Il crollo della tettoia esterna della stazione di Novi Sad in Serbia ha provocato undici morti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e diverse squadre di soccorritori. Sul posto anche il ministro dell’Interno Ivica Dacic. Il primo ministro Milos Vucevic ha parlato di un “venerdì nero per tutta la Serbia” aggiungendo che il tetto era stato costruito nel 1964 e che è in corso un’indagine per determinare cosa è successo e chi sia responsabile della tragedia. La compagnia ferroviaria statale serba ha dichiarato che l’incidente è avvenuto alle 11.50 ora locale e ha dichiarato che la costruzione che si trova sopra l’ingresso della stazione non faceva parte della ricostruzione recentemente effettuata sull’edificio.

Secondo i media, il tratto di tettoia crollato non era interessata da lavori di ricostruzione in corso alla stazione di Novi Sad nell’ambito del progetto di linea ferroviaria veloce fra la città e Subotica, al confine con l’Ungheria. Novi Sad, seconda città della Serbia, è il capoluogo della Voivodina, la regione settentrionale che è la più ricca e sviluppata del Paese. Da oltre un anno è collegata con Belgrado da una nuova linea di treni veloci, primo tratto della linea ad alta velocità prevista fra Belgrado e Budapest.

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