Durante i controlli, i Carabinieri hanno anche scoperto la presenza di 13 lavoratori in nero
Una festa di Halloween clandestina, organizzata in un ristorante trasformato in discoteca senza le necessarie autorizzazioni e misure di sicurezza, è stata scoperta e interrotta dai Carabinieri di Torre del Greco. L’evento, inizialmente pubblicizzato sui social network per svolgersi a Massa di Somma, era stato spostato all’ultimo momento a Somma Vesuviana, nel tentativo di eludere i controlli.
La festa, organizzata con prevendita di biglietti online, aveva destato l’attenzione dei Carabinieri a causa di un messaggio sui social che annunciava lo spostamento della location con un provocatorio “Riprovateci un’altra volta”. Questo dettaglio, unito ad altre segnalazioni, ha insospettito i militari, che hanno avviato le indagini. Così, i Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Napoli, hanno organizzato un servizio ad hoc per verificare la regolarità dell’evento.
Nella notte di Halloween, i militari hanno fatto irruzione nel ristorante di via S.M. delle Grazie a Castello, dove si stava svolgendo la festa. All’interno, hanno trovato 848 giovani, tutti di età compresa tra i 14 e i 19 anni, che ballavano e si divertivano in un locale privo delle misure di sicurezza previste per eventi di questo tipo. Il proprietario del ristorante e i due organizzatori della festa sono stati denunciati per concorso in apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. Inoltre, sono stati sequestrati 800 euro in contanti, ritenuti provento dell’evento illegale.
La serata è stata immediatamente sospesa e il locale è stato chiuso. È stato avviato l’iter per la chiusura definitiva del ristorante, che potrebbe durare da 5 a 30 giorni. Durante i controlli, i Carabinieri hanno anche scoperto la presenza di 13 lavoratori in nero. Il proprietario del ristorante è stato quindi denunciato per lavoro sommerso e altre violazioni, ricevendo una sanzione amministrativa di 107mila euro.