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Quali mostre vedere in autunno e per il ponte di Ognissanti? Da Munch a Milano a Hokusai a Pisa, per arrivare a Napoli con Banksy: ecco i nostri consigli

MILANO

È tra le attese artistiche più grandi della città. Dopo 40 anni torna a Milano una mostra su Edvard Munch. L’artista dell’urlo è in scena a Palazzo Reale con una grande retrospettiva di oltre 100 opere, eccezionalmente prestate dal Munch Museum di Oslo. Prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, è curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch. Ripercorrendo l’inquieta biografia dell’artista: la perdita prematura della madre e della sorella, la tragica morte del padre, la tormentata relazione con la fidanzata Tulla Larsen, si potrà risalire alla fonte della sua pittura che lo consacra precursore dell’espressionismo. “Munch, il grido interiore” è ospitata fino al 26 gennaio.

Al Gaggenau di Milano, da non perdere c’è anche la mostra “Pensum“, la personale di Marco Paghera che tenta di raccontare, attraverso l’arte, il pensiero. Quale rapporto c’è tra pensiero e subconscio? Se le pietre rare, come marmi e onice, rappresentano l’irrefrenabile impulso dell’inconscio mentre il metallo, lavorato in maniera quasi maniacale, si fa metafora del pensiero razionale, ecco che dalla loro combinazione prendono forma le opere di Paghera. La curatela è di Sabino Maria Frassà e per vedere l’artista bresciano alle prese con l’esistenza umana in lotta tra ragione e istinto c’è tempo fino al 20 dicembre 2024, con obbligo di prenotazione.

Quante mostre vengono fatte ogni anno su Picasso? Tante. E quanto è stato scritto su di lui? Come dice la curatela, “si potrebbe dire che sia stato scritto di tutto, perché nessun altro artista ha suscitato altrettanti dibattiti, controversie, passioni”. Palazzo Reale di Milano, con la mostra “Picasso lo straniero” coglie la sfida di trattare un personaggio così inflazionato proponendo un percorso mai affrontato che racconta gli ostacoli che il giovane genio ha dovuto affrontare quando è arrivato a Parigi per la prima volta, nel 1900, senza parlare una parola di francese. Aperta fino al 2 febbraio, ci saranno più di 90 opere assieme a tanti documenti, fotografie, lettere e video, frutto della accurata ricerca negli archivi della polizia francese e del Museo Picasso di Parigi.