Giustizia & Impunità

L’abuso di ufficio non è più reato: il deputato Maiorano (FdI) si salva grazie alla riforma che ha votato anche lui

“Il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Così il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Benedetto Ruberto, ha motivato l’archiviazione del procedimento a carico di Giovanni Luigi Maiorano, deputato di Fratelli d’Italia, accusato di abuso d’ufficio. Un altro onorevole salvato dal processo grazie alla riforma Nordio. Così lo motiva infatti il gip Ruberto, riconducendo il provvedimento all’abrogazione del reato decisa con la legge n. 114 del 9 agosto scorso, votata dalla Camera il mese precedente e approvata anche grazie al “sì” dello stesso Maiorano. L’aspetto dell’abrogazione, sottolinea il giudice nel dispositivo anticipato da La Gazzetta del Mezzogiorno, è infatti assorbente “non essendo immediatamente evidente la prova dell’insussistenza del fatto“.

La questione che vedeva Maiorano sotto inchiesta è legata all’installazione di antenne telefoniche su terreni che erano stati di proprietà del parlamentare. Tutto era iniziato nel febbraio 2022 quando l’esponente di FdI, all’epoca vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici di Maruggio, alle porte di Taranto, aveva acquistato un terreno insieme alla moglie per poi rivenderlo pochi mesi dopo a un suo collega di giunta. Su quel terreno viene poi installata un’antenna telefonica, grazie all’autorizzazione concessa dal Comune il 12 gennaio 2023.

Un uomo che vive e lavora in un terreno vicino fa ricorso al Tar di Lecce e presenta un esposto alla Guardia di Finanza, adombrando l’ipotesi che Maiorano possa aver abusato della sua posizione in giunta poiché l’installazione prevede il pagamento di un canone. Quando arriva il momento dell’udienza davanti al Tribunale amministrativo, il Comune decide di costituirsi nel procedimento e di nominare un legale. Maiorano è presente e vota alla riunione di giunta, anche se il terreno in questione era stato suo.

Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, ma il legale del proprietario del terreno adiacente a quello dei due assessori ha presentato opposizione e, lo scorso gennaio, la giudice per le indagini preliminari Fulvia Misserini ha disposto l’imputazione coatta del deputato. Il pm a quel punto dispone il rinvio a giudizio ma alla prima udienza preliminare i legali dell’onorevole fanno notare il difetto di notifica e l’imputazione coatta viene definita nulla. Tutto torna davanti al pubblico ministero che richiede nuovamente l’archiviazione. Nel frattempo, ad agosto, entra in vigore la riforma Nordio, votata anche da Maiorano, della quale ora il deputato beneficia.