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Costretti a bere fluidi corporei o quantità di alcol indicibili, a mangiare pesci vivi e subire altri orrori: i pericolosi ‘rituali’ di iniziazione delle Università e i 100 morti dal 2020

Dal 2000 ad oggi, oltre 100 studenti sono morti a causa di questi rituali di “nonnismo” e molti altri sono rimasti feriti a causa dell’avvelenamento da alcol

In una gelida notte del gennaio 2022, un gruppo di matricole dell’università di Cambridge si è ritrovato lungo il fiume Cam, tutti vestiti solo con pantaloncini e scarpe da ginnastica, mentre un vento freddo soffiava nell’aria. I ragazzi, che avevano quasi tutti un’età compresa tra i 18 e i 20 anni, si sono ritrovati per festeggiare l’inizio del loro percorso universitario. La festa però si è trasformata in un orribile rituale. Una delle matricole aveva portato con sé una scatola di fiammiferi, mentre tutti i membri del gruppo si cospargevano di combustibile per accendini. All’inizio del rituale, si sono infilati nei pantaloncini dei ciuffi di carta igienica, l’hanno accesa per poi iniziare a correre come pazzi nel vento per cercare di spegnerla. Uno dei ragazzi non è riuscito a spegnere le fiamme e tutti i suoi compagni, che avevano bevuto enormi quantità di alcol, lo guardavano mentre il fuoco gli bruciava le cosce. Ci è voluto più di un minuto prima che le fiamme si spegnessero. Subito dopo, il ragazzo, che è fortunamente sopravvissuto, è stato portato in ospedale.

Il Daily Mail ha intervistato il giovane ragazzo in questione, che ha condiviso la sua storia, ma ha chiesto di non essere citato. Questi studenti del primo anno stavano partecipando a un rituale palese espressione di “nonnismo”, in cui gli aspiranti membri di club sportivi e altri gruppi devono affrontare umilianti e pericolose sfide prima di potervi aderire. Non si tratta del primo di questi orribili incidenti, infatti in tutto il Regno Unito gli studenti del primo anno stanno partecipando a questi “giochi” spaventosi e pericolosi.

Quest’estate, l’Università Harper Adams nello Shropshire è stata accusata di abusi fisici, in quanto ex studenti dell’istituto agrario hanno affermato di essere stati aggrediti durante questi rituali di “iniziazione”. Nell’università, che ha la Principessa Anna come Rettore, gli studenti hanno riferito di essere stati costretti a bere fluidi corporei e a farsi spegnere le sigarette addosso, nell’ambito di feste alimentate dall’alcol e conosciute come “socials”. Il fenomeno del “nonnismo” sta diventando un vero e proprio problema. Dal 2000 ad oggi, oltre 100 persone sono morte a causa di questi disgustosi rituali nei college e nelle università, mentre molti altri sono rimasti gravemente feriti o addirittura cechi a causa dall’avvelenamento da alcol.

Solamente il mese scorso, due membri di una confraternita della Penn State, in Pennsylvania, sono stati incarcerati per aver fatto del “nonnismo” su un ragazzo del primo anno, che poi è morto. Dopo aver consumato diciotto bevande alcoliche in meno di due ore, il diciannovenne è caduto da una scala alta 15 metri ed è poi deceduto in ospedale. Nel Regno Unito, ex studenti del primo anno hanno raccontato di essere stati costretti a consumare quantità potenzialmente letali di alcol mentre compivano atti degradanti, come indossare pannolini, mangiare pesci rossi vivi o scatolette di cibo per cani per poi essere aggrediti sessualmente.

Ma cosa spinge i ragazzi a compiere questi atti oltraggiosi? La ricompensa di questi riti di iniziazione è l’appartenenza ad un gruppo, una confraternita o una “sororities” femminile. Ogni anno, i gruppi che si sussuegono creano “giochi” sempre peggiori rispetto a quelle che loro sono stati costretti ad affrontare. Uno studente del primo anno dell’Università di St. Andrews ha raccontato di essere talmente preoccupato per i rituali che avrebbe potuto affrontare, da aver evitato di iscriversi a qualsiasi confraternita. “Non sono nemmeno andato alle selezioni. – ha detto – Per tutta l’estate ho sentito parlare dei riti di iniziazione e non riuscivo ad affrontarle”.

Il ragazzo ha poi continuato il racconto, analizzando la situazione delle accademie nel Regno Unito: “Le università sono sempre più note per i loro ‘spazi sicuri’, come i gruppi di lavoro a maglia e i club di nuoto in acque fredde, a favore della salute mentale, mentre proprio il mese scorso è stato riportato che uno studente di Oxford su otto è in terapia. Questi giochi alcolici anarchici e rituali di ‘nonnismo’ possono essere visti in parte come una reazione a questo modo di vivere. Forse è proprio questa ossessione per gli ‘spazi sicuri’ che spinge alcuni giovani a crearsi degli spazi decisamente insicuri”. Molti incidenti, dovuti a questi riti, hanno anche una preoccupante componente sessuale. Al Daily Mail, studenti ed ex studenti di molte università, tra cui il King’s College di Londra, hanno raccontato di aver ricoperto i genitali di giovani iniziati con polvere di curry e dentifricio e di averli bruciati con le sigarette. Nel 2022, il preside del Downing College di Cambridge ha definito “predatori” i membri di una confraternita dell’università, dopo che quest’ultimi avrebbero preso di mira un gruppo di donne che loro ritenevano attraenti, costringendole a bere grandi quantità di alcol e trattandole in modo misogino.

La maggior parte delle università si stanno muovendo per evitare il più possibile queste problematiche, imponendo regole severe che vietano questi eventi. Questo mese, l’Università di Durham, ha proibito che le feste con alcolici si svolgano in luoghi privati. Si tratta di una reazione comune da parte delle autorità universitarie. Tuttavia, alcuni studenti hanno dichiarato al Daily Mail che queste restrizioini rischiano di spingere le feste ancora di più nella clandestinità, rendendole ancora più pericolose.
Un portavoce dell’Università Harper Adams, accusata di abusi fisici, ha dichiarato: “Sappiamo di non poter cambiare la storia, ma siamo determinati a evitare che eventi come questi, si ripetano. A scanso di equivoci, le cerimonie di iniziazione sono vietate”. Un ex studente che ha subito lesioni durante uno di questi riti, ma che ha deciso comunque di rimanere parte della confraternita del college, ha raccontato: “Spetta ai responsabili di questi eventi assicurarsi che non ci sia mai un rischio tangibile di danni gravi e che gli iniziati siano consapevoli che c’è sempre una scelta”.