È tornata a casa dopo due settimane di ricovero, e tra le mani mostra un referto delle dimissioni dalla clinica dove è stata portata dopo la degenza in terapia intensiva, al Santo Spirito da Roma. Ma questa volta, dice, “mi sono spaventata davvero e questa volta mi prendo una tregua dalla politica“. Emma Bonino, la storica leader radicale e di +Europa, parla in un’intervista a Repubblica, e spiega di doversi occupare in primis della sua salute. “Mi hanno riportata a casa mercoledì e certo è stata dura, ripeto, per la seria crisi cardiaca e respiratoria. Mi è stata raccomandata la ginnastica sia motoria che respiratoria“.

Ma, passata la convalescenza, Bonino punta a tornare alle battaglie politiche e civili. In testa c’è “il referendum sulla cittadinanza che dovrebbe tenersi in primavera – risponde -. Importante è approvare una legge completa sul fine vita e il suicidio assistito“. Poi aggiunge: “Quando si sono conquistati i diritti non si può rimanere fermi. Rimanere fermi sui diritti vuol dire tornare indietro”. Sulle elezioni in Liguria e sull’esclusione di Renzi dalla coalizione di centrosinistra preferisce non commentare, ma si lascia andare sulle elezioni americane. “Ciascuno si inventa le scuse che vuole – dice -. Tifo Kamala e convintamente. La vittoria di Trump determinerebbe uno scenario in cui i principi democratici così come li conosciamo, vengono ribaltati. Le stelle polari della politica radicale sono lo Stato di diritto, la libertà di scelta individuale e la democrazia. Dappertutto in Europa e nel mondo”. E in un colloquio con il Corriere della Sera conferma: “Voglio recuperare le forze e voglio recuperarle in fretta, c’è tanto da fare”.

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