Dalle conduzioni in prima serata al volto più conosciuto nel settore delle televendite. Quella di Giorgio Mastrota è stata una parabola che, all’apparenza, potrebbe sembrare discendente, ma che “mi ha permesso di vivere bene e di essere soddisfatto”. A raccontarlo è proprio l’ex conduttore che, ospite di Nunzia De Girolamo a Ciao Maschio, ha ricordato quel periodo della sua carriera in cui ha dovuto prendere una decisione che solo diversi anni dopo si è rivelata essere quella giusta.
“La verità è che c’è stato un periodo in cui non mi hanno fatto più fare altro, cioè negli anni ’90. Io, solitamente, facevo le prime serate. E questo periodo ha coinciso, con la fine del rapporto con Natalia (Estrada, ndr). Da lì in poi non mi hanno chiesto più niente. Proprio in quel momento le televendite entravano all’interno del gruppo, al di fuori dei programmi. E per me era un modo per rimanere ancorato ancora a questo lavoro“, spiega Mastrota alla conduttrice Nunzia De Girolamo. Poi aggiunge: “Se l’ho vissuta come una diminutio? In quel momento, sì. Adesso chiaramente non la lascerei per nulla al mondo. Quello che ho fatto, mi ha consentito di stare bene, anche economicamente, di vivere bene, di essere soddisfatto. Quindi è un punto importante nella mia vita. Però col senno di poi ho fatto bene“.
Una popolarità, la sua, che è andata crescendo negli anni, fino al punto di essere soprannominato “Il re delle televendite”. Quel nomignolo, però, non fu di particolare gradimento a Mike Bongiorno, come svela proprio Mastrota: “Si arrabbiava molto quando i giornali mi definivano così. Mi ha insegnato tanto, ma una volta mi disse: ‘Non devi più dirlo’. Io cercai di giustificarmi dicendo: ‘Mike, me l’ha detto un giornalista’. E lui incalzò: ‘No, no, non devi dirlo più’. Questo titolo di ‘re delle televendite’ mi è stato appioppato nel periodo in cui Mike c’era ancora, e faceva anche lui le televendite delle pentole e dei materassi“, conclude Mastrota.