Libri e Arte

Un nuovo libro fa luce sull’oscura figura del principe Alliata. Rivale di Gelli, con un ruolo in molti misteri italiani

di F. Q.

È uscito per l’editore Sette Città, “Sangue blu, zona grigia e trame nere” di Maurizio Massignan. Il libro è dedicato alla figura del principe siciliano Gianfranco Alliata di Montereale, rivale di Licio Gelli nel mondo del potere occulto. Figura meno nota del fondatore della P2 ma che ha avuto un ruolo non secondario in molti dei misteri della Repubblica. Come ricorda il libro, l’aristocratico, nato nel 1921 a Rio de Janeiro e morto a Roma nel 1994, di famiglia nobile e molto ricca, si mosse tra politica, affari ed ordini consociativi. Scalò le gerarchie massoniche, sino a diventare Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese. Alliata, monarchico, vicino al Movimento sociale italiano e all’estrema destra, costruisce reti internazionali per la lotta contro il comunismo e alimenta i rapporti con gli americani, al punto da essere ricevuto alla Casa Bianca.

Massigan, che ha collaborato anche con ilFattoQuotidiano.it, è un giovane ricercatore che ha scritto un libro ricchissimo di informazioni e di riferimenti. Prezioso per chiunque voglia conoscere e/o rendere più completa la storia nel nostro dopoguerra. Alliata compare infatti in tante vicende legate alla P2, ai tentativi di colpi di Stato, nelle trame eversive della destra fino alla vicenda del banchiere siciliano Michele Sindona e al giallo del rapimento di Emanuela Orlandi, tornato di recente oggetto di attenzione mediatica. Alliata fu coinvolto nell’inchiesta per il tentato golpe del principe Junio Valerio Borghese nel 1970, ma fu prosciolto e fece parte dell’organizzazione neofascista Rosa dei venti.

Nel 1994 venne arrestato con l’accusa di associazione segreta e di associazione a delinquere finalizzate ad interferire su organi costituzionali ed enti pubblici, per aver condizionato le elezioni amministrative della Capitale. Morì poco dopo.

Il volume illustra dettagliatamente il modus operandi del potere restituendone un’immagine a tratti persino tragicomica e grottesca. La prefazione è firmata dell’ex magistrato Giovanni Tamburino che, nel 1974, condusse l’istruttoria che evidenziò le complicità tra gruppi dell’estremismo neofascista, il servizio segreto del tempo e ambienti militari.

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