanto la Guardia Civil spagnola ha comunicato l’arresto di 14 persone per atti di furto o saccheggio. Ieri la Polizia Nazionale, da parte sua, aveva riferito di 39 arresti per fatti simili.
Le nuove allerte meteo – – La Dana, il fenomeno con improvvisi e violenti nubifragi, si sta avvicinando in queste ore alle isole Baleari, dove sono attive diverse allerte meteo. “Nelle prossime ore si prevede che arrivi a Maiorca”, ha avvertito su X il servizio per le emergenze regionali. “Ha già lasciato 100 l/m2 sulla zona ovest”, aggiunge il messaggio, “serve molta precauzione“. In aggiunta, il servizio ha riferito che finora a Maiorca ci sono state 14 segnalazioni per allagamenti in vie pubbliche. Un messaggio con inviti alla prudenza e a evitare “zone inondabili” è stato condiviso anche dall’account ufficiale della presidenza del governo nazionale, La Moncloa.
Secondo il giornale locale Ultima Hora, tre torrenti di Maiorca “stanno per straripare”. “Per fortuna la gente sta ascoltando gli avvisi e non sta andando in strada”, ha però detto a questa testata un responsabile di polizia della zona.