Eliezer Feldstein è stato arrestato il 27 ottobre insieme a 3 soltati dell’esercito israeliano (un altro militare è stato arrestato oggi), ma sottotraccia il suo caso andava avanti da tempo. Dall’inizio di settembre, per la precisione, quando durante il colloqui in corso per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas alcuni documenti riservati erano usciti dal gabinetto di guerra di Benjamin Netanyahu ed erano finiti sui giornali. Ora l’arresto dell’ex portavoce dell’ufficio del primo ministro sta causando non pochi problemi a quest’ultimo.
I documenti oggetto del leak, infatti, erano alla base di un articolo pubblicato dal Jewish Chronicle di Londra, secondo cui Hamas aveva pianificato di far uscire gli ostaggi da Gaza attraverso l’Egitto, e di un altro articolo sul quotidiano tedesco Bild che affermava che l’organizzazione al potere nella Striscia stava prolungando i colloqui sugli ostaggi come forma di guerra psicologica contro Israele. Diversi media israeliani avevano subito espresso dubbi su quegli articoli, che ricalcavano la posizione tenuta da Netanyahu sui colloqui sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, assolvendolo almeno in parte dalla responsabilità per il loro fallimento. I loro contenuti erano molto simili alle argomentazioni utilizzate dal primo ministro in interviste, dichiarazioni fatte alle riunioni del gabinetto di guerra e conferenze stampa poco prima e dopo la pubblicazione degli articoli.
In particolare il 4 settembre, sottolinea il Times of Israel, Netanyahu sottolinea l’importanza di mantenere il controllo del Corridoio Filadelfia, al confine con l’Egitto, affermando che potrebbe essere utilizzato per introdurre armi e far uscire furtivamente gli ostaggi dalla Striscia: “Possono facilmente far passare di nascosto degli ostaggi qui nel deserto del Sinai in Egitto, e loro spariscono”, dice Netanyahu. “Non devono nemmeno andare sottoterra. Spariscono nel Sinai e poi finiscono in Iran o nello Yemen. Sono spariti per sempre”. “Abbiamo bisogno di qualcosa che tenga sotto controllo (Hamas), che glielo impedisca, che faccia pressione su di loro affinché rilascino gli ostaggi rimasti. Quindi, se vuoi rilasciare gli ostaggi, devi controllare il Philadelphia Corridor“. Il 5 settembre il Jewish Chronicle pubblica l’articolo in cui afferma che un documento scoperto nella Striscia di Gaza dimostra che l’allora leader di Hamas Yahya Sinwar sta pianificando di far uscire clandestinamente se stesso e alcuni ostaggi da Gaza in Egitto attraverso il corridoio Filadelfia e da lì in Iran. Quello stesso giorno in un’intervista a Fox News Netanyahu accusa Hamas di aver bloccato i colloqui: “Non accettano nulla: né il corridoio Filadelfia, né le chiavi per lo scambio di ostaggi con terroristi incarcerati, né nulla”.
Il 6 settembre la Bild pubblica il suo articolo e l’8 settembre Netanyahu lo cita all’inizio della riunione settimanale del gabinetto, dicendo che si basa su un documento ufficiale di Hamas e descrivendo le proteste che chiedono un accordo sugli ostaggi come una “trappola di Hamas”. Lo stesso giorno, l’Idf annuncia di aver avviato un’indagine interna sulla fuga di documenti al Bild, definendola “un reato grave“.
Feldstein è accusato di aver divulgato ai media europei informazioni top secret con implicazioni per la sicurezza nazionale. Nello stesso procedimento sono stati arrestati altri quattro soldati che prestano servizio nella stessa unità di difesa, incaricata di custodire i segreti di Stato e impedire le fughe di notizie. “L’indagine è iniziata dopo che sono emersi sospetti significativi nello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e nell’Idf, anche a seguito di pubblicazioni sui media, che informazioni di intelligence segrete e sensibili fossero state sottratte all’Idf illegalmente, suscitando preoccupazioni di gravi danni alla sicurezza nazionale e di un pericolo per le fonti delle informazioni”, ha osservato il tribunale che ha emesso le ordinanze di arresto. “Di conseguenza, si sarebbe potuto danneggiare la capacità degli organi di difesa di raggiungere l’obiettivo di liberare gli ostaggi“.
Negli ultimi giorni Netanyahu ha cercato di prendere le distanze dal caso, sostenendo che nessuno del suo ufficio era stato arrestato o era sotto inchiesta, e respingendo i critici che sostenevano che le fughe di notizie erano state politicamente opportuni per lui. Sabato l’entourage del premier non ha negato le accuse secondo cui un documento sarebbe trapelato dall’ufficio, ma ha cercato di tener lontano Netanyahu dall’episodio affermando che Feldstein “non ha mai partecipato a discussioni sulla sicurezza, non è stato esposto o ha ricevuto informazioni classificate e non ha preso parte a visite segrete”. “Il documento pubblicato non è mai arrivato all’ufficio del primo ministro dalla Direzione dell’intelligence militare delle Israel Defense Forces, e il premier ne è venuto a conoscenza tramite i media”, ha reso infine noto l’ufficio apparentemente riferendosi al testo citato da Bild.
Secondo il Times of Israel, tuttavia, Feldstein era un petalo pregiato del cerchio magico di Netanyahu. Trentadue anni, originario di una famiglia ultra-ortodossa, dopo il congedo dall’esercito aveva lavorato come portavoce del capo del partito Otzma Yehudit Itamar Ben Gvir, esponente dell’ultradestra e oggi ministro della Sicurezza nazionale. Secondo quanto riportato da diversi media, ha lavorato come portavoce di Netanyahu subito dopo il 7 ottobre 2023 e sarebbe stato assunto nonostante non avesse superato un controllo di sicurezza dello Shin Bet. Più volte nell’ultimo anno è stato fotografato accanto al premier in occasione di eventi ufficiali.
Le opposizioni hanno messo il premier nel mirino. “La difesa di Netanyahu è che non ha alcuna influenza o controllo sugli organismi che guida. Se è vero, non è idoneo, non è qualificato per guidare lo Stato di Israele nella guerra più difficile della sua storia”, attacca il leader dell’opposizione Yair Lapid, chiedendo che l’inchiesta includesse un’indagine per stabilire se Netanyahu avesse ordinato la fuga di notizie. E, ha aggiunto Lapid. “se non sapeva che i suoi stretti collaboratori stavano rubando documenti, utilizzando spie all’interno delle IDF, falsificando documenti, esponendo fonti di intelligence e passando documenti segreti a giornali stranieri per fermare la tratta degli ostaggi, allora cosa sa?”. “Contrariamente all’idea che l’ufficio del primo ministro sta cercando di far passare, non si tratta di un sospetto di fuga di notizie, ma di segreti di Stato sfruttati a fini politici“, ha affermato l leader del partito di Unità Nazionale Benny Gantz, ex membro del gabinetto di guerra, parlando insieme a Lapid. “Se informazioni di sicurezza sensibili vengono rubate e diventano uno strumento in una campagna di sopravvivenza politica, questo non è solo un reato penale, è un crimine nazionale“.
Mondo
Caso BibiLeaks, l’arresto del portavoce inguaia Netanyahu: “Ha sfruttato segreti di Stato a fini politici”
Eliezer Feldstein è stato arrestato il 27 ottobre insieme a 3 soltati dell’esercito israeliano (un altro militare è stato arrestato oggi), ma sottotraccia il suo caso andava avanti da tempo. Dall’inizio di settembre, per la precisione, quando durante il colloqui in corso per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas alcuni documenti riservati erano usciti dal gabinetto di guerra di Benjamin Netanyahu ed erano finiti sui giornali. Ora l’arresto dell’ex portavoce dell’ufficio del primo ministro sta causando non pochi problemi a quest’ultimo.
I documenti oggetto del leak, infatti, erano alla base di un articolo pubblicato dal Jewish Chronicle di Londra, secondo cui Hamas aveva pianificato di far uscire gli ostaggi da Gaza attraverso l’Egitto, e di un altro articolo sul quotidiano tedesco Bild che affermava che l’organizzazione al potere nella Striscia stava prolungando i colloqui sugli ostaggi come forma di guerra psicologica contro Israele. Diversi media israeliani avevano subito espresso dubbi su quegli articoli, che ricalcavano la posizione tenuta da Netanyahu sui colloqui sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, assolvendolo almeno in parte dalla responsabilità per il loro fallimento. I loro contenuti erano molto simili alle argomentazioni utilizzate dal primo ministro in interviste, dichiarazioni fatte alle riunioni del gabinetto di guerra e conferenze stampa poco prima e dopo la pubblicazione degli articoli.
In particolare il 4 settembre, sottolinea il Times of Israel, Netanyahu sottolinea l’importanza di mantenere il controllo del Corridoio Filadelfia, al confine con l’Egitto, affermando che potrebbe essere utilizzato per introdurre armi e far uscire furtivamente gli ostaggi dalla Striscia: “Possono facilmente far passare di nascosto degli ostaggi qui nel deserto del Sinai in Egitto, e loro spariscono”, dice Netanyahu. “Non devono nemmeno andare sottoterra. Spariscono nel Sinai e poi finiscono in Iran o nello Yemen. Sono spariti per sempre”. “Abbiamo bisogno di qualcosa che tenga sotto controllo (Hamas), che glielo impedisca, che faccia pressione su di loro affinché rilascino gli ostaggi rimasti. Quindi, se vuoi rilasciare gli ostaggi, devi controllare il Philadelphia Corridor“. Il 5 settembre il Jewish Chronicle pubblica l’articolo in cui afferma che un documento scoperto nella Striscia di Gaza dimostra che l’allora leader di Hamas Yahya Sinwar sta pianificando di far uscire clandestinamente se stesso e alcuni ostaggi da Gaza in Egitto attraverso il corridoio Filadelfia e da lì in Iran. Quello stesso giorno in un’intervista a Fox News Netanyahu accusa Hamas di aver bloccato i colloqui: “Non accettano nulla: né il corridoio Filadelfia, né le chiavi per lo scambio di ostaggi con terroristi incarcerati, né nulla”.
Il 6 settembre la Bild pubblica il suo articolo e l’8 settembre Netanyahu lo cita all’inizio della riunione settimanale del gabinetto, dicendo che si basa su un documento ufficiale di Hamas e descrivendo le proteste che chiedono un accordo sugli ostaggi come una “trappola di Hamas”. Lo stesso giorno, l’Idf annuncia di aver avviato un’indagine interna sulla fuga di documenti al Bild, definendola “un reato grave“.
Feldstein è accusato di aver divulgato ai media europei informazioni top secret con implicazioni per la sicurezza nazionale. Nello stesso procedimento sono stati arrestati altri quattro soldati che prestano servizio nella stessa unità di difesa, incaricata di custodire i segreti di Stato e impedire le fughe di notizie. “L’indagine è iniziata dopo che sono emersi sospetti significativi nello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e nell’Idf, anche a seguito di pubblicazioni sui media, che informazioni di intelligence segrete e sensibili fossero state sottratte all’Idf illegalmente, suscitando preoccupazioni di gravi danni alla sicurezza nazionale e di un pericolo per le fonti delle informazioni”, ha osservato il tribunale che ha emesso le ordinanze di arresto. “Di conseguenza, si sarebbe potuto danneggiare la capacità degli organi di difesa di raggiungere l’obiettivo di liberare gli ostaggi“.
Negli ultimi giorni Netanyahu ha cercato di prendere le distanze dal caso, sostenendo che nessuno del suo ufficio era stato arrestato o era sotto inchiesta, e respingendo i critici che sostenevano che le fughe di notizie erano state politicamente opportuni per lui. Sabato l’entourage del premier non ha negato le accuse secondo cui un documento sarebbe trapelato dall’ufficio, ma ha cercato di tener lontano Netanyahu dall’episodio affermando che Feldstein “non ha mai partecipato a discussioni sulla sicurezza, non è stato esposto o ha ricevuto informazioni classificate e non ha preso parte a visite segrete”. “Il documento pubblicato non è mai arrivato all’ufficio del primo ministro dalla Direzione dell’intelligence militare delle Israel Defense Forces, e il premier ne è venuto a conoscenza tramite i media”, ha reso infine noto l’ufficio apparentemente riferendosi al testo citato da Bild.
Secondo il Times of Israel, tuttavia, Feldstein era un petalo pregiato del cerchio magico di Netanyahu. Trentadue anni, originario di una famiglia ultra-ortodossa, dopo il congedo dall’esercito aveva lavorato come portavoce del capo del partito Otzma Yehudit Itamar Ben Gvir, esponente dell’ultradestra e oggi ministro della Sicurezza nazionale. Secondo quanto riportato da diversi media, ha lavorato come portavoce di Netanyahu subito dopo il 7 ottobre 2023 e sarebbe stato assunto nonostante non avesse superato un controllo di sicurezza dello Shin Bet. Più volte nell’ultimo anno è stato fotografato accanto al premier in occasione di eventi ufficiali.
Le opposizioni hanno messo il premier nel mirino. “La difesa di Netanyahu è che non ha alcuna influenza o controllo sugli organismi che guida. Se è vero, non è idoneo, non è qualificato per guidare lo Stato di Israele nella guerra più difficile della sua storia”, attacca il leader dell’opposizione Yair Lapid, chiedendo che l’inchiesta includesse un’indagine per stabilire se Netanyahu avesse ordinato la fuga di notizie. E, ha aggiunto Lapid. “se non sapeva che i suoi stretti collaboratori stavano rubando documenti, utilizzando spie all’interno delle IDF, falsificando documenti, esponendo fonti di intelligence e passando documenti segreti a giornali stranieri per fermare la tratta degli ostaggi, allora cosa sa?”. “Contrariamente all’idea che l’ufficio del primo ministro sta cercando di far passare, non si tratta di un sospetto di fuga di notizie, ma di segreti di Stato sfruttati a fini politici“, ha affermato l leader del partito di Unità Nazionale Benny Gantz, ex membro del gabinetto di guerra, parlando insieme a Lapid. “Se informazioni di sicurezza sensibili vengono rubate e diventano uno strumento in una campagna di sopravvivenza politica, questo non è solo un reato penale, è un crimine nazionale“.
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Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Eliya Cohen, Omer Shem Tov e Omer Wenkert sono stati trasferiti alla Croce Rossa Internazionale dopo essere saliti sul palco a Nuseirat, nel centro di Gaza, prima del rilascio da parte di Hamas.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - "In Italia sono sempre più giovani medici attratti dalla ginecologia oncologica: questa specializzazione conta bravi chirurghi intorno ai 45 anni, in Italia sono circa 50, tra cui molte donne. E loro saranno tra i protagonisti domani del simposio 'Innovation in Gyn Onc', appuntamento voluto dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia all’interno di Esgo", European Gynaecological Oncology Congress, in corso fino a domenica a Roma (Hotel dei Congressi all’Eur). Così all’Adnkronos Salute Vito Trojano, presidente di Sigo alla vigilia del meeting all’interno del Congresso Esgo 2025, un'esperienza formativa con oltre 50 sessioni scientifiche che in questa tre giorni di lavori presentano gli ultimi sviluppi medici e scientifici nella ricerca, nel trattamento e nella cura dei tumori ginecologici, tenuti da esperti di fama mondiale.
"Sarà una giornata molto importante perché non solo è un connubio fra la Società europea di ginecologia oncologica e la Sigo – spiega Trojano – ma perché dedicata alle nuove generazioni. Obiettivo: poter fare in modo che la Ginecologia oncologica sia sempre più attrattiva e di interesse per i giovani che aspirano a fare i medici".
Tra i temi al centro del simposio, nuove proposte per la vaccinazione e lo screening del cancro cervicale, prevenzione del cancro ovarico oltre la chirurgia, medicina di precisione in oncologia ginecologica, novità dalla biopsia liquida, algoritmi terapeutici nel carcinoma ovarico di prima linea, efficacia e sopravvivenza a lungo termine con gli inibitori di Parp. E ancora: la salute digitale in oncologia ginecologica, telechirurgia, telesonografia, teleconsulenza e Hipec (chemioterapia ipertermica intraperitoneale) in oncologia ginecologica. "Ampio spazio sarà dato ovviamente alle nuove terapie mediche, alle tecniche chirurgiche e all’Intelligenza artificiale con cui i futuri chirurghi si addestrano e si formano", conclude Trojano.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.