NAPOLI (e CONTE) 8,5
Voto felliniano alla capolista: 25 punti in 10 gare, mantenendo questa media sarebbero 95 a fine stagione. Ovvero, scudetto. Dovesse essere, capolavoro dei capolavori di “Antoniooooo” Conte. La squadra è già a sua immagine e somiglianza: Folorunsho entra al 92’ e un minuto dopo ferma in tackle, a settanta metri dalla sua porta, l’ultima azione del Milan. Applausi.
LAZIO (e BARONI) 8
Il 5-1 di Como è il settimo successo in otto gare dei biancocelesti. Leggiamo i nomi di Castellanos (doppietta), dell’immenso Pedro, di Patric e di Tchaouna sul tabellino, ma il direttore d’orchestra è Marco Baroni, coach approdato all’età di 61 anni in un club importante. Della serie, non è mai troppo tardi.
FRATTESI 7
Gioca poco, segna tanto: doppietta all’Empoli, squadra della sua gioventù e Inter all’inseguimento del Napoli. È stato in campo 540’ su 900’, firmando tre reti e con il sigillo di un assist. Giustamente sottolinea a fine match: “Non sono io il problema”. Inzaghi intanto confessa: “Il 4-4 con la Juve brucia ancora”. Viva la sincerità.
SAMARDZIC 7
Il gol al Monza è da talento vero: dribbling, finta, tocco vellutato. Olé.
VENEZIA 6,5
Nello stadio più letterario della Serie A, il Pier Luigi Penzo costruito sull’isola di Sant’Elena, la squadra di Eusebio Di Francesco conquista una vittoria romanzesca, passando dallo 0-2 al 3-2. Vero che l’Udinese resta in 10, ma il Venezia mostra cuore, coraggio e la personalità del suo eroe sbarcato dal Nord, il finlandese Joel Pohjanpalo, doppietta su rigore. Un capitano nato a Helsinki: anche questo è romanzesco.