Imparare a manganellare. È questo il programma didattico che stato proposto ad alcuni alunni del liceo Fermi di Genova che si erano recati a Milano, all’Expo Training 2024, per capire come integrare le loro ore di alternanza scuola-lavoro. A riportare la notizia è stata per prima Repubblica che ha raccolto la testimonianza di una delle studentesse coinvolte. Agli alunni è stata fatta fare pratica su come e dove colpire con il manganello.

“All’Expo c’erano quattro banchetti minuscoli dedicati alle università e invece un corridoio gigantesco pieno di stand delle forze dell’ordine: polizia, agenti penitenziari, aeronautica militare. Insieme ad altri miei compagni a un certo punto sentiamo dei colpi sordi all’inizio non ho capito cosa fossero, perché c’era la coda davanti a quello stand. Poi ho visto: era una dimostrazione pratica di come usare il manganello su un’altra persona. Spiegava proprio i punti dove colpire. E gli studenti, anche bambini delle medie, colpivano. Ma che insegnamento è?“, ha raccontato la studentessa al quotidiano.

La giovane ha poi continuato: “Nello stand della polizia penitenziaria c’era una gabbia dove studenti e studentesse provavano a entrare. E poi, alcuni agenti facevano battute sgradevoli. Io e tre mie amiche ci siamo messe a parlare con un carabiniere, giovane, di 24 anni. Raccontava come fosse anche divertente usare il taser. Diceva: non ditelo, ma le persone si frizzano! Io ero scioccata. Si vantava di aver usato la pistola, di averla puntata. E poi faceva anche allusioni sessuali parlando di manette e manganello”. Di fronte a ciò che stava accadendo, alcuni dei partecipanti si sono messi a filmare le “lezioni”. Proteste sono arrivate anche da alcuni genitori dei ragazzi coinvolti. Il dirigente scolastico del liceo ha spiegato che di stare raccogliendo gli elementi necessari prima di prendere una posizione sull’accaduto.

Agli studenti è giunto il sostegno dei sindacati. La segretaria generale Flc Cgil di Genova, Elena Bruzzese, ha affermato: “Il ricorso alla violenza promosso attraverso la militarizzazione della scuola e delle attività didattiche connesse è quanto di più lontano sia previsto dai piani dell’offerta formativa e dalle finalità stesse dell’educazione alla pace e alla convivenza democratica. Quanto ci hanno riportato alcuni genitori circa l’accaduto all’Expo Training 2024 di Milano, se confermato, è molto grave. I percorsi nati dall’esperienza scuola/lavoro, come tutte le esperienze didattico educative all’interno della scuola pubblica, devono educare alla pace, ancor più oggi in un contesto globale di guerre e tensioni internazionali”.

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